Con un piglio pacato ma deciso il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli ha replicato con una diretta facebook alle accuse mosse dalle opposizioni, in particolare dal gruppo L'Aquilone facente capo a Gino Di Stefano, riguardarti la riscossione dei tributi comunali da parte di una società esterna.
"Come amministratori pro tempore di questa città credo che il nostro compito sia quello di garantire i servizi ai cittadini e ritengo che in questi anni, anche se tanto resta da fare, qualcosa di buono abbiamo fatto. Abbiamo creato dei parco giochi, abbiamo lavorato tanto su Aspra, abbiamo migliorato la raccolta dei rifiuti"- esordisce così il sindaco.
"Abbiamo cercato di spendere bene i tributi locali, quei tributi che i cittadini pagano non senza sacrifici. Garantendo i servizi a loro ma per un principio di equità anche a chi, trovandosi in un momento di difficoltà non ha pututo pagarli, ma ha chiesto al comune una rateizzazione o che comunque sta seguendo una delle soluzioni previste dalla legge. Non penso che un sindaco debba ivece tutelare quella percentuale minoritaria di cittadini che, credendosi furba, decide pur avendone i mezzi di non pagare i tributi, a scapito di quei cittadini che invece le pagano"- dichiara con forza il primo cittadino.
"Per questo motivo, cioè per fare in modo che tutti coloro che possono paghino i tributi in cambio di servizi efficienti, abbiamo affidato tramite una gara pubblica la riscossione dei tributi già trascorsi, parliamo di tasse dovute nel 2016, 2017 e via dicendo, ad una società esterna, che nello scorso ottobre ha mandato un'ingiunzione di pagamento ai debitori morosi. Prima dell'ingiunzioane però c'è già stata una richiesta da parte del comune di acconto, un saldo, un sollecito e poi dopo anni l'ingiunzione da parte della società per pagare entro 60 giorni. Se dopo queste quattro comunicazioni il pagamento non avviene, è la legge che prevede il prelievo della somma dovuta dal conto corrente". - spiega Filippo Tripoli
"Occorre chiarire che, al contrario delle voci assurde messe in giro da alcuni politicanti, da alcune persone che vogliono tutelare i furbi, le pensioni fino a mille euro non si possono pignorare, e nemmeno la pensione sociale non può essere pignorata" - dice Tripoli.
La diretta va avanti con il sindaco che rivendica i risultati ottenuti dalla sua amministrazione e rispedisce al mittente come strumentali le accuse mosse dagli avversari politici.
Ribadendo infine il concetto: "Io non sono stato eletto per non cambiare le cose. ma per camnbiarle. Cambiamo quindi la musica, mettete alla prova il comune, paghiamo tutti i tributi e pretendete maggiori servizi. è per questo che siamo stati eletti".
