"Forse che non sai chi è Biagio Sciortino?" di Angelo Gargano

"Forse che non sai chi è Biagio Sciortino?" di Angelo Gargano

Politica
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Se chiedete a qualche assessore o esponente politico dell’UDC o del PD notizie sullo “stato dell’arte” della giunta rinnovata a Settembre, sulle realizzazioni di questa amministrazione, sui rapporti con il sindaco, sul lavoro che fa la giunta, sulla coesione della maggioranza, la risposta che ti danno scuotendo

la testa sconfortati è sempre la stessa: "Forse che non sai chi è Biagio Sciortino?"

Sta tutto in questa domanda retorica il nocciolo dei rapporti politici, dell’azione politica e di converso delle condizioni della città di Bagheria.

Una città che non si schioda dalle sua condizione di sostanziale abbandono, di una città in cui ci sono sindaco e amministratori (peraltro ben pagati dobbiamo riconoscere), ma non c’è il governo, cioè non c’è una guida, non c’è un progetto, c’è la sensazione diffusa di una città senza nocchiero, di una città insomma dove si campa (male) alla giornata.

Sulla domanda retorica di cui sopra ci torneremo,
allorquando i disegni politici che maturano all’interno dei partiti saranno più chiari e si cominceranno a preparare le sfide del 2011, e non ci sottrarremo personalmente alla responsabilità politica e professionale di dire come la pensiamo sull’argomento.

Qualche flash su Bagheria, per adesso.

In primo luogo, non c’è stato con l’ingresso dell’U.D.C. nel governo della città quel colpo di reni e quella inversione di tendenza che sarebbe stato legittimo attendersi.

Al di la di un certo “movimentismo” di un paio tra i nuovi assessori, i nodi politici e amministrativi restano irrisolti, e sostanzialmente si continua a vivacchiare come prima, se non peggio di prima.

A partire dal Corso Umberto: ormai ci siamo tutti un po’ stancati: dai giornalisti ai commercianti, dagli amministratori alla gente comune, pure a parlarne.
Trascorrono settimane e mesi e nessuno dei provvedimenti che dovevano essere presi a sollievo di traffico e attività commerciali sono stati sinora avviati.
Mancano ancora le regole per l’accesso con l’auto per residenti, anziani e disabili; mancano regole per lo scarico merci; non parte il nuovo piano di viabilità; non parliamo di posteggi e di bus navette, perché sarebbe come parlare della luna.
Le strade sono impraticabili: le buche c’erano e restano alla faccia dei proclami di appalti di manutenzione e di segnalazioni “on line”.
Bagheria ha l’aspetto di un paese disastrato.
Non è una gran bella immagine quella che diamo a residenti e forestieri.

La famosa delibera 155:
abbiamo chiesto a diversi assessori come sia stato possibile a persone di media cultura di approvare una delibera di quella fatta, corredata da una documentazione inconsistente e che ha consentito a quasi 500 persone (e a questo punto perché non mille o duemila o tutti quelli che ci stanno?) di fare uno “stage” formativo all’interno del comune.

Ma anziché risponderci, ci hanno, a loro volta, chiesto: ”Forse che non sai chi è Biagio Sciortino?”
Certo sarebbe bello adesso, che gli assessori che hanno utilizzato questo personale in servizi e quant’altro facessero una bella relazione sui risultati di questo lavoro, ma sappiamo di parlare al vento.
Questo potrebbe accadere in un paese normale, ma non a Bagheria.

Ancora: la conclusione di una serie di importanti opere pubbliche doveva trasformarsi in una sorta di passerella per sindaco e amministratori; invece è diventato un calvario in cui o i lavori sembrano non finire mai (Corso Umberto, Piazza Vittime della mafia) o che già conclusi non vengono consegnati (posteggio di piazza Stazione) o di cui non si fanno neanche le inaugurazioni annunciate (Scotto Lanza) ; o che, anche a cose completate, dopo qualche mese sono abbandonate e preda di vandali (parco ambientale di monte Catalfano).

Di Coinres e pulizia urbana è meglio non parlarne, anche perché è all’origine di quella parola terribile che si sussurra in giro “dissesto finanziario”.
La richiesta di Coinres e Temporary (sì proprio quelli che assunsero a tempo centinaia di persone che dopo due anni sono ancora là, ma a far cosa non si sa) di duemilioni e mezzo di Euro alla Tesoreria Comunale, è una cosa che toglie il sonno al ragioniere capo del Comune.

Già i fornitori vengono pagati mediamente dopo otto o nove mesi da quando presentano le fatture, e questo mette a rischio fallimento tante piccole imprese; (ed alcuni hanno sospeso la fornitura di beni e servizi al comune) ma se il giudice dovesse accogliere la richiesta dei due Enti, per il comune di Bagheria si aprirebbero prospettive ad oggi inimmaginabili.

In ultimo i rapporti politici tra i partners della maggioranza: non sono mai stati idilliaci neanche all’inizio, ma ormai sono sempre più spesso polemici e sfociano talvolta in uscite pubbliche e private di intolleranza e di sconfessione.
Per questo quel colpo d’ali che avrebbe dovuto riportarci in alto, a seguito all’allargamento della maggioranza all’U.D.C., se c’è stato è durato lo spazio di un mattino.

Adesso prevale tra chi ci amministra uno scetticismo diffuso, una litigiosità continua, una scarsa voglia di spendersi e di impegnarsi.
E la domanda, retorica, fors’anche alibi per tutti gli incapaci, gli inadempienti e le inadempienze, è sempre quella: “Forse che non sai chi è Biagio Sciortino?