Orlando su divieto di discarica per i comuni dell'ATO PA4: 'accanimento ai limiti del paranoico'

Orlando su divieto di discarica per i comuni dell'ATO PA4: 'accanimento ai limiti del paranoico'

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Diversi comuni siciliani hanno ricevuto oggi, per altro con mezzi del tutto informali e senza l'uso dei canali formali, una nota a firma del Direttore Generale Dipartimento Rifiuti Ass.to Territorio Domenico Armenio, con cui inibisce il conferimento dei rifiuti presso le discariche fino al 6 gennaio.
Il provvedimento riguarda una rotazione del "diritto al conferimento", e riguarderà nei prossimi giorni 47 comuni della provincia di Palermo (fino al 6 gennaio) e per il periodo dal 7 al 15 gennaio altri 23 comuni in provincia di Agrigento.

I sindaci di alcuni di questi Comuni, con il Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando hanno tenuto oggi una conferenza stampa cui ha partecipato anche Cesare Lapiana, Presidente della SRR, Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti che raggruppa i 22 comuni della fascia costiera, da Partinico a Santa Flavia.

"Quello che sta avvenendo è incredibile - ha dichiarato Orlando - perché assistiamo ad un persistente, ai limiti del paranoico, accanimento contro alcuni comuni e cittadini della provincia di Palermo che pur avendo la possibilità di usufruire della discarica di Bellolampo, sono stati costretti prima ad usare altre discariche, distanti anche centinaia di chilometri, ed ora vengono addirittura "inibiti" dal poter conferire i rifiuti per ben 8 giorni consecutivi."

"Ancora una volta - ha affermato ancora Orlando - si dimostra che quello dei rifiuti è per il Governo regionale un argomento da gestire con logiche che ben poco hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini, l'economia di gestione, la razionalità ed efficacia degli interventi."

"Credo utile ricordare - ha concluso il Sindaco di Palermo e Presidente di ANCI Sicilia - che già il 12 dicembre e ancora oggi ho comunicato alla Procura della Repubblica la gravissima situazione siciliana dove si intrecciano emergenze che appaiono programmate per produrre, ed in ogni caso producono pericoli per la salute, sperpero di risorse pubbliche regionali e comunali e posizioni di privilegio di operatori privati ai cui interessi sembrano essere subordinate le scelte regionali e i loro tempi."