E’ con sincero compiacimento che abbiamo accolto la notizia che il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento per le aree artigianali, e che l’apparato burocratico abbia “quasi” messo a punto i progetti esecutivi per le infrastrutturazione delle stesse aree,
e che forse verranno ripescate per i capelli le aree artigianali di Aspra; e malgrado questi adempimenti seguano di oltre un anno l’approvazione della variante urbanistica che destinava un’area di circa 150.000 mq in contrada Monaco ad area per attività artigianali, fieristiche e commerciali.
Si sta tentando di disegnare sia pure tra ritardi e difficoltà un qualche futuro per questa città da tempo ormai trasformatasi in “dormitorio” e “ostello” delle moltitudini cittadine.
Il compiacimento però non ci può però far passare sotto silenzio che si sono persi cinque mesi a trastullarsi con la cosiddetta verifica o crisi.
Le dichiarazioni di entusiasmo di parte dei protagonisti, non possono far dimenticare quanto accadeva sino a qualche settimana fa: con Biagio Sciortino che impiegava metà del suo tempo a cercare di mettere, con scarso successo, le pezze al Coinres che naufraga, e l’altra metà del tempo a giocare a rimpiattino con U.D.C. o indipendenti e compagnia bella, con amici e nemici veri o presunti, insomma a mettere in scena quel deprimente teatrino della politica fatto di vuoto chiacchiericcio, con assessori che o perché scarsi di suo o perchè demotivati per la prevedibile sostituzione annaspavano a vuoto, con i cantieri aperti dove deficitavano controlli e spinte per l’inesistenza dell’assessore al ramo, e con un apparato amministrativo sonnolento che tirava a campare.
Non dimenticheremo facilmente questi cinque mesi, anche perché dalla attenta lettura di essi si capisce cosa succederà a Bagheria nei prossimi anni ed alla scadenza della consiliatura.
E’ positivo che i partiti e gli uomini protagonisti di questa fase politica si siano resi conto che avevano raggiunto il segno: da questa consapevolezza pensiamo che sia partita una accelerazione sul terreno delle cose concrete: dall’elezione del difensore civico, anche se essa porta le stimmate di un voto vergognosamente controllato, a testimonianza della totale assenza di fiducia reciproca dei soggetti della nuova alleanza, P.D. e U.D.C. in particolare, che non fa ben sperare, al fatto che abbiamo un presidente del consiglio che ha messo veramente sotto il consiglio a lavorare sulle cose serie e non suoi “giochini” buoni solo per accumulare gettoni di presenza, ed anche perchè adesso c’è un vero assessore ai lavori pubblici che segue veramente e con competenza i cantieri aperti; e ci sono due o tre assessori che sanno fare il loro lavoro, ed altri che con l’esperienza che stanno maturando potranno ben fare.
L’obiettivo è adesso quello di portare a termine i tanti cantieri aperti, di bonificare quella palude mefitica del sottopotere dai miasmi di consulenze e incarichi amicali, parentali e sfacciatamente clientelari (e l’U.D.C. se c’è dovrebbe battere più di un colpo), di chiamare se e quando saranno necessarie figure “apicali” che non abbiano tra i propri “quarti di nobiltà” solo il “padrinaggio politico”, come è accaduto purtroppo sinora, ma competenze e capacità vere per tirarci fuori dalle secche.
E che finalmente Biagio Sciortino comprenda, prima che sia troppo tardi, la differenza che corre tra fare l’assessore di un paesone dove tutti ci conosciamo, siamo amici e ci abbracciamo e ci baciamo, ed essere il sindaco di un medio centro evoluto e moderno come Bagheria vuole essere.
Sui compiti e le responsabilità dei partiti e dei gruppi di maggioranza e di opposizione ci soffermeremo la prossima volta.
Per adesso speriamo che giunta e consiglio si siano resi veramente conto che il tempo della ricreazione è finito.