Lo scorso 3 novembre a Casteldaccia l'esondazione del fiume Milicia portava via per sempre le vite di 9 persone, tra cui dei bambini piccoli, in una tragedia che ha toccato profondamente l'opinione pubblica e verrà ricordata a lungo per la sua gravità.
Tra i pochi superstiti di quella notte c'è Luca Rughoo con la figlioletta Manuela, Luca che ha perduto sepolta nel fango quasi tutto il resto della famiglia, con la madre e il figlio piccolo e la moglie.
Passati alcuni mesi lo abbiamo intervistato per parlare di una sua possibile candidatura al consiglio comunale in vista delle elezioni del 28 aprile di Bagheria.
Luca, 42 anni, è uno spirito guerriero, un uomo che a prima vista, per il suo aspetto burbero e il suo discusso passato, potrebbe incutere timore; il sentimento che invece trasmette a noi che ci accingiamo ad intervistarlo è di rispetto, rispetto per un uomo che ha vissuto con grande dignità la più terribile delle tragedie umane, la perdita di gran parte della famiglia in pochi atroci attimi.
Luca perchè vuoi candidarti al consiglio comunale di Bagheria ?
Per rispondere a questa domanda è necessario fare una premessa: dal giorno successivo al funerale dei miei familiari, nè io nè mia figlia abbiamo ricevuto il minimo sostegno materiale, morale o psicologico da parte delle istituzioni locali. Quenda profonda amarezza e questo senso di impotenza, hanno fatto maturare in me il desiderio di candidarmi come consigliere comunale a Bagheria, per dare il mio contributo a cambiare le cose, a cambiare nel mio piccolo il modo di fare politica.
Quale contributo pensi di poter dare alla politica bagherese ?
Ritengo che alla base del mio impegno politico vi sia la conoscenza dei problemi del territorio e le esigenze delle fasce sociali più deboli, di quella vasta fetta di cittadini che vengono sempre relagati ai margini e che si trovano in difficoltà, che non sono solo di natura economica. E' necessario che la politica sappia ascoltare e recepire le istanze che provengono dalle fasce deboli della popolazione. Credo che la politica debba essere fatta prima di tutto con buon senso e con una giusta dose di pragmatismo. Quello che mi è successo ha rafforzato in me la consapevolezza che per cambiare le cose che non funzionano bisogna impegnarsi in prima persona senza aspettare che le cose ci vengano regalate.
Quanto ti ha cambiato come uomo quello che ti è successo quella notte ?
Mi ha cambiato molto, la vita mi ha messo di fronte ad una prova difficilissima, una sfida che mi ha fatto capire quelle che sono le priorità nella vita di una persona. Quella tragedia ha rafforzato in me l'intenzione di lottare per una Bagheria migliore per noi e per i nostri figli. Ho commesso degli errori in passato di cui mi sono pentito, anche se sono stato dipinto come quello che non sono, ma tengo a precisare che io sono una persona onesta, non sono stato condannato in via definitiva e ritengo di non avere nulla di cuii giustificarmi.