Carlo Levi su "I fratelli Ducato"

Carlo Levi su "I fratelli Ducato"

Storia Locale - Personaggi
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Entrando a Bagheria, sui lati della strada vedemmo dei carri rovesciati a pancia in su, con una complicazione di intagli e di firme minute, bianche e gialle di vernice, come budella stese al sole.
Erano carri in costruzione davanti all’antica bottega di una famiglia di illustri pittori di carri, i fratelli Ducato fu Michele.

Sulla porta incrostata di strati di colore come un tavolozza abbandonata, stava scritto, forse per un moderno influsso dei tempi, “Ducato bros-Pictures”; ma dentro l’androne dove i fratelli e i loro aiutanti lavoravano spiccava, in grandi caratteri, la sentenza antica “Dio solo è grande”.

Ci fermammo ad ammirare l’abilità con cui un lavorante ornava e filettava una ruota, facendola girare sotto il suo pennello, mentre uno dei padroni era intento a dipingere, su una ottima imprimitura ad olio, un pannello con una scena di battaglia tra Bradamante e Dama Rovenza, con splendidi colori tradizionali , il vermiglio, il giallo, il verde e l’azzurro.

Dappertutto, nella bottega, stavano sportelli e pannelli, e casse di fuso intagliate con San Giorgio, coi ferramenti e gli arabeschi, e chiavi scolpite col Bambino Gesù, e barroni con le loro teste, e traversine o chiomazzelli, fondi di cassa e tavolazzi: tutte le parti di quei meravigliosi strumenti che percorrono le strade di Sicilia, preparate e dipinte secondo i preziosi disegni tramandati dal padre, di cui era piena una grande cassa in un angolo.



Carlo Levi : Le parole sono pietre - Einaudi 1975
Immagine presa dalla rete