Non me lo sarei mai immaginato, ma anch'io non sono andato a votare, in quelle tornate elettorali in cui non mi convinceva nessuna delle proposte in campo. Sto notando un degrado progressivo della qualità della politica: losche figure ai vertici delle istituzioni, un linguaggio pieno di demagogia e retorica, il ritorno di mediocri, amici del “re”, in posti di comando, questo a tutti i livelli.
Sto provando a reagire, altrimenti mi sentirei complice, dialogando con quanti resistono. Convinto dell'etica della responsabilità personale, proverò a fare la mia parte, rinunciando al quieto vivere. Rischio di fare malafiura, ma a che serve vivere sugli allori del passato quando tutt'intorno sembrano trionfare opportunismo, rassegnazione, cinismo e ritorno al particulare.
Ho sempre creduto che la politica sia servizio disinteressato al bene comune, credo di avere competenze, esperienza e passione per tornare a servire la mia comunità, penso si possa fare di più e meglio di quanto non si sia fatto sin ora.
Quando vedo la riqualificazione del lungo mare di Palermo, il quartiere dei musei di Vienna, la città del vino a Bordeaux e tutti gli altri interventi di riqualificazione urbana, che hanno rilanciato grandi e medi centri in Italia ed in Europa, penso a quanto si può fare e non si sta facendo. Di fronte alla valanga di soldi disponibili, tra PNRR e fondi strutturali, quando sento che chi amministra sta usando i soldi delle nostre tasse, quindi ci sta indebitando, per fare le cose che che sta facendo, mi convinco ulteriormente che bisogna provare a cambiare passo.
Se non ci sarà il consenso necessario, comprenderò il messaggio, ci ho provato, mi sentirò in pace con la mia coscienza. Vuol dire che avrò più tempo per occuparmi di associazionismo e di volontariato. Spero, comunque, di aver trovato una nuova famiglia, una comunità in cui poter dare una mano, per far crescere giovani educati al progetto, all'umiltà ed al servizio.
Chiunque ce la farà ha bisogno di recuperare il valore della squadra, servono giovani, esperti, persone valide e volenterose, selezionate in modo trasparente, in base al merito. Per questo chi sta lì a guardare perplesso è chiamato a fare la sua parte. Lo stiamo dicendo e ci crediamo veramente, vogliamo solo essere lo strumento di un progetto comune, al centro del nostro impegno ci sarà la partecipazione e la condivisione.
Anch'io sono stato un giovane rivoluzionario, forse, come dice Guccini, “A vent'anni si è stupidi davvero. Quante balle si ha in testa a quell'età.”, ho sperimentato che l'azione di governo ti cambia, ti costringe ad essere pragmatico ad affrontare la sfida del cambiamento nel contesto di vincoli oggettivi, ma senza mai vendere l'anima,.
La forza e l'efficacia della proposta che sapremo mettere in campo dipende da chi e da quanti riusciremo a mobilitare, per la Bagheria delusa e sfiduciata questo è il momento per provarci.
Vi aspetto Domenica 10 Marzo alle ore 10, a Palazzo Cutò, per la presentazione delle candidature, un saluto affettuoso Pino.