A quando la cancellazione di cultura e sport dal bilancio comunale? - di Bartolo Di Salvo

A quando la cancellazione di cultura e sport dal bilancio comunale? - di Bartolo Di Salvo

Politica
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Mutuando un aforisma di Flaiano (Diario Notturno, 1956), oggi più che mai si potrebbe dire che “La situazione politica a Bagheria è grave ma non è seria”.

Partiamo da questa citazione per sottolineare l’ennesimo autogol (non sapremmo definirlo diversamente) dell’amministrazione Lo Meo.

È l’autogol è ancora più clamoroso perché realizzato da un assessore, il prof. Sergio Martorana, di cui tanti, anche nel mio partito, avevano tessuto lodi e su cui si riponeva la speranza di una oculata gestione dei servizi sociali.

Sergio Martorana aveva già ricoperto il ruolo nell’amministrazione Sciortino senza demerito. Le sue ultime affermazioni ci restituiscono invece la figura di un assessore modesto e, con nostra grande delusione, un uomo piccolino.

Cosa ci ha indotto a rivedere la nostra opinione e presto detto.

Da mercoledì scorso è stato interrotto il servizio di trasporto dei disabili da casa/scuola alle strutture di recupero psico-motorio.

Era già successo in passato, ma in pochi giorni la situazione era rientrata.

Oggi, invece, a fronte di una situazione di oggettiva difficolta economica del comune di Bagheria, sembra che lo stesso servizio debba “….rimodulare la gestione del servizio, facendo anche uno studio incrociato sulle famiglie che richiedono tali servizi di assistenza. Al momento a Bagheria sono 63 le famiglie che hanno usufruito del servizio di trasporto dei disabili, ma alcuni soggetti percepiscono anche una sostanziosa pensione di accompagnamento. Occorre pertanto capire chi realmente vive in condizioni di disagio economico”.

La disabilità, il bisogno, la necessità di un servizio essenziale a garantire un “quasi” normale inserimento sociale di soggetti diversamente abile, diventa discriminatorio, quasi a voler criminalizzare chi “non è in condizioni di effettivo disagio”. La differenza sta tutta qua.

Appare nella propria deflagrante ignoranza un’amministrazione che tende a fare “economie” sui più deboli, sui bisognosi, dimentica di una “disabilità” che vive l’intero nucleo familiare, genitori, fratelli, sorelle.

L’assessore non sa che la “cospicua” pensione di accompagnamento ammonta a 493,00 €. L’assessore non sa che queste somme servono, sovente, ad integrare le terapie di cui hanno bisogno i disabili che lo Stato non riesce a garantire.

L’assessore non sa quale incidenza ha, nell’equilibrio di una famiglia, un soggetto diversamente abile.

L’assessore ignora del tutto quanto possa incidere nella vita lavorativa di un genitore l’interruzione di un servizio che, nella sua essenzialità, rende più “sopportabile” le difficoltà quotidiane.

Provi ad immaginare, l’assessore, cosa significa interrompere il lavoro, andare a scuola a prendere il figlio, portarlo a terapia, riaccompagnarlo a scuola e tornare a lavorare. E questo farlo da tre a cinque volte a settimana.

Giustificando le scelte amministrative sulla base di aride analisi economiche potemmo ben presto lasciare i disabili al loro destino, chiudere gli asili nido, non garantire più l’assistenza agli anziani, non programmare più politiche a sostegno della famiglia o di integrazione al reddito.

Se questo è il criterio mi chiedo (in modo del tutto provocatorio), quando arriveremo alla chiusura del Museo Guttuso (costa più di un milione ed incassa meno di 100.000,00 €)?

Quando elimineremo lo sport, la cultura, la promozione del territorio dal bilancio comunale?

 

Bartolo Di Salvo

 

Pubblichiamo volentieri questa riflessione di Bartolo Di Salvo, chiosandola con lo stesso commento che abbiamo utilizzato per commentare la frase incriminata dell'assessore Sergio Martorana e contenuta nel comunicato.

Sarà necessario rimodulare la gestione del servizio per capire chi realmente vive sulla soglia della povertà” conclude Martorana.

Leggendo la nota dell'assessore si resta senza parole, perchè parliamo già di persone e di famiglie meno fortunate.

Se per offrire un servizio che in qualche modo ne riduce i disagi, (pensiamo ai genitori di questi ragazzi che magari lavorano e che avevano sollievo da questo servizio reso dal comune, come dovranno riorganizzarsi per portare a scuola il loro familiare), si ricorda con poco tatto il contributo dello stato ai disabili e si chiede ora che per offrire il servizio di trasporto a scuola debbano essere anche sulla soglia della povertà, viene da pensare a cosa serva oggi avere ancora a Bagheria un sindaco, sei assessori e trenta consiglieri.

Se c'è da amministrare, come pare ormai di capire, solo la miseria più nera, almeno risparmiamo il milione di euro che costano ogni anno i politici a Bagheria, costi per i quali non passa per l'anticamera del cervello a nessuno di procedere a dei tagli.

La domanda che tutti e non solo noi oggi continuiamoa farci è "Con questi chiari di luna i politici oggi a Bagheria, sono ancora un costo che possiamo permetterci?

Redazione bagherianews.com