La paralisi di un organo fondamentale come il Collegio dei Revisori è forse la vicenda più emblematica dell’approssimazione e dell’inadeguatezza amministrativa del Movimento Cinque Stelle, che ha di fatto “sfiduciato” in Consiglio comunale un Segretario comunale scelto con criteri politici.
E lo diviene ancor di più, se si considera che l’organo di revisione è chiamato ad assolvere una funzione fondamentale per la gestione dell’ente, ossia il parere obbligatorio e propedeutico all’approvazione dei bilanci in Consiglio Comunale. E tuttavia, lo stesso organo di revisione è ormai privo di un Presidente da 7 mesi. La situazione è ancor più grave, se si pensa che il Comune di Bagheria è in ritardo di ormai 5 mesi sull’approvazione dei bilanci.
Bilanci che non rappresentano una risposta alle reali esigenze della città, poiché non prevedono l’assistenza scolastica a tempo pieno per i bambini disabili, non tengono conto delle riduzioni ed esenzioni sulla TARI che la legge prevede per famiglie sulla soglia della povertà, non attuano agevolazioni sui tributi locali per consentire di fare impresa, non prevedono tagli sensibili ai costi della politica. Bilanci di competenza di un assessore che, a tutt’oggi, cumula al proprio incarico in Giunta quello di consigliere comunale.
“Rispetto al bilancio 2013 riferibile alla precedente amministrazione – spiega Giacomo Aiello, dell’esecutivo del Partito Democratico di Bagheria – il bilancio 2014 fotografa una riduzione di spese per organi istituzionali appena dell’11%. A quanto pare la “montagna” M5S, che ha sempre fatto del taglio ai costi della politica un proprio vessillo, ha partorito un topolino. Questa città non ha bisogno di rivoluzioni “di cartapesta”, ma di provvedimenti realmente incisivi. In questo senso, bisognerebbe prendere esempio da Villabate, dove la nuova giunta di Vincenzo Oliveri ha subito attuato una riduzione strutturale delle commissioni consiliari”.