Non abbiamo mai amato la politica fatta di conciliaboli, incontri riservati, piccole cospirazioni, trappole e cose di questo genere.
In questi mesi però è una sequela di riunioni, di contatti, di trattative tra partiti, spezzoni di partiti, gruppi, aspiranti a presentare liste, ed ognuno mette sul piatto la propria vera o presunta forza elettorale: per dirla in baaritoto "si ciaranu i mussi", e cominciano a presentare le richieste di posti e sotto posti.
Sono confronti in cui le questioni vere di Bagheria restano confinate nel poco tempo che rimane dopo l'aperitivo, e prima di ritirarsi a casa.
La politica che ci piace è quella fatta a testa alta, di chi argomenta le proprie posizioni, parla con i cittadini dei problemi, affronta questioni vere che riguardano la città, ne indica senza superficialità, retorica e demagogia quelle che pensa possano essere le soluzioni.
Tutto il resto fa parte di quel "teatrino della politica" -come ama chiamarlo Berlusconi, (che di quel teatrino è il principale protagonista), in cui sul proscenio alcuni sedicenti politici nostrani sembrano marionette sgraziate mosse da spregiudicati pupari.
La bassa cucina politica è capace solo di entusiasmare e motivare uomini "piccini"che una classe politica ridotta ormai al lumicino fa sembrare giganti; e comunque dovremo contentarci di quello che passa il convento.
Difficilmente purtroppo torneremo a vedere dentro il Palazzo del Comune e tra i protagonisti della politica, seri professionisti, uomini del mondo del lavoro e della cultura, imprenditori capaci, studiosi ed esperti riconosciuti tali non da una determina del sindaco, ma dal giudizio popolare.
Ci sarà l'assalto alla diligenza di quanti , e purtroppo a Bagheria sono tantissimi, senza una vera occupazione o con un lavoro incerto cercheranno di trovare una buona sistemazione almeno per cinque anni.
Perché adesso è questo quello che cambia i connotati dei politici e dei candidati: non più passione, disponibilità, impegno volontario, ma il miraggio di una discreta sistemazione.
Fatte queste ovvie considerazioni, sarebbe bene però che quanti alleanze e personalità che aspirano al ruolo di "competitor" con Biagio Sciortino vengano fuori, che dicano come pensano di risolvere i problemi di Bagheria, piuttosto che stare acquattati aspettando il vento buono.Il panorama che si vede non invita all'ottimismo.
I due Partiti Democratici dopo le fiammate seguite alla scissione di fatto, sono ripiombati nel torpore sonnolento dal quale si risveglieranno qualche mese prima del voto,per ripetere quelle inutili ovvietà che ormai rimasticano negli ultimi anni:
"Che amministrare è difficile", "che la politica ha i suoi tempi", "che i problemi sono complessi"," e che loro l'avevano detto".
Hanno fatto qualche iniziativa per gettare un pò di fumo negli occchi, e poi si torna a nanna.
Vittoria Casa o Gianni Granata? E per fare cosa?
L'U.D.C. che è il partito più "partito" nel senso positivo del termine, non scioglie ancora le riserve. Certo non lesina pubblicamente dichiarazioni di fedeltà a Sciortino: ma in politica come in amore le dichiarazioni di eterna fedeltà possono durare lo spazio di un mattino. Cosa fare, quasi certamente l'U.D.C. lo deciderà alla fine, quando avrà esplorato le possibilità di sopravvivenza politica che restano all'attuale primo cittadino.
Ed allora Alessandra Jannì o Bartolo Di Salvo? E per fare cosa?
Infine il centrodestra: a Bagheria il PDL è ancora una crisalide che stenta a crescere e svilupparsi: Vincenzo Lo Meo o Mimmo Maggiore, ed anche quà: per fare cosa?
Ce lo dicano: ragionino in maniera sensata e competente di una città pulita,in cui la natura, il verde, l'ambiente, la cultura e l'antimafia siano bandiere vere e non stracci da sventolare per i gonzi.
Spieghino come farebbero un bilancio che sinora ha destinato "appena" 6.000.000 di Euro per il servizio di raccolta rifuti, mentre a partire da quest'anno ne dovrebbero essere destinati almeno 12.000.000.
Ci dicano le loro idee sulle aree artigianali e sulla rotta che deve prendere questa città che da tempo ha perso la bussola
E sin da ora rassegniamoci all'assalto delle liste civiche, di quartiere, di condomino, di bar rosanero e quant'altro!
Palazzo Ugdulena, per qualcuno senza arte nè parte, val bene una messa .....inscena.