Il tenore dei due comunicati che pubblichiamo tra le brevi, il primo di Metropoli est e il secondo del Comune di Bagheria, servono a dare un'idea
di quella che può essere stato il clima dell'Assemblea dei sindaci del Consorzio Metropoli est tenutasi giovedì 30 settembre per il rinnovo delle cariche sociali.
E' una storia che andrà per le lunghe, che certamente innescherà un contenzioso che arriverà nelle aule dei Tribunali, e che quasi certamente provocherà, qualunque sarà il verdetto, una scissione all'interno dei comuni che concorrono a formare il consorzio Metropoli est.
A botta calda si possono fare due, tre considerazioni.
La prima è sul ruolo che ormai gioca sullo scacchiere politico, sociale e degli organismi economici, il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino.
Ormai Sciortino, forse perché pressato dalla scadenza elettorale, funziona esclusivamente come elemento di divisione: al di là dei suoi toni soporiferi, ecumenici, e pacificatori che ama usare, in realtà il sindaco di Bagheria è ormai diventato un elemento di contrapposizione radicale, che sta provocando guasti profondi.
Ha cominciato cancellando nei fatti il movimento, Progetto x Bagheria, che lo aveva candidato e fatto eleggere a sindaco
Ha continuato con la vicenda politica di inizio d'anno, che alla fine ha lasciato solo macerie sul campo di battaglia.
Un partito democratico spaccato, una coalizione che non ha più la maggioranza in consiglio, rapporti avvelenati all'interno dei rappresentanti della politica e delle istituzioni.
Adesso la vicenda di Metropoli est che, dopo le manovre del sindaco di Bagheria e dell' U.D.C., ci consegna un Consorzio anche questo spaccato a metà.
C'è un bel proverbio siciliano che recita:"Unni tocca, stocca".
Ecco Biagio Sciortino, che all'inizio della sindacatura esordì come elemento di pacificazione, di unità e concordia, è diventato quello che "unni tocca, stocca".
Seconda riflessione: stando al comunicato del Comune di Bagheria il presidente sarebbe stato eletto da una maggioranza del 52%.
Questo dato rimanda ad una responsabilità di tutti i protagonisti della vicenda, compresa l'attuale dirigenza di Metropoli est: questo dato vuol dire che le posizioni si sono irrigidite, che non si è lasciato spazio alla mediazione, che non si è tenuto conto di esigenze reciproche, che non si è lavorato per ascoltare le ragioni degli altri, ma ci si è rinchiusi dentro i propri fortilizi.
Questo crediamo sia dipeso per un canto da preoccupazioni elettorali di diversi sindaci, e non solo di Biagio Sciortino, e del fatto che qualche sindaco ormai confonda gli interessi legati alla carica istituzionale con la propria convenienza professionale.
Terza riflessione: Metropoli est, stando sempre al comunicato del Comune di Bagheria, si potrebbe ormai ribattezzare Metropoli sud.
Bagheria con suoi 60.000 residenti, dovrebbe essere il baricentro di un Consorzio che conta circa 180.000 abitanti: ebbene su quattro cariche sociali, presidente e membri del consiglio di amministrazione, a dare credito al comunicato del comune, Bagheria non avrebbe nessun politico a rappresentarla negli organismi decisionali di vertice, e l'unico a rappresentarla sarebbe un bagherese "adottivo" originario di Joppolo Giancaxio, e cioè Totò Camilleri.
Alla direzione ci sarebbero Misilmeri, Godrano, Villafrati ecc.., insomma Metropoli sud.
Come dicevamo, la primogenitura e il ruolo di Bagheria svendute da Biagio Sciortino e dall'U.D.C., per un piatto di lenticchie