Sarà senz'altro una coincidenza, ma i due-tre "big business" siciliani degli ultimi anni, energia eolica, termovalorizzatori e rigassificatori siano stati o stoppati o rallentati dal rigore legalitario (inteso nell'accezione più ampia del termine), qualcuno dice formalistico, qualcuno come noi pensa sostanziale,
manifestato dall' Infrassessore Pier Carmelo Russo, ieri all'Energia oggi alle infrastrutture.
Sui termovalorizzatori assieme al governatore Raffaele Lombardo ha denunciato alla Procura il ricorso a procedure poco trasparenti e l'intrusione di forze oscure, mentre sulla questione rigassificatori si è attirato le reprimende di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia l'altro ieri, e ieri del suo collega all'Industria Marco Venturi.
E' stato quest'ultimo ad aprire le ostilità in risposta ad una dichiarazione di Russo sulla sentenza del TAR sulla vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle, sentenza che accoglie il ricorso del Comune di Agrigento,di Legambiente, e di altre associazioni.
Ma cosa ha detto P.C.Russo di così terribile da attirargli la replica piccata e insolente di Marco Venturi? Ecco qua.
"La sentenza con la quale il TAR del Lazio ha bocciato il rigassificatore di Porto Empedocle (AG), a suo tempo autorizzato dall'ultimo assessore all'Industria ( appunto Marco Venturi n.d.r.), dimostra, semmai ve ne fosse bisogno, che istruttorie incomplete e frettolose da parte dell'Amministrazione Regionale, ritardano piuttosto che accelerare, la realizzazione degli investimenti in Sicilia".
Al che Venturi ha così replicato all'assessore Russo:"Per l'ex burocrate regionale, baby pensionato, ora prestato alla politica è dunque ragionevole un lasso di tempo di sei anni per rilasciare un'autorizzazione".
"Perché sono proprio sei anni -continua Venturi- il tempo trascorso prima che si arrivasse alla fase conclusiva dell'iter autorizzativo per il rigassificatore di Porto Empedocle. Per quel che mi compete le misure compensative furono valutate, discusse e concertate con tutti gli attori della vicenda e con il presidente della Regione nel periodo tra giugno e agosto del 2009".
"Voglio ricordare a Russo che mi ero appena insediato come assessore all'Industria quando si era giunti alla fase conclusiva dell'iter."
"Mi chiedo infine -conclude l'assessore all'Industria- se il solerte burocrate politico, in qualità di ex assessore all'Energia, si è interessato di far costituire la Regione nella fase di primo giudizio presso il TAR del Lazio al fine di tutelare l'immagine e gli interessi della Regione."
Ma Russo non ci sta e ribatte alla provocazione senza arretrare di un passo.
"L'ultimo assessore all'Industria cerca di rifuggire dalle proprie gravi responsabilità amministrative e professionali, sanzionate allo stato dalla giustizia amministrativa, ricorrendo all'insulto personale: una tale condotta lo squalifica definitivamente innanzi tutto sul paino umano e non vale la pena di commentarla".
"Sono convinto del fatto che,-aggiunge Russo- con un po' di ragionevolezza, di buona volontà, qualora ci si fosse confrontati con il sindaco di Agrigento, piuttosto che escluderlo con protervia, nessun contenzioso sarebbe sorto, nessun riscorso sarebbe stato presentato, nessun ulteriore ritardo nella realizzzazione del rigassificatore di Porto Empedocle si sarebbe prodotto. E questo è un dato che rimane a prescindere dai giudici e dalle sentenze."
Un'altra battuta Russo la dedica al presidente di Confindustria Ivan Lo Bello, con il quale aveva avuto uno scambio polemico a proposito del rigassificatore di Siracusa:
" Nell'imminenza delle feste natalizie, nell'auspicio della composizione del nostro precedente dissidio sul rigassificatore di Siracusa, relativamente al quale l'avvocatura dello Stato ha peraltro ritenuto la correttezza dell'istruttoria da me svolta, sarò lieto di fare omaggio al presidente di Confindustria Sicilia, di uno dei più libri di Fernando Savater, un caposaldo della pedagogia contemporanea : "I no che aiutano a crescere".
Speriamo che il Natale porti la pace tra i duellanti, perchè anche per gli assessori regionali talvolta la lingua è più veloce del pensiero