Opere da una settantina di filmaker italiani, quest’anno a Santa Flavia, per il concorso indetto dalla terza edizione del Solunto Film Festival, la rassegna internazionale di cinema, musica ed arte sul mare.
Tre le categorie del festival per le quali era possibile gareggiare (film e documentari della durata massima di 20 minuti): Le pietre che cantano, L'uomo e il mare, ed infine, Il mondo subacqueo.
La serata conclusiva del festival si è svolta domenica 21 settembre, nella cornice suggestiva di villa Filangeri; le inclementi condizioni del tempo hanno risparmiato, per fortuna, il momento della proiezione delle opere, consentendo al pubblico presente (più di duecento persone) la visione dei lavori dei tre finalisti del concorso cinematografico. I premi sono stati consegnati dai alcuni membri della giuria, prestigiosa nella sua composizione: il Direttore della Cinemateque Suisse Hervé Dumont, il Direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli, Francesco Alliata della Panària Film ed il regista Simone Catania.
Per la categoria Le pietre che cantano – soggetti in grado di raccontare il nostro territorio e la relazione fra quest’ultimo e l’uomo – ha trionfato Nico Bonomolo, con l’opera “Lorenzo Vacirca”.
In L'uomo e il mare, invece, è stato premiato il lavoro di Claudia La Bianca, "Un cuore dentro al mare”, categoria che aveva a tema il rapporto tra l'uomo e il contesto marino (alla regista la giuria ha anche assegnato il premio speciale della critica).
Ultima categoria, ma non per importanza, è quella titolata Il mondo subacqueo (prevedeva opere contenenti una buona percentuale di riprese subacquee), ed ha visto protagonisti Alfonso e Oriana Santoro, con "Un giorno" – delicato doc-film che sussurra l’attimo di libertà di una tartaruga.
Per la sezione Fotografia del mare, il premio della giuria è andato invece a Giardino rosso, di Giordano Cipriani.
Una nota particolare merita Paolo Pintacuda, che non ha concorso in prima persona al festival, ma che ha vinto praticamente tutto, avendo collaborato e firmato le sceneggiature per entrambe le opere vincitrici (Lorenzo Vacirca - da un'idea di Nico Bonomolo -, Un cuore dentro il mare) .
Claudia La Bianca, originaria di Bagheria, vive e lavora come regista negli Stati Uniti da più di dieci anni oramai (ricordiamo di recente la sua importante partecipazione al reality per registi emergenti prodotto da Steven Spielberg ,“On the Lot”, arrivando ad essere finalista). Claudia racconta di amare ogni frammento della Sicilia, questa terra così bella e difficile, ricca di colori, odori, volti di persone, ricordi ed affetti che sono per lei fonte d’ispirazione continua e sfogo per la sua incontenibile vitalità espressiva. Un cuore dentro il mare è un'opera poetica, d'ispirazione onirica, appassionata, carica di suggestioni che riportano ad un ancestrale sete di attaccamento alla propria terra, a quell'utero, molle ed accogliente come il mare, pieno di fantasia, sogno e dedizione per i nostri luoghi.
Raggiunta da noi al telefono ci ha raccontato: "mi sono trovata in Sicilia a settembre per finire la stesura di una sceneggiatura con Paolo Pintacuda. Sono venuta al corrente, per caso, del Solunto Film Festival, ma grazie alla mia velocita` e praticita` acquisita nelle esperienze precedenti, siamo riusciti a finire il lavoro in tempi da record (il corto e` stato filmato in soli 4 giorni e montato in 2; io ho eseguito i ruoli di regia, direzione alla fotografia, operatore di camera, montaggio e scelte musicali). Di grande aiuto è stata katia Abbate, per me una sorella nonche` collaboratrice professionale; lei mi ha aiutato tantissimo, ha fatto da casting director, assistente alla regia, nonche` riprese backstage ed infine è stata anche attrice nel corto. Tra gli attori anche: Franco "U Piscaturi" e i suoi figli, Simone e Gianfranco, nel ruolo di pescatori di Porticello. Ho avuto il piacere di lavorare con Alessandro Rugnone, l`attore protagonista. Con Lui e` stata subito armonia, poche parole e tanta sintonia. Direi, dopo questa esperienza, di aver trovato in lui il mio alterego, come Fellini con Mastroianni. Un grazie anche a Francesco Di Gesu`, fonico e addetto al mixaggio audio.
Tornare in Sicilia il prossimo anno, per la realizzazione di un lungometraggio".
Ma è il lavoro del poliedrico artista di Bagheria, Nico Bonomolo, ad avere “scosso” gli animi della platea del festival: platea concentrata, divertita e, a tratti, anche un po’ incredula dinanzi a quella magia visiva che le si srotolava dinanzi agli occhi.
Lorenzo Vacirca rappresenta infatti una novità assoluta per i non addetti ai lavori. È uno straordinario lavoro di immaginazione, perizia tecnica e concentrazione intellettuale.
Si tratta di un cortometraggio in animazione tradizionale - interamente disegnato a mano in computer grafica -, frutto di una lavorazione lunga cinque mesi (più di seimila disegni). Il lavoro, scritto, disegnato e animato da Nico Bonomolo, è accompagnato dalle musiche del compositore Gioacchino Balistreri: una colonna sonora composta ad hoc per il corto, che rende a dovere tutto il ritmo ed il pathos dell’animato - 13 minuti, senza dialoghi.
Ambientato a Bagheria, parla di un piccolo uomo, Lorenzo Vacirca, che vive una vita di stenti e svolge i lavori più assurdi che gli capitano pur di coronare il suo sogno: acquistare un'automobile Svamp (la vecchia Fiat 500). Se non che, quando finalmente riesce nella sua impresa, un incredibile evento imprevisto ridurrà in briciole il sogno di una vita.
Il corto richiama diverse citazioni cinematografiche, ma è un lavoro che nel complesso si snoda su un binario "neorealista", basato com'è su di una sceneggiatura molto schietta, fresca, poco indulgente, incantevolmente ironica e che riesce a catturare l'attenzione del pubblico dal primo all'ultimo secondo di proiezione. Le immagini, di taglio pittorico, scivolano dal bianco e nero al colore man mano che la storia va sviluppandosi - ed il lavoro è pieno di virtuosismi simili a questo e tocchi d'ingegno luminoso che impreziosiscono tutta l'opera.
Purtroppo possiamo soltanto fornirvi qualche immagine del lavoro e non il trailer, poichè verrà adesso presentato in vari festival nazionali ed internazionali, ed i regolamenti sono severissimi riguardo la diffusione in rete delle opere in concorso.
Un in bocc'al lupo da tutti noi, dunque, all'artista Bonomolo, per le sue nuove avventure che non mancheremo di seguire, essendo oggi, tra l'altro, il cinema d'animazione tornato largamente in voga (basti pensare al recente successo della franco-iraniana Persepolis o alla crescita spaventosa di produzioni hollywoodiane in questo settore, dalla Pixar-Disney alla Dremworks di Spielberg).
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