Pietro Alongi invita il Prefetto ai beni confiscati a incontrare i lavoratori ex gruppo Aiello

Pietro Alongi invita il Prefetto ai beni confiscati a incontrare i lavoratori ex gruppo Aiello

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Villa Santa Teresa e centro di medicina nucleare San Gaetano, siano inseriti nel sistema sanitario regionale”

“La struttura d’eccellenza Villa Santa Teresa di Bagheria, nel novero dei beni sequestrati alla mafia, allo stato commissariata, non è ancora confluita all’interno del servizio sanitario regionale, così come era stato deliberato  dal governo Crocetta il lontano 22 luglio 2013, tutt’oggi lettera morta”.

L’On. Pietro Alongi, che aveva già depositato un atto ispettivo all’Ars con il quale chiedeva di accelerare i tempi della procedura, durante la seduta odierna tenutasi in commissione Antimafia, ha consegnato al prefetto Umberto Postiglione, al vertice dell’Agenzia per i beni confiscati, una corposa relazione predisposta dai lavoratori della clinica.

Alongi, ha focalizzato l’attenzione durante la seduta della commissione con Postiglione, su tre possibili soluzioni contenute nella nota.

La prima: superare l’attuale fase di convenzione con una gestione diretta dell’Asp 6 con un notevole risparmio per la Regione Siciliana.

La seconda: l’accorpamento a un’azienda ospedaliera già presente sul territorio quale per esempio il Policlinico che già tiene la scuola di specializzazione in radioterapia nei locali della stessa clinica. Infine, come terza proposta, la costituzione di una fondazione o l’eventuale accorpamento a un’altra eccellenza quale il Giglio di Cefalù, la quale vede al proprio interno già presenti i maggiori ospedali palermitani, dal Civico al Policlinico, dal Cervello a Villa Sofia”.

Alongi ha quindi invitato il Prefetto a incontrare sia i lavoratori di Villa Santa Teresa “ al fine di incoraggiarli a continuare, con fiducia, il loro percorso professionale che stanno comunque garantendo al massimo ” che quelli di tutto il gruppo Aiello: Ati, Emar, Ediltecnica e la società di gestione contabile Selda perché possano, in tutta legalità, continuare a svolgere con dignità il proprio ruolo sul territorio e guardare a un futuro certo”.

“I beni sequestrati alla mafia – conclude Alongi – devono sempre più essere una risorsa dei siciliani onesti perché ogni azienda sequestrata che fa perdere anche un solo posto di lavoro rappresenta  un fallimento per lo Stato”.
 
 
Palermo, 11/02/2015
Gruppo Ncd – on. Pietro Alongi