Leggendo la recente notizia del finanziamento della casa della salute a Bagheria mi è venuto in mente Angelo Gargano che fu la prima persona a proporre, pubblicamente ,la necessita di realizzare una struttura sanitaria pubblica in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini bagheresi.
La casa della salute, di cui parlerò in seguito in maniera più approfondita, è soltanto uno dei tanti problemi di cui si è occupato Angelo nel corso della sua vita per cercare di migliorare le condizioni di vita dei cittadini bagheresi In considerazione di quanto appena detto credo sia giusto, a tre anni dalla sua scomparsa avvenuta a Bagheria il 24 luglio 2016 , ricordalo con questo articolo .
La morte di Angelo ha lasciato un vuoto non solo tra i suoi familiari ma anche tra i tanti amici, compagni e cittadini che lo hanno conosciuto ed apprezzato come politico e giornalista
Ho conosciuto Angelo Gargano tra il 1968/69, erano gli anni della contestazione giovanile Fu in quel periodo, partecipando a quel movimento di protesta, che conobbi Angelo. Anche se ancora giovanissimo, appena 22 anni, io ne avevo 18, Angelo dimostrò di avere straordinarie capacità organizzative che lo fecero diventare un leader del movimento studentesco
Successivamente dopo quella fase di lotte spontanee, decine di giovani del movimento studentesco assieme ad alcuni compagni usciti dal PCI diedero vita ad un movimento più organizzato , infatti tra il 1970/71 per iniziativa di Vincenzo Drago nasceva il collettivo comunista Karl Marx , tra i tanti che aderirono al collettivo voglio ricordare ,Angelo Gargano ,Biagio Napoli Michele Toia ,Peppino Rotino Franco di Quarto Balduccio Pagano Agostino Puleo ,Ignazio La Monica, Gino Castronovo e tanti altri .Il collettivo Karl Marx si collocò politicamente a sinistra del PCI, colpevole , per noi, di non aver compreso il profondo rinnovamento che stava avvenendo nella società bagherese ed italiana a causa di quei sommovimenti.
Fu in quel contesto che nacque tra alcuni componenti del collettivo un profondo legame di amicizia che ci avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Angelo Gargano era di carattere forte, ma questo non gli impediva di avere molti amici che ne apprezzavano la.schiettezza nei rapporti umani.
Angelo era uomo che non si tirava mai indietro di fronte ad una sfida: dalle partite di calcio a Palagonia, a quelle di calciobalilla, alle gare di velocità e di resistenza in mare, alle corse in bici o a piedi.
Ma torniamo al percorso politico di Angelo che in gran parte coincide con quello di un gruppo di giovani amici e compagni che insieme a lui hanno fatto un percorso politico e di vita
Il collettivo comunista Karl Marx che era stato un collante straordinario di esperienza politica e di vita concluse la sua storia nel 1973/74. A quel punto molti di noi decisero di aderire al PCI e dopo pochi mesi Angelo divenne segretario della locale sezione, carica che mantenne per 15 anni, godendo della stima e della fiducia di tutti gli iscritti, fino al 1990.
Da segretario molte furono le iniziative politiche promosse da Angelo condivise e supportate dal direttivo del partito; innanzitutto le feste dell’Unità organizzate nel 1976/77/78.La scelta fu di puntare al recupero di alcune tradizioni della cultura popolare siciliana come ad esempio: la sfilata dei carretti siciliani e il canto dei carrettieri, l’opera dei pupi che poi divennero l’evento identitario e di maggiore richiamo della festa di San Giuseppe. Sotto l’impulso di Angelo e del gruppo dirigente della locale sezione del PCI, si trasformò un’iniziativa di partito in una grande festa di popolo. Migliaia di cittadini bagheresi e non parteciparono in quegli anni alle manifestazioni politiche, culturali e agli spettacoli organizzati dal PCI.
Un’altra intuizione di Angelo che, ebbe un successo di pubblico straordinario, fu quella di organizzare una mostra fotografica su Bagheria del grande maestro Mimmo Pintacuda, che venne allestita dentro i viali di villa Palagonia, permettendo così a decine di migliaia di bagheresi di entrare per la prima volta nella villa dei mostri del principe di Palagonia
Dopo il periodo delle feste dell’Unità vennero gli anni ’80. Per Angelo e per il gruppo dirigente del PCI non furono anni facili poiché a Bagheria quelli furono gli anni della guerra di mafia .Tra il 1980 e il 1990 le strade e le piazze di Bagheria furono teatro di scontro fra bande di sicari mafiosi con decine di morti. La nostra città divenne tristemente famosa a livello nazionale come il vertice del triangolo della morte assieme a Casteldaccia e a Villabate. In quella drammatica situazione, con una cittadinanza impaurita da quella feroce mattanza, l’unico partito politico che seppe reagire, organizzando decine di iniziative contro la mafia, (comizi, manifesti, volantini, articoli sui giornali ect.) fu il PCI guidato dall’on. Giuseppe Speciale, da Angelo Gargano e da un gruppo dirigente saldo e unito.
