La campagna elettorale in vista del voto amministrativo a Bagheria inizia ad entrare nel vivo.
Partiti e movimenti da tempo scaldano i motori in vista dello sprint finale. Restano sul campo però ancora alcuni dubbi e interrogativi da sciogliere.
Il primo di questi riguarda la data del voto, che non è stata ancora ufficializzata. Con molte probabilità le elezioni amministrative saranno accorpate al voto per le europee che si svolgerà il prossimo 9 giugno. In tal caso mancherebbero soltanto 90 giorni al voto. Tre mesi che vedranno Bagheria coinvolta in una campagna elettorale che si preannuncia come sempre molto calda.
Gli schieramenti sono già noti.
Da un lato la "coalizione civica" del sindaco uscente Filippo Tripoli, il quale forte di 6 liste, chiederà ai cittadini una riconferma per i prossimi 5 anni. Uno schieramento quello del sindaco Tripoli di centro, termine a cui il primo cittadino è tanto affezionato, supportato anche dalle forze di centro sinistra della città, ma non solo. Il sindaco è riuscito sotto la bandiera del civismo ad unire sotto la sua guida sensibilità politiche abbastanza eterogenee.
Dall'altra parte le forze di centrodestra, che promettono di mettere in campo una corazzata, ma che ancora ad oggi, con colpevole ritardo, non sono riuscite ad esprimere il nome del candidato sindaco.
Per porre fine al "regno" di Filippo Tripoli cercheranno di "schiacciare" l'avversario politico con la forza dei numeri. L'intenzione è quella di mettere in campo un numero di liste di molto superiore a quelle a supporto del sindaco uscente, forse addirittura 10 liste, nel tentativo ambizioso di "trascinare" il loro candidato sindaco ad un'elezione al primo turno con il 40% dei consensi.
Questo progetto ha però incontrato sinora non pochi problemi. Da mesi infatti questa coalizione di centro destra ha cercato e sta ancora cercando di mettersi d'accordo sul nome del candidato sindaco che possa essere gradito da tutti i partiti. Impresa che si è rivelata più ardua del previsto. Ad un certo punto sembrava che la scelta fosse ricaduta sul carismatico ex sindaco Biagio Sciortino, ma qualcosa è andato storto e lo stesso Sciortino si è chiamato fuori, facendo capire che non tutti erano evidentemente d'accordo sul suo nome.
Pare che molti tra professionisti, ex politici e personalità del centro destra bagherese siano stati contattati in queste ultime settimane, in una ricerca spasmodica di una figura adatta a ricoprire il ruolo di candidato a sindaco; una ricerca cone già detto sinora infruttosa.
Negli ultimi giorni accanto ai nomi di Maurizio Lo Galbo, il quale è sembrato a lungo in pole position per sfidare Filippo Tripoli, della Prof.ssa Pina Provino, dell'Avv. Giancarlo Sciortino, del Medico Francenco Paolo Carollo, della Dirigente del Liceo Classico Carmen Tripoli, sembra tornato in auge il nome di Gino Di Stefano, che in caso di una nuova candidatura a sindaco, sarebbe al suo terzo tentativo consecutivo.
Una terza coalizione formata da Movimento 5 Stelle, il gruppo Rete Civica e il movimento Sud Chiama Nord, sceglierà il proprio candidato sindaco tra una rosa di tre nomi con una consultazione popolare. A sfidarsi saranno l'ex sindaco Pino Fricano, Ignazio Soresi e Concetta Rotino.
Sembra invece uscito dai radar il nome di Rosario Giammanco, già consigliere comunale di lungo corso, come candidato sindaco.
Alcune considerazioni.
La coalizione del sindaco uscente parte con vantaggio enorme, mentre gli altri sono ancora alle prese con la scelta dei candidati e la formazione delle liste, Filippo Tripoli è già in piena campagna elettorale, con i suoi già focalizzati nella raccolta del consenso, forti di 5 anni di amministrazione della cosa pubblica e compatti sotto la sua guida.
Nonostante la maggioranza a supporto del sindaco abbia perso nel corso degli anni molti consiglieri, per motivi che non è il caso di indagare in questa sede, il supporto popolare verso Filippo Tripoli ci sembra essere rimasto molto solido. La città gli riconosce, e basta farsi un giro in città per capirlo, l'esser riuscito a portare a casa una serie di risultati che hanno fatto fare dei passi avanti al paese.
Certo sul tappeto rimangono ancora molti temi irrisolti e il suo operato non è esente da errori e critiche, pensiamo ad esempio alla scomparsa dall'agenda politica di temi quali la lotta all'abusivismo e ad una scarsa attenzione a quello dell'ambiente e di una mobilità urbana sostenibile ad esempio.
In caso di una sua rielezione Filippo Tripoli sarebbe comunque il primo, da quando c'è l'elezione diretta del sindaco, ad essere riconfermato in carica. Sarebbe quindi il primo a poter portare avanti un lavoro intrapreso nei primi 5 anni anni per ulteriori 5, con evidenti vantaggi in termini di programmazione politica; andrebbe cioè a raccogliere i frutti delle scelte fatte dalla sua stessa amministrazione negli anni precedenti.
Torneremo più avanti su questi argomenti.
Lorenzo Gargano