L’audizione del 12/01/2012 in 3^ Comm.ne Attività Produttive, chiesta dai due Consorzi di imprese pesca del Palermitano in rappresentanza di circa 800 barche con circa 1.500 pescatori interessati, dall’Associazione Donne per la Pesca di Porticello/PA e dal Cons.te Pesca della Comm.ne stessa, Francesco Zizzo.
Ha fatto il punto della situazione sul gravissimo stato di crisi congiunturale del settore pesca siciliano, all’interno del quale la realtà socioeconomica, delle imprese pesca del compartimento marittimo di Palermo, riveste un ruolo rilevante.
Problemi come: l’applicazione delle norme comunitarie e il nuovo regime dei controlli; la questione delle pesche speciali, una su tutte il bianchetto/novellame di sarda; l’atavica questione delle quote tonno e la gestione della pesca al pesce spada, l’uso delle ferrettare-piccole reti derivanti- gli altissimi costi di gestione caro gasolio su tutti ; le difficoltà della pesca a strascico, ai palangari e ciancioli e, non ultimo, il problema legato agli sgravi previdenziali che la legge di stabilità, ha pesantemente intaccato.
Sono stati ampiamente discussi alla presenza del presidente Caputo e del VP Apprendi.
I Sindaci di S.Flavia , A. Napoli, di Ustica A. Messina e l’Ass.re al ramo di Termini Imerese G. Volante, hanno rappresentato il profondo stato di disagio sociale ed economico in cui versano i pescatori dei comuni marinari della provincia di Palermo, sollecitando al pres.te Caputo l’urgenza di un forte intervento da parte della regione siciliana a favore dei lavoratori del settore, anche a costo di aprire una vertenza contro l’unione europea.
L’Asssociazione, Donne per la Pesca, ha evidenziato la gravità della crisi che riguarda le famiglie dei pescatori, famiglie quasi tutte monoreddito , che dagli scarsi ed in molti casi, inesistenti guadagni a fronte della mancata attività di pesca dovuta alla rigidità delle norme che la regolano, stanno vivendo e da anni, al limite delle loro possibilità.
Richiamando, in ultimo, la categoria ad una unità che ancora sembra lontana.
Zizzo, ha presentato un documento di sintesi sulle problematiche e, insieme ai consorzi pesca all’associazione donne per la pesca e i Sindaci presenti, si è impegnata la Commissione ad attivarsi per la difesa di una attività produttiva che tradizionalmente rappresenta per la Sicilia una forte realtà occupazionale che non può essere cancellata da una miope politica di gestione comunitaria.
La proposta messa sul tavolo; che si ritiene come unica soluzione che possa dare un minimo di garanzie al settore, è quella che vede la regione siciliana avere la titolarità della gestione delle licenze di pesca costiera all’interno delle acque territoriali.
Cosi facendo, la Regione (si ricorda che in materia di pesca si hanno competenze specifiche, riconosciute dallo statuto speciale), sempre nel rispetto dei dettami comunitari, avrebbe la facoltà di organizzare al meglio lo sforzo di pesca all’interno delle proprie competenze e garantire i migliaia di posti di lavoro e le imprese di pesca siciliane.
Presenti al tavolo, anche i dirigenti regionali P.Vinci e S. Manzella che hanno dato il loro fattivo contributo professionale.
Si è chiesto, inoltre, il rifinanziamento della legge 33/98 sulle calamità naturali.
Il pres.te Caputo, preso atto di quanto discusso e proposto, chiederà con la massima urgenza un incontro al Ministro Catania, senza escludere di portare a Bruxelles le nostre richieste alla commissaria Damanaki.
A breve, Caputo, ci farà sapere anche il calendario dei prossimi incontri in 3^ Comm.ne che riguarderanno sempre il settore pesca.
Si ringraziono gli On.li Caputo e apprendi per la loro disponibilità.