Buon lavoro del consiglio nella sessione convocata il 19 e 20 Ottobre. Dopo tante sedute fatte di “chiacchiari e tabacchieri i lignu”, finalmente una assemblea degli eletti che produce deliberazioni e decisioni su questioni che interessano la vita concreta e quotidiana dei cittadini.
A partire dalla decisione assunta alla unanimità di nominare una commissione di indagine amministrativa sulla gestione delle risorse idrica nel nostro territorio da parte delle Acque Potabili Siciliane.
Proprio in questi giorni erano state recapitate a parecchi utenti bollette salate, e per così dire “anomale”, vale a dire legate a situazioni quali utenze di immobili disabitati, o intimazioni di pagamento per bollette già pagate ecc.., che avevano suscitato proteste che avevano raggiunto la sede consiliare.
La commissione è stata nominata ,e senza alcun onere aggiuntivo rispetto alle “normali” indennità percepite dai consiglieri, dovrebbe nel giro di trenta giorni esaminare le carte e produrre una relazione che dica come stanno veramente le cose.
Una iniziativa buona , tempestiva e utile.
L’altro passo è stato realizzato su un terreno , solitamente tabù, quello dell’urbanistica e dei piani di lottizzazione, allorchè memori di amare esperienze recenti e meno recenti, uffici e consiglio più che procedere con i piedi di piombo, non procedevano affatto, tant’è che un piano di lottizzazione detto “Levante”, perchè coinvolge la contrada Santa Marina che è appunto ad est del centro di Bagheria, è stato sottratto, con la nomina di un commissario da parte dell’Assessorato al territorio, alla competenza del consiglio, visto che dopo sette anni dalla presentazione il piano di lottizzazione non era stato ancora esitato dal consiglio.
Altri due piani di lottizzazione però sono stati approvati e serviranno a dare un po’ di ossigeno ad un comparto, quello delle costruzioni, che a Bagheria al di là di chiacchiere e polemiche, è sostanzialmente fermo da una quindicina di anni.
Ed infine è stato approvato un decisivo strumento di democrazia e di partecipazione di cittadini alla vita pubblica, vale a dire il referendum consultivo, che previsto dallo statuto comunale, non aveva ancora trovato una regolamentazione attuativa.
Nel regolamento vengono individuate le questioni che possono essere sottoposte a referendum , e cioè, le materie di competenza comunale, che non riguardino però materia di bilancio e di tributi.
Non è stato però definito il numero di firme necessario per potere indire da parte dei cittadini il referendum consultivo.
Questo perché c’è una norma dello Statuto comunale che fissa nel 20% degli iscritti nelle liste elettorali il numero di firme necessarie per potere indire un referendum, ed a Bagheria sarebbero circa 8.000 firme, una cifra enorme che di fatto renderebbe inutilizzabile lo strumento.
Si è allora deciso di agganciare il regolamento del referendum consultivo ad una norma che modificherà lo statuto comunale.
L’orientamento è di agganciare lo Statuto comunale alla norma nazionale, che dà come numero di firme necessarie per indire un referendum l’ 1% della popolazione.
A nostro avviso occorre trovare un giusto equilibrio tra una cifra troppo elevata ed una troppo bassa: potrebbe essere quel 4% che la legge pone come soglia minima ai partiti per potere avere una rappresentanza parlamentare.
Il 4% degli iscritti nelle liste elettorali corrisponderebbe a oltre 1500 firme.
Un numero giusto per dare valore ad una richiesta referendaria.
E’ probabile che il primo terreno di confronto referendario sarà quasi certamente la decisione assunta nei fatti dalla amministrazione della pedonalizzazione del Corso Umberto.