Sono stati i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Misilmeri e della Stazione Carabinieri di Villabate a trarre in arresto con l’accusa di estorsione BASILE Fabio, classe 1994 e S.a., classe 1995, pregiudicato, entrambi disoccupati del luogo.
I fatti, successi nel pomeriggio di martedì scorso, si sono svolti nelle vie a ridosso della parrocchia di San Giuseppe nel centro di Villabate, zona monitorata da servizi dei Carabinieri e da qualche tempo scenario di atti di bullismo, rapine, spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni.
Erano da poco trascorse le 17.00 quando una pattuglia, impegnata in un servizio di osservazione, notava un giovane aggirarsi con fare vistosamente irrequieto, come se fosse alla ricerca di qualcuno che evidentemente non trovava.
Pochi attimi più tardi, gli operanti notavano due ragazzi che a piedi, attraversata la villetta antistante la parrocchia di S. Giuseppe si dirigevano, con fare guardingo, incontro al giovane.
Raggiuntolo scambiavano qualche parola nello spazio antistante la parrocchia per poi dirigersi verso il campanile, un settore più defilato, dove restavano per circa un minuto.
BASILE ed il S.a. allontanatisi in direzione via Boccaccio venivano fermati dai militari che dopo averli identificati li perquisivano trovandoli in possesso di un bracciale d’oro ed un coltello a serramanico “Siciliano” di genere vietato.
La convocazione del ragazzo nella caserma dei Carabinieri, notato in precedenza parlare con i due, trasformava l’accusa di rapina in estorsione.
Il minore oltre a confermare quanto dichiarato in sede di denuncia, riconosceva nei due fermati i suoi estorsori ed i responsabili dell’aggressione, a seguito della quale aveva riportato una lesione al timpano.
Il minore riferiva di essere stato costretto a consegnare diversi monili in oro, aggiungendo che si era recato nella zona della parrocchia costretto dai due.
Contestate loro le chiare e circoscritte accuse, i due giovani si assumevano l’assoluta responsabilità delle azioni commesse nei confronti della vittima.
I militari riuscivano a ricostruire tutta la vicenda stabilendo con precisione che il giovane era stato vittima di estorsione per l’intero mese di dicembre.
Avvicinato, per la prima volta agli inizi del mese, da due persone conosciute solo di vista, era stato immediatamente aggredito ancor prima che gli venisse fatta alcuna richiesta.
Da quel momento in poi, con cadenza quasi settimanale, era stato costretto, sotto la minaccia di gravi ripercussioni sulla sua persona o sulla sua famiglia, a consegnare oggetti in oro ai suoi estorsori.
Presso il compro-oro in cui i due malviventi andavano a rivendere i preziosi è stato rinvenuto un lungo elenco di merce procurata dagli stessi.
Di fatto, però, il denunciante ha rivendicato la proprietà di solo alcuni di questi gioielli e ciò fa credere che altre persone abbiano subito uguale trattamento nello stesso periodo del minore.
Ulteriori indagini sono in corso da parte dei Carabinieri che sono impegnati in un’attività di sensibilizzazione finalizzata alla denuncia di simili, ingiustificabili, soprusi.
Gli estorsori sono stati dichiarati in arresto e tradotti rispettivamente presso la casa circondariale “Ucciardone” ed il Centro di Prima Accoglienza “Malaspina”.
Nella giornata di ieri, dopo la convalida degli arresti, per il maggiorenne è stata disposta la misura cautelare in carcere analogamente per il minore che resterà ristretto al carcere per i minorenni.
Palermo, 12 gennaio 2013
Fonte Ufficio Stampa dei Carabinieri