A distanza di qualche ora l'uno dall'altro, in seguito anche allo svolgersi di un secondo interrogatorio, tutti i bagheresi che, sia pure in maniera marginale, erano stati coinvolti nell'operazione della Polizia che ha disvelato un giro di mazzette attorno ad alcuni dipendenti degli Uffici della Motorizzazione, e cioè Nino Clemente, Antonio Filippone, Massimo Musotto, Rosa Provino e Giuseppe Varisco, hanno avuto revocato il provvedimento di restrizione della libertà, che li aveva costretti all'obbligo dei domiciliari.
Certo le immagini mostrate in tv che mostravano inequivocabilmente tarsferimenti illeciti di somme di denaro da parte di titolari di autoscuole ai funzionari infedeli, avevano giustamente allarmato la pubblica opinione, e non solo per il fenomeno corruttivo: il fatto che fossero in circolazione individui che avessero conseguito la patente in maniera "facile", è qualcosa che aggiunta ai fisiologici tassi di 'imprudenza mette in serio pericolo la sicurezza dei cittadini.
Ed è per questo che il fatto,( emerso dai riscontri delle indagini e degli interrogatori e documentato dalla stampa), che i titolari delle autoscuole bagheresi, in intercettazioni audio-video andate avanti per quasi due anni, debbano rispondere di episodi complessivamente marginali rispetto alla gravità degli elementi emersi nelle indagini, ci ha in qualche modo tranquillizzato, senza che per questo vogliamo sostituirci ai giudici.
REDAZIONE BNEWS