Per fare capire meglio ai giovani lettori quale era il clima in cui si faceva politica in quegli anni basta ricordare gli omicidi di mafia di tanti uomini politici, da Peppino Impastato al segretario provinciale della DC Michele Reina a Cesare Terranova ex magistrato eletto nel PCI e relatore assieme a Pio La torre della relazione di minoranza della commissione parlamentare sul fenomeno mafioso al Presidente della regione Piersanti Mattarella , al segretario regionale del PCI Pio La TORRE In quel periodo vengono uccisi anche tanti servitori dello stato dal commissario Boris Giuliano ai capitani dei carabinieri di Monreale Emanuele Basile e Mario D’Aleo Vennero uccisi diversi magistrati dal procuratore di Palermo Gaetano Costa al giudice di Trapani Giangiacomo Ciaccio Montalto al capo dell’ufficio istruzione di Palermo Rocco Chinnici che nel marzo del 1983 era venuto a Bagheria a fare una iniziativa antimafia nella aula consiliare invitato dal circolo di cultura L’Incontro.
Nemmeno i giornalisti furono risparmiati dai killers della mafia che assassinarono in quel periodo Mario Francese e Giuseppe Fava
In questo clima a Bagheria, nonostante le vibranti proteste del PCI, non si riusciva in consiglio comunale a fare approvare un ordine del giorno di condanna degli omicidi mafiosi perché la Democrazia Cristiana partito di maggioranza assoluta si rifiutava di votare a favore qualsiasi documento in cui fosse scritta la parola “mafia”.
Sono di quel periodo le farneticanti parole di un sindaco democristiano che ebbe l’ardire di dichiarare al Corriere della Sera, che la mafia a Bagheria non esisteva e che i morti ammazzati a Bagheria erano di passaggio.
Quelle parole suscitarono una forte indignazione, non solo a Bagheria, nelle forze politiche anti mafiose, nel sindacato ma anche in ampi settori della Chiesa, che di li a poco tempo riuscirono ad organizzare, nonostante il clima terribile che si respirava a Bagheria ed in altri comuni vicini una grande marcia contro la mafia alla quale parteciparono miglia di cittadini e di giovani studenti. La manifestazione fu promossa dai parroci di Bagheria e di Casteldaccia ed alla cui riuscita diedero un contributo importante il PCI con il suo segretario Angelo Gargano e la CGIL di Bagheria e Casteldaccia
Nel 1985 Angelo fu il primo firmatario di una denuncia, sottoscritta dai sette consiglieri comunali del PCI presentata alla magistratura e a tutte le forze dell’ordine, nella quale si segnalava al primo punto la costruzione di una villa abusiva a ridosso del famoso Arco Azzurro (divenuto famoso negli anni settanta per la pubblicità dei baci perugina ), di proprietà di un mafioso dell’epoca tale Prestifilippo. Ci sono voluti più di venti anni per fare abbattere dal comune il manufatto ed ora da quel posto i cittadini possono ammirare uno dei siti geologici ed uno dei panorami più belli della Sicilia.
Al secondo punto di quella denuncia veniva segnalata alle autorità competenti la costruzione di decine di ville abusive lungo la costa Aspra-Mongerbino.
Nonostante le nostre denunce politiche e giudiziarie il potere politico e gli organi inquirenti sembrarono non accorgersi della devastazione di una delle parti più belle del nostro territorio. Tutto ciò accadeva quindi in assenza di controlli e senza che nessun potere muovesse un dito per fermare lo scempio che si consumava a danno della comunità bagherese. Solo nel 1990 la magistratura aprì una inchiesta sull’abusivismo della costa tra Aspra -Mongerbino, che si chiuse dopo qualche anno con la condanna di alcuni politici e dirigenti comunali
Angelo oltre che segretario politico fu anche consigliere comunale del PCI, eletto la prima volta nel 1979 e riconfermato due volte, nel 1984 e poi nel 1989, per un totale di 15 anni. Anche chi scrive è stato consigliere comunale del PCI dal 1979 al 1993, seduto da un lato accanto ad Angelo e dall’altro lato a Peppuccio Tornatore.
Angelo è stato dal 1989 al 1993 capo gruppo consiliare del PCI-PDS, ed anche candidato, nella lista del PCI, alle elezioni regionali del 1986 ottenendo un’ottima affermazione, collocandosi subito dopo i deputati eletti; per molti anni è stato componente della direzione provinciale e regionale del PCI.
Dal 1968 al 1993 a Bagheria non c’è stata iniziativa politica della sinistra di cui Angelo non sia stato protagonista: dal movimento studentesco, allo sciopero generale del 1971 dei braccianti agricoli ,al primo storico e unico grande sciopero degli edili nel 1973 per far approvare il PRG, alle feste dell’Unità, alle iniziative contro la mafia e per la legalità, alle iniziative contro la speculazione edilizia a difesa dei nostri beni monumentali, paesaggistici ed architettonici. Iniziative per fare acquisire alcune ville settecentesche al patrimonio comunale, ed iniziative a difesa del nostro patrimonio culturale contro amministrazioni comunali sciagurate che volevano chiudere il museo Guttuso ritenuto inutile e assai costoso .
Dalla battaglia politica per costruire, dopo 50 anni di promesse da parte della DC ,un riparo alle barche per i pescatori di Aspra; alla difesa della zona artigianale in contrada Monaco, rimanendo in aula consiliare con gli altri consiglieri del PCI (mentre quasi tutti i consiglieri della DC scappavano ) assediati e minacciati da qualche centinaio di proprietari terrieri che volevano impedire a tutti i costi
l’approvazione da parte del consiglio comunale della delibera in cui si destinava contrada monaco a zona artigianale .A vincere quella battaglia politica furono allora i proprietari terrieri ma fu una vittoria effimera perché qualche anno dopo il consiglio comunale approvò all’unanimità la delibera in cui si destinava la zona artigianale in contrada Monaco .La cosa grave è che per responsabilità di qualche passata amministrazione comunale l’area artigianale, che potrebbe essere un volano di sviluppo importante per l’economia bagherese, non è stata ancora realizzata.
Ed infine vorrei parlare dell’iniziativa politica, a cui accennavo all’inizio dell’articolo, che vide la partecipazione attiva di migliaia di cittadini, più di 5000 firme raccolte in poche settimane a sostegno di una proposta per far acquisire alla Regione l’edificio dell’ex clinica delle Magnolie per trasformarla in un ospedale pubblico con un’area di emergenza.
Il documento con le firme raccolte fu consegnato da una delegazione del PCI nelle mani dell’assessore regionale alla sanità dell’epoca. Ci volle poco tempo per capire che quella proposta alla regione siciliana avrebbe avuto vita difficile, perché c‘erano forze politiche ed interessi privati che vedevano come fumo negli occhi la realizzazione di una struttura sanitaria pubblica a Bagheria . Ci sono voluti 30 anni ora finalmente grazie anche a quella battaglia portata avanti da Angelo Gargano e dal PCI il sogno diventerà realtà; finalmente Bagheria avrà una struttura sanitaria pubblica E’ di questi giorni la notizia del finanziamento di 11 milioni di euro per costruire la casa della salute.
In conclusione si può dire che Angelo Gargano, assieme ad altri compagni che non ci sono più ( Peppino Speciale Vincenzo Drago Michele Toia ) ha speso più di 40 anni della sua vita, prima come politico e poi come giornalista, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini bagheresi e per far progredire Bagheria sul piano democratico, economico, sociale, e civile. Nel 1993 Angelo smise di fare politica attiva di partito; dopo qualche anno cominciò a fare il giornalista collaborando inizialmente con Tele One e poi creando un giornale on line “Bagheria News”, che in poco tempo è diventato uno strumento fondamentale di informazione sui fatti che accadono a Bagheria e nei paesi vicini. Mi piace sottolineare che il figlio di Angelo Gargano, Lorenzo ha raccolto il testimone di direttore di Bagheria News
.Da giornalista non smise mai di occuparsi dei problemi di Bagheria. Questo fatto lo portava spesso a scontrarsi con la politica ufficiale, entrando in polemica, se era il caso, anche con il partito della sinistra e le persone a lui vicine. Più di volta ci siamo confrontati duramente, ( cosa in cui sono bravi gli uomini di sinistra anche se amici,) sui giornali e in televisione su vari argomenti: quali Corso Umberto chiuso o parzialmente aperto, i costi della politica o i giudizi verso le varie amministrazioni succedutesi in questi anni.
In conclusione sono convinto che, per tutto quello che ha fatto per questa città, Angelo Gargano si sia conquistato di diritto, un posto tra i grandi protagonisti della storia politica di Bagheria. Il PD e la sinistra , se vogliono avere un futuro politico in questa città, dovrebbero custodire e rendere viva alle future generazioni la memoria e gli insegnamenti di uomini come Angelo Gargano e Peppino Speciale.
Gino Castronovo
31 luglio 2019