E’ quello che si chiedono un po’ tutti , dentro e fuori il Partito Democratico.
E che si chiede soprattutto Leonardo Passarello, coordinatore provinciale del P.D. e candidato alle regionali.
Quel “patrimonio” di oltre 10.000 voti ricevuti da Andrea Zangara alle regionali del 2006 passeranno integralmente a Passarello?
Difficile dirlo: però alcuni ragionamenti si possono fare.
Intanto va ricordato che Andrea Zangara è il politico bagherese di più lungo e prestigioso corso.
Assieme a Peppino Speciale hanno rappresentato ininterrottamente dal 1953 ad oggi, e da punti di vista talora opposti, talora convergenti, non solo la politica ma anche larga parte degli umori, degli orientamenti, della cultura della società bagherese.
Peppino Speciale fu consigliere comunale dal 1953 al 1972, e successivamente dal 1979 al 1989, quasi sempre da capogruppo; e fu deputato al Parlamento nazionale dal 1958 al 1972 , sempre nel Partito Comunista.
Andrea Zangara è entrato a far parte del movimento giovanile della Democrazia Cristiana nel 1968: è entrato in consiglio nel 1974; poi assessore, sindaco dal 1980 all’81, dal 1985 consigliere e assessore provinciale, quindi nel 1987 il gran salto al Senato della Repubblica , replicato nel 1992.
Dato per spacciato, risorge e nel 2001 viene eletto deputato regionale , carica nella quale viene riconfermato nel 2006.
Ha percorso quasi tutto il “cursus honorum” cui un politico può aspirare.
Tutti, estimatori e denigratori gli attribuiscono una buona dose di fortuna, per essersi trovato sempre al posto giusto nel momento giusto, e per essere sempre caduto all’impiedi, senza mai inciampare, pur sfiorato talvolta dal venticello delle calunnie, in niente di serio.
Ha attraversato indenne, come una salamandra, il fuoco delle varie tangentopoli e mafiopoli, senza neanche una scottatura ed è stato un protagonista della prima e della seconda repubblica.
In 40 anni di politica a questi livelli, ha conosciuto migliaia e migliaia di persone, ha intrecciato rapporti, ha consolidato amicizie, ha coltivato clientele.
A tantissimi ha dato una mano, a tanti di mani ne ha date anche due.
Sulla sua lealtà politica non possono esserci dubbi: farà tutto il possibile per trasferire sul suo delfino i suoi consensi: lo presenterà alle sue centinaia di capielettori in città e in provincia, lo farà girare, ne sarà, in qualche modo, il garante: certo Leonardo Passarello dovrà metterci molto anche del suo, per due aspetti in particolare.
In primo luogo perché non tutti i consensi potranno esserci automaticamente trasferiti al successore, e in secondo luogo perché Zangara politico, era un abile negoziatore, esperto navigatore, con grande fiuto e intuito politico, oltre che lavoratore instancabile.
Il meglio di sé Zangara lo ha sempre dato nelle campagne elettorali: già quando i suoi colleghi di partito le campagne elettorali le facevano per chiese e sacrestie , lui le faceva in mezzo alla strada e tra la gente comune e i lavoratori.
Per questo il compito che attende Leonardo Passarello, che pure non è un giovane di primo pelo, non sarà dei più facili.
Ha però dalla sua un partito unito e motivato, ed il vantaggio che a Bagheria non ci saranno altri candidati almeno nei partiti più forti e organizzati, e quindi può far presa l’elemento del campanile.
Non ci resta che augurargli , in bocca al lupo!