E' ormai il problema all'ordine del giorno e non investe più solo la politica locale: il problema è se il Partito democratico, detto "lealista", debba continuare a dare o no il proprio sostegno a Biagio Sciortino.
Con Daniele Vella che tende a mediare e con il solo Enzo Gulli che marcia con il sindaco: "sin quando saremo alleati, Biagio Sciortino mi rappresenta" è il suo motto.
E Gullì, questa sua fedeltà cieca a Sciortino, la sta testimoniando proprio sulla vicenda più delicata e complessa, quella urbanistica, continuando a giudicare la debole sponda del parere della segretaria, controfirmato dal sindaco, sul Piano regolatore un robusto molo di attracco cui l'amministrazione e gli uffici possono ancorare decisioni importanti per il futuro di Bagheria.
Un sindaco che ha inanellato una prepotenza dopo l'altra dimostrando che considera gli alleati dei semplici orpelli alla sua amministrazione o dei semplici portatori d'acqua per decisioni che prende lui solo, assieme ad amici, parenti e sodali dell'ex U.D.C.
Quando si potrà fare un bilancio più sereno, depurato dalle passioni del momento e il polverone di chiacchiere e demagogia si sarà diradato, si vedranno bene le cose che Biagio Sciortino ha realizzato veramente per Bagheria, e a nome e per conto di chi ha effettivamente amministrato.
Adesso anche il Partito Democratico, ed in particolare la componente che ha espresso l'assessore E. Tornatore, vale a dire Amenta, Scannavino ecc..., comincia a prendere le distanze da un sindaco senza partito, proposto ed eletto sindaco da un movimento che non c'è più, che via via negli anni si è sentito "vicino al Partito democratico" (uomini suoi un tempo furono addirittura tra i delegati dell'assise fondativa del P.D.), che ha strizzato l'occhio al movimento della Borsellino, protetto dall' ombrello di Beppe Lumìa da piogge e temporali, e tornato infine alla sacca amniotica cui è stato sempre legato da un solido cordone ombelicale, vale a dire l'U.D.C., oggi Partito dell'Italia di Domani.
Anche perché oggi a livello regionale e nazionale la posizione della gran parte dell'U.D.C. siciliana, passata armi e bagagli con il duo Cuffaro-Romano del PID, è di aperto conflitto con il governo regionale del Lombardo quater, che ha visto l'on. Beppe Lumia e Cracolici big "sponsor".
Ed è per questo che quel disco verde che sancì, mentori Cracolici, Lumia, Apprendi, la rottura del Partito democratico locale, e diede via libera al Biagio ter, ha probabilmente esaurito il suo tempo.
La vicenda Metropoli est è stata la ciliegina sulla torta.
Sin da stamane, e continuerà nei prossimi giorni, è stata avviata una verifica vera tra Sciortino e il Partito democratico; e con un partito., l' ex-U.D.C. diviso al proprio interno, con un Piano triennale ancora in alto mare, e con un bilancio di la da venire, le prospettive per Bagheria non sono propriamente incoraggianti.