In un precedente articolo di qualche mese fa pubblicato da Bagherianews , e che si intitolava "Sfondare a Est" ho raccontato la genesi dell’odierno grande parcheggio della nostra Stazione ferroviaria.
Una Stazione destinata, al suo sorgere, soprattutto al traffico commerciale: tra la fine dell’Ottocento i primi decenni del Novecento, c’erano infatti a Bagheria molte realtà produttive legate all’estrazione della pietra d’Aspra, alla coltivazione dei limoni, all’industria di derivati e conserve alimentari.
Oggi la Stazione vive piuttosto sul traffico dei passeggeri che si muovono in entrata e in uscita dalla città, per motivi di studio, lavoro, svago: la realizzazione del parcheggio, recentemente utilizzato anche come spazio per concerti di musica dal vivo, è stato il primo segno tangibile di questa evoluzione. Dopo questa realizzazione, tutto si è fermato: nessuna progettualità. Eppure ci sono ancora tante cose da fare per andare incontro alle esigenze del cittadino utente che fruisce del treno, e a cui nessuno pare prestare attenzione. La prima e più importante è, secondo me, l’apertura di un nuovo accesso alla Stazione Ferroviaria da Nord, da via del Commercio per intenderci. Si tratta di una piccola opera importantissima per tutti i residenti in via Ramacca, rettifilo, Aspra, litoranea di Mongerbino.
Questo nuovo varco consentirebbe ai cittadini che abitano dalla SS 113 in giù un accesso diretto alla Stazione senza dover rimanere bloccati nel traffico o perdere il treno per il passaggio a livello chiuso. Per completare l’opera dovrebbero essere istituite delle navette con corse continue nelle ore di punta, un parcheggio custodito per bici e motorini, e quant’altro consentirebbe di accedere più agevolmente alla Stazione da Nord, senza dover attendere l’apertura del passaggio a livello o di fare - spesso inutilmente - la gymkhana in mezzo al traffico.
I passeggeri già muniti di biglietto, acquistato on line o in carnet da 10 pezzi a prezzo agevolato (sembra di sognare ma si tratta di cose semplicissime da fare, solo che non si fanno) dovrebbero solo vidimare il biglietto e saltare sul treno. La mobilità sostenibile, questo dovrebbe essere chiaro, non arriverà alle nostre latitudini “per virtù dello Spirito Santo” ma potrebbe poco a poco concretizzarsi grazie anche a piccole opere intelligenti come questa, che non cercano di scimmiottare inutilmente realtà per noi ancora lontane (leggi bike-sharing) ma si propongono di risolvere un problema concreto di tanti cittadini bagheresi, incentivando e facilitando l’uso del treno.
Aprire la Stazione a Nord, quindi, potrebbe essere una delle opere più interessanti da mettere in cantiere nei prossimi anni!
Arch. Antonio Belvedere