Abusivismo: 'adelante Patricio con juicio', (senza esagerare però) -

Abusivismo: 'adelante Patricio con juicio', (senza esagerare però) -

Politica
Typography

Abbiamo condiviso e sostenuto, e continueremo a farlo, alcune delle linee-guida che si è dato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, sul tema della lotta contro l'abusivismo edilizio, sia pure con l'integrazione di alcuni utili suggerimenti che sono venuti dall'opposizione in consiglio.

IL  CONSIGLIO  COMUNALE

Cominciamo proprio da qui, dal consiglio comunale che si è svolto sull'argomento un paio di settimane fa. La prima osservazione la facciamo sull'opposizione: non ha senso obiettare che il sindaco oggi ci chiama a condividere responsabilità sul tema dell'abusivismo, mentre appena ieri ha fatto sempre di testa sua sul tema rifiuti, sull'Aps, sul depuratore, su villa Cattolica e su tutto senza sentire minimamente l'opposizione.

Semplicemente perchè su un tema generale e di così grande delicatezza quale quello dell'abusivismo e sui conseguenti provvedimenti da assumere non c'è in ballo la sorte politica o gli interessi di Patrizio Cinque, ma quelli di una larga parte della nostra comunità.

In secondo luogo, occorre avere il buonsenso politico di capire che una cosa è avere la responsabilità di sindaco che, quale ufficiale di governo è OBBLIGATO a fare rispettare Leggi e Sentenze, altro è quello dell'opposizione che può, volendo anche fare demagogia e sfuggire ai nodi veri che oggi la situazione impone di sciogliere; proprio come faceva il MoV 5 stelle quando era fuori dal consiglio, ed aveva a chiacchere sempre pronta la ricetta per tutti i guai.

Detto questo abbiamo apprezzato del dibattito gli spunti propositivi che sono venuti dal Partito democratico circa le proposta di potere definire di pubblica utilità immobili incamerati dal pubblico demanio: è giusto che ci sia sempre una relazione tecnico economica che corredi la proposta, senza lanciare come un sacco di patate al consiglio la proposta senza motiviazione e dire 'ora decidete voi', perchè non è politicamente corretto neanche nei confronti di quei consiglieri che sostengolo Patrizio Cinque.

Occorre spiegare come e perchè come osservavano giustamente Di Stefano e Cangelosi si propone di non demolire una costruzione di 25 mq. in cartongesso ed eternit, priva di servizi ed in un pizzo di montagna, quando si sa bene che la successiva obbligatoria catastazione non potrà mai considerare tale immobile una vera e propria  unità abitativa, o dove consista la pubblica utilità di una serie di box adibite a stalle.

Non abbiamo condiviso invece i toni di chi dice sostanzialmente che bisogna tutelare la legalità e nel contempo gli abusivi di tutte le risme e che 'tutto deve restare come è', pura demagogia del tipo di quell'avvocato di Licata che in tv difendeva l'indifendibile.

Però costoro non  spiegano come bisogna agire di fronte alle sentenze della Magistratura ed alla accertata insanabilità di migliaia di costruzioni. Demagogìa pura.

Torniamo alle linee guida del sindaco; procedimenti che consentano la regolarizzazione e la riassegnazione dell'immobile, demolizione degli edifici a meno di 150 metri dal mare e riuso delle coste che erano state strappate alla pubblica fruizione e che verranno restituite ai cittadini.

Non basta fermarsi però alle affermazione di principio, perchè occorre rendere chiari e praticabili questi percorsi.

Il cittadino dovrà, è giusto ricordarlo, sempre riottenere per l'immobile la concessione in sanatoria, pagando gli oneri, procedendo all'accatastamento, all'abitabilità, ai calcoli e a tutto quanto occorre, per poi entrare nella lotteria della riassegnazione; fra quanto? dieci, venti anni ? od anche oltre?

Saranno, e comunque vada a finire, lacrime e sangue, e non è corretto da parte di nessuno far sembrare questa strada una facile scorciatoia, perchè è un percorso difficile, accidentato e in certi casi, addirittura impercorribile.

Si prenderebbero ancora una volta gli abusivi per i fondelli, come quando politici meschini che sul fenomeno accumularono soldi e voti dicevano agli abusivi grandi e piccini 'futtitinni un pajari', 'hannu a ghittari un paisi 'ntierra ?' 'lassali sbattiri', ed era proprio quello che le menti poco accorte  volevano sentirsi ripetere.

LE  DEMOLIZIONI

Sappiamo che per demolire quanto ad oggi andrebbe legalmente demolito occorrerebbero decine e decine di milioni di euro (solo sessanta mila euro è stato calcolato per il villone di Greco a Mongerbino) allora si proceda per exempla, ma si proceda, perchè le cronache ci dicono che ancora oggi, verande, superfetazioni, piattaforme, costruzioni abusive più o meno precarie sembrano essere connaturati al DNA di certi baarioti, e far sentire a certa gente 'u scrusciu a catina' male non farebbe.

Questi esempi servano a far intendere che non sono più i tempi di una volta e che oggi si fa sul serio: ancora qualche settimana fa, in pieno giorno, in pieno centro, in via Libertà, si sistemavano senza alcuna autorizzazione ed in spregio alle più elementari norme, conci di pomice per recingere arbitrariamente aree pubbliche, con i controllori che 'lucchiavano', ed appena ieri i gestori di un lido sulla litoranea Aspra -Ficarazzi con tanto di pala meccanica, deviavano arbitrariamente lo sbocco del fiume Eleuterio, come se fosse cosa loro.

LA  COSTA   RESTITUITA  ALLA  FRUIZIONE  PUBBLICA

Questa la vogliamo considerare per rispetto solo una battuta del sindaco. Vogliamo rinfrescargli la memoria ricordandogli  che l'arco azzurro sfregiato nel 1983 con la complicità di amministrazioni pavide è stato ripulito dell'ecomostro e riqualificato degnamente nella primavera del 2011, quindi ben oltre cinque anni fa.

Periodicamente, mediamente ogni dieci-docici mesi nei tre anni di sindacatura Lo Meo e nei due anni di sindacatura Cinque, l'assessore di turno si sveglia e fa pubblicare sul sito ufficiale del comune la 'bufala', chè tale è, che si sta per fare un bando per affidare lavori, la sistemazione. la gestione, insomma balle in quantità industriali ecc...ecc... e che presto, molto presto, l'Arco azzurro tornerà fruibile. Sono passati da un comunicato all'altro e da un assessore dormiente all'altro ben cinque anni.

U viristi cchiù o stràniu ? direbbero i bagheresi di un tempo.

Diciamo questo perchè proprio due settimane fa siamo stati testimoni diretti di un episodio che ci ha inorgoglito e nel contempo mortificati come cittadini: tre auto con una decina di persone a bordo poco prima del tramonto si è fermata nei pressi di Mongerbino e ci hanno chiesto, noi eravamo nei pressi per una cerimonia,  quale strada bisognava percorrere per visitare l'Arco azzurro del quale avevano sempre sentito parlare; si trovavano in zona e volevano approfittare.

Lo confessiamo: abbiamo cominciato a farfugliare pretesti e scuse, del tipo l'ora tarda e altre amenità del genere

E quei signori  insistevano a chiederci, ma non c'è un punto anche da fuori, anche da lontano, da cui si possa vedere questo famoso Arco Azzurro? no, non c'è, o forse una soluzione ci sarebbe, potreste suonare il campanello dei proprietari dei villini, spiegare la situazione e magari chiedere gentilmente di farvi accedere oppure prendere contatti con l'amministrazione per una visita guidata e programmata.

Mi hanno ringraziato con molta gentilezza e se sono andati via. Cosa significa ? da solo è un episodio banalissimo un granello di sabbia, ma che assieme al granello di sabbia del Museo del giocattolo al buio che deve rimandare indietro le persone prenotate, ad un Museo Guttuso ancora in fase di ristrutturazione e per il quale abbiamo già pagato 240.000 euro di pobblicità da fare in tutta Italia in stazioni e aeroporti, per eventi la cui qualità e