Il terzo polo, forza di cambiamento anche a Bagheria - di Pino Fricano

Il terzo polo, forza di cambiamento anche a Bagheria - di Pino Fricano

Politica
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La recente votazione sulla fiducia al Governo testimonia la volontà, della classe dirigente, di continuare a galleggiare nella crisi senza affrontarne seriamente quei nodi strutturali, a cui soluzione potrebbe rimettere in moto l'economia e ridare speranza alle nuove generazioni.

E' ormai chiaro che l'Italia ha bisogno di un serio taglio dei costi della politica (eliminazione delle province, delle prefetture, del Senato e di tanti enti inutili; riduzione dei componenti dei Consigli e delle giunte), di una decisa lotta all'evasione fiscale, dell'ulteriore liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici e delle professioni, di una maggiore tassazione delle rendite per trasferire reddito al mondo del lavoro, di una riforma elettorale che legittimi la rappresentanza garantendo l'effettivo legame col territorio.

Tutto ciò è particolarmente urgente se vogliamo reggere alla concorrenza delle "tigri asiatiche" e, in ambito comunitario,delle economi forti (Germania, Inghilterra e Francia).

Le riforme strutturali impongono il taglio di un sistema di sprechi e privilegi che, da un lato ha garantito il consenso a chi comanda, dall'altro ha bloccato il sistema paese, che negli ultimi dieci anni ha avuto il più basso tasso di crescita tra i paesi sviluppati ed è salito al terzo posto l'Italia, in ambito comunitario, per pressione fiscale.

Questo tipo di riforme da tempo operate dalla Germania e dall'Inghilterra , di recente ulteriormente rafforzate, hanno garantito a questi paesi alti tassi di crescita, e sono state rese possibili da larghe alleanze di governo che hanno neutralizzato le spinte competitive e garantito la necessaria base di consenso.

E' chiaro che la votazione del 14 dicembre non và in questa direzione, anzi il configurarsi di una maggioranza sempre più influenzata dalla Lega, determinerà condizioni peggiori per il Mezzogiorno e per la Sicilia.

In questo quadro emerge , quale elemento di novità e di speranza, la costituzione del polo di centro, quale forza di cambiamento e di governo capace di costruire un ponte di dialogo fra gli opposti poli e determinare quelle convergenze indispensabili per far partire una stagione di riforme .

Questo tentativo si sta facendo a livello regionale, con un forte ostruzionismo del Governo nazionale (vedi vicenda FAS) e credo sarà necessario anche a livello locale, per uscire da una situazione di grave crisi che la nostra comunità sta vivendo.

MPA, UDC, FLI ed API hanno già avviato un confronto che credo porterà in tempi certi ad un programma condiviso e ad un candidato a sindaco, alternativo alla fallimentare esperienza dell'attuale amministrazione e del PID (e dei suoi riferimenti nazionali asserviti alle logiche della Lega) che ne è stato il principale ispiratore.

Per quanto riguarda l'MPA, se completeremo in tempo l'allestimento, il 19 inaugureremo la nuova sede di corso Umberto e, subito dopo le feste, riprenderemo unitariamente il percorso dei "cantieri per il programma", promosso dal circolo "Un progetto per Bagheria".

A gennaio molto probabilmente avremo anche il primo congresso supportato dalla partecipazione allargata a tutti i cittadini.

Intanto porgo a nome mio personale e del mio circolo i più sinceri auguri di un buon Natale e di un felice anno nuovo, nella consapevolezza delle difficoltà che angustiano molte delle nostre famiglie e della responsabilità, che compete alla politica, di avviare, a partire dal prossimo anno, un cambiamento che consenta a tutti di guardare al futuro con maggiore ottimismo.

Pino Fricano Circolo MPA "Un progetto per Bagheria"