Tommaso Pagano 36 anni, sta trascorrendo a Bagheria assieme alla famiglia e alla moglie, tre giorni di relax prima di entare nel vortice di quello che è la Moto G.P., diciotto gare la prima delle quali in Qatar il 20 marzo, e l'ultima il 13 novembre a Valencia. Sì, perchè Tommaso è nella Ducati, l'azienda motoristica italiana, unica a competere con i mostri giapponesi Yamaha e Honda, l'ingegnere elettronico, la guida in qualche modo del team del pilota Andrea Iannone, Lo abbiamo incontrato e intervistato.
La prima domanda viene fuori spontanea: come mai un bagherese a Bologna, alla Ducati, primo assistente, se così si può dire, di un grande campione della Moto G P, vale a dire Andrea Iannone ?
La riposta è incredibilmente semplice: dopo gi studi al Liceo scientifico 'G. D'Alessandro' di Bagheria e la laurea in ingegneria elettronica conseguita all'Università di Palermo nel 2005, faccio un paio di esperienze di lavoro a Roma, in particolare alla Renault; in questo frattempo, esattamente nel 2007, mi arriva una lettera della Ducati che, in risposta all'invio del mio curriculum, mi invita ad un colloquio che andò bene; e da allora lavoro in Ducati.
Sei entrato subito nei team che assistono i piloti ?
No, all'inizio no, perchè mi occupavo di elttronica applicata ai motori fuori dalle piste, poi via via col tempo dopo un paio d'anni, entro a far parte nella veste di ingegnere elettronico, addetto allo studio delle telemetrie delle squadre dei piloti.
Come sono formate queste squadre ?
Ognuna è formata da due ingegneri, uno elettronico e l'altro meccanico, e da tre meccanici in senso stretto; cinque persone che lavorano però quasi in simbiosi, e dove è fondamentale appunto il lavoro di squadra, dove ci si confronta continuamente e si lavora a livelli di qualità altissimi, su dettagli, su cose apparentemente piccole che però messe assieme, in una settore dove c'è il top delle tecnologie mondiali, possono risultare determinanti.
Quando nasce questa tua passione per i motori ?
SE vogliamo, da sempre; da ragazzino mi piaceva frequestare la pista di kart che c'era ( e forse ancora c'è) alla periferia di Bagheria e partecipare alle garette che si facevano per la festa di S.Giuseppe, poi gli studi e poi, se vogliamo, il caso, mi hanno portato alla Ducati.
Quale è il clima che si vive ai box durante le gare ?
E' un clima di grande tensione e partecipazione, ma nel contempo è un clima di grande freddezza e professionalità, perchè ognuno di noi, per la sua parte, sta concentrato sui compiti che gli competono e, perchè si lavora su piccolissimi dettagli per migliorare le prestazioni dei mezzi, anche se va ricordato cha ancora oggi, sia pure con la tecnologia che ha pervaso tutto, nel motociclismo è ancora decisivo il pilota la cui abilità pesa per un buon 60-70 % sui risultati in gara.
Quando siamo ai box, durante la gara sappiamo che ogni decisione o indecisione, ed ogni piccolo errore si pagano caramente, come pure che la scelta giusta può determinare un risultato positivo.
Dopo la gara dunque ci si libera dalle tensioni e si da libero sfogo alla gioia o alle delusioni. Che momenti hai vissuto ai box ?
Ricordo due anni fa un podio di Jannone ci ha letteralmente galvanizzati, però ripeto per noi è un ambiente di lavoro in cui ci dobbiamo concentrare per consentire ai mezzi e ai piloti di esprimere il meglio e il massimo.
Secondo te in una squadra al di la del rapporto di collaborazione professionale, conta il rapporto umano che c'è tra i componenti del team e tra questi e il pilota?
Conta, ed è fondamentale; capirsi con il pilota, avere empatia, parlare la stessa lingua, avere un sentire comune che va al di la dell'elemento tecnico aiuta molto a finalizzare i buoni risultati.
Quali sono gli obiettivi di questo 2016 per la Ducati ?
C'è grande curiosità intorno alla nuova Desmosedici. La Ducati sogna in grande per questo Mondiale. Durante la presentazione dell'altro ieri, il Direttore Dall'Igna ha affermato che è arrivata l'ora di vincere, sottolineando come i due piloti ufficiali, Dovizioso e Iannone, lotteranno per i primi posti in tutti e 18 i Gran Premi. Parole importanti quelle spese dal dg di Ducati Corse, che aveva esordito dicendo: 'Questa moto ci farà innamorare'.
Siamo molto motivati, insomma, e non faremo le comparse, anche se lo scontro al vertice sarà probabilmente ancora tra gli spagnoli e Valentino Rossi, ma quest'anno si parlerà molto anche di Ducati.
Inevitabile la domanda sul tuo rapporto con Bagheria
E la risposta è altrettanto inevitabile: quì ho la mia famiglia di origine, quì i vecchi amici e compagni di scuola, quì i ricordi di una vita, anche se ormai da oltre dieci anni ho vissuto tra Roma e Bologna, e con il recente matrimonio anche il baricentro degli affetti tende a spostarsi.
Sono decine, forse centinaia, i laureati bagheresi che sono andati via negli ultimi venti e che sono andati a ricoprire in Europa ruoli di grande prestigio e responsabilità, nel mondo dela cultura, del lavoro, degli affari. Come giudichi il fenomeno ?
Più che giudicarlo c'è da prenderne atto e, ma questo è un compito della politica, cercare di porvi rimedio. E' vero formiamo cervelli, grandi professionalità ed eccellenze che vanno ad arricchire le aziende europee e mondiali. Forse si potrebbe pensare a cosa, ognuno di noi per la sua parte, o anche in maniera organizzata potrebbe fare per Bagheria.
E' un tema sul quale ognuno di noi ha il dovere di riflettere e di sforzarsi di trovare una risposta.
A.Gargano - T.Pagano
Tommaso Pagano nella foto di copertina è il primo a destra; nella foto interna a dx di Iannone