Da una settimana circolano a Bagheria due versioni completamente opposte circa uno stesso evento.
L’evento, triste, è la scomparsa del Prof. Natale Tedesco, avvenuta il 13 ottobre nella sua abitazione che da qualche anno si trovava a Porticello.
La prima versione racconta che in occasione della commemorazione avvenuta il 14 Ottobre nel salone degli specchi di Villa Palagonia, in presenza di un numeroso e partecipe uditorio, il discorso più apprezzato sia stato quello del Sindaco di Bagheria, perché oltre che puntuale ricordo dei meriti, umani ed accademici, dello scomparso, ha costituito una genuina e sentita partecipazione al lutto della città per la perdita di un così illustre concittadino.
Gira poi un’altra versione dell’evento: in questa si racconta che, in presenza di un folto gruppo di persone di varia estrazione ma tutte egualmente partecipi per la dimensione culturale ed umana dello scomparso, vi siano stati apprezzate presenze e/o interventi del Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, dell’ex Rettore Prof. Silvestri, di allievi ed ex allievi, di tanti esponenti del mondo accademico, del vice-sindaco di Palermo, e così continuando; Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto sentire ai familiari la propria vicinanza con un telegramma, e lo stesso ha fatto il concittadino regista-premio-Oscar Peppuccio Tornatore. Ha brillato per la propria assenza l’istituzione Comune di Bagheria; né il sindaco, né l’assessore alla cultura, né nessun altro rappresentante della Amministrazione hanno ritenuto l’evento meritevole della loro presenza.
Poi ho capito che la prima versione era soltanto un sogno; il sogno di un cittadino di Bagheria che non si rassegna a vedere i rappresentanti della propria Città, considerare la Cultura (la maiuscola nel caso del Prof. Tedesco è d’obbligo) come una cosa di nessun valore, buona al più come accusa da ritorcere, come è già successo, contro persone che chiedevano spiegazioni circa il discutibile andamento della raccolta dei rifiuti.
So già quali potranno essere le reazioni di una parte (indovina quale?) dei cittadini. Dicono: sono sempre i soliti pronti ad attaccare il sindaco e l’amministrazione, e a tal fine qualunque occasione è buona; perché se il sindaco avesse fatto il suo discorsetto Bagheria avrebbe visto risolti anche in parte i suoi problemi?
In relazione a questo tipo di approccio vorrei condividere con voi un ricordo non più tanto recente.
Verso la fine degli anni sessanta, la squadra del Cagliari vinse meritatamente il campionato di serie A conquistando lo scudetto; tale circostanza scatenò comprensibilmente in tutta l’isola un vero e proprio tripudio popolare. In quella circostanza un incauto giornalista si rivolse polemicamente a Gigi Riva, alfiere di quella squadra: tutta questa esaltazione è francamente esagerata; con lo scudetto vinto dal Cagliari la Sardegna ha risolto i suoi gravi problemi? E Gigi Riva gli rispose: Perché se non lo vinceva li aveva risolti?
Allora la domanda potrebbe essere: questo atteggiamento così, diciamo, distratto della Amministrazione rispetto alla Cultura aiuta in qualche modo la comunità di Bagheria a risolvere i problemi? Evidentemente no, aggiunge però certamente aspetti altamente sgradevoli – anche perché difficilmente comprensibili- alle inefficienze cui siamo abituati.
Però, siccome non siamo ostili in via pregiudiziale ci permettiamo di avanzare una proposta per attenuare, almeno, la sensazione di sgradevolezza di cui sopra ricordando che esiste la fattispecie cosiddetta del “ravvedimento operoso” utile appunto quando, fatto un errore, si cerca di porre in atto i comportamenti per porvi rimedio : si potrebbe cominciare facendo pervenire alla famiglia del Prof. Tedesco un biglietto di condoglianze da parte della Amministrazione - glissando sui motivi del ritardo- (a richiesta possiamo indicare il recapito), e organizzare al più presto (che so per esempio nella ricorrenza del trigesimo) un mini-evento – per es. nell’aula consiliare- per ricordare, l’Amministrazione assieme ai cittadini, la figura del Prof. Tedesco.
Siamo sicuri che a Bagheria sono tantissime le persone (a cominciare dalla moglie di Natale Tedesco Prof.ssa Perrone, continuando con uno dei tanti allievi, colleghi ed estimatori che non mancano certo nella nostra comunità) che potrebbero dare una mano a tale organizzazione.
A noi sembrano misure minime, oltretutto di grande buonsenso e a costo zero, che potrebbero utilmente proporsi per rammendare lo strappo, determinatosi tra una parte significativa della cittadinanza e i suoi rappresentanti che , a quel punto, potrebbero derubricare la grave scortesia istituzionale ad incidente.
A voi l’ultima parola.
Mimmo Gargano