Assessore Di Stefano dica una parola chiara sulle aree artigianali

Assessore Di Stefano dica una parola chiara sulle aree artigianali

Politica
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In un articolo inviatoci venerdì scorso e pubblicato il giorno successivo sul nostro giornale, l’ex sindaco Pino Fricano, assieme alle motivazioni su alcuni percorsi e scelte politiche personali da lui intraprese, e che appartengono alla sfera delle opinioni, faceva una affermazione estremamente grave,
e cioè che il comune di Bagheria avrebbe perso il finanziamento di 8.500.000 di Euro destinati alle aree artigianali e che in conseguenza ne avrebbe potuti perdere altri 4.500.000 destinati all’adeguamento della S.S. 113. Per un totale quindi di 13.000.000 di Euro!!

Siccome ad oggi non abbiamo letto alcuna smentita
da parte di nessun rappresentante dell'amministrazione, la voce sulla perdita dei finanziamenti per le aree artigianali che circola da un po’ di tempo, troverebbe quindi autorevole conferma, e non solo da Pino Fricano: abbiamo atteso qualche giorno che si facesse viva una voce della maggioranza, per smentire , per confermare, per chiarire, ma  visto che niente di tutto questo accade, qualcosa vogliamo dirla noi.

Né il sindaco, né gli assessori, né i consiglieri
sempre prodighi di interrogazioni e spesso logorroici, interrogano e si interrogano su questo notizia, che se confermata, non sarebbe un banale caso di malamministrazione, ma.si configurerebbe come un vero e proprio delitto contro una intera comunità.

Quando il 31 Ottobre del 2007 il consiglio approvò il Piano Urbanistico esecutivo delle aree artigianali, fummo testimoni del legittimo orgoglio, di una classe politica che finalmente oltre ai fiumi di chiacchiere e di sciocchezze, consegnava ai propri amministrati una opportuna di crescita e di sviluppo.
Tante dichiarazioni, tanti impegni, tante promesse: “Faremo subito il regolamento -si disse- stabiliremo i criteri e la commissione per le assegnazioni dei lotti, spenderemo i finanziament”; allora si parlava come scadenza del 30 giugno del 2008.
Confessiamo che cominciammo quasi a "vedere" quei capannoni, in cui le aziende di salato dell'Aspra, oltre a quegli artigiani dei metalli e del legno costretti in locali angusti e inadeguati finalmente potevano svilupparsi
Il regolamento, dopo rinvii e polemiche,  è stato  approvato appena qualche mese addietro, dopo oltre un anno,e, malgrado la consegna del progetto esecutivo delle relative opere di urbanizzazione, avvenuta in data 23-10-2008, niente, assolutamente niente, ad oggi è stato fatto.

Ecco, assessore Di Stefano, noi vorremmo sapere il perché.


Pare che dipenda dal fatto che, il dirigente del V settore lavori pubblici, ingegnere Mercadante, ha ipotizzato che per la decadenza dei vincoli di Piano Regolatore generale, venisse meno la validità del procedimento di esproprio avviato il 16-4-2007 e noificato a circa 380 soggetti interessati: per cui ha mandato una richiesta di parere all’Ufficio Legale del comune.
Altri tecnici autorevoli della stessa amministrazione, come l'ing. Aiello, non considerano affatto condivisibile questa remora e questa preoccupazione, e sostengono che “il decorso del quinquennio dall’approvazione dello strumento urbanistico non incide sulla possibilità di avviare le procedure espropriative”.

Nell'attesa però tutto rimane fermo. E le promesse, e i proclami ?

Se si chiede in giro regna la confusione più sovrana: se chiedete all’Assessore all’Urbanistica, vi risponde che dal settembre scorso la competenza è passata all’Assessore alle Attività produttive, se chiedete all’assessore alle Attività produttive non vi dà alcuna risposta, se chiedete al presidente di Metropoli vi risponde che dall’Assessorato ancora non è arrivata alcuna risposta chiarificatrice.
E allora?

Pensiamo che chi amministra abbia il dovere morale, prima ancora che politico, di informare i cittadini sulla fine che hanno fatto i finanziamenti per le aree artigianali.
Perché se fosse confermato che questa classe politica dirigente ha fatto perdere qualche decina di milioni di euro che avrebbero dato opportunità di sviluppo economico vero, malgrado l’età dovremmo cominciare a esaminare l’eventualità di cambiare paese, perché quelli che abbiamo non sarebbero amministratori, ma qualcosa di molto diverso.

A meno che nelle scelte strategiche di fondo dei partiti e degli uomini che governano Bagheria, l’idea forte sia quella di trastullarsi con stagisti, precariato vario, ed altre amenità e frivolezze, tipo balletti, gite in barca e serate canterine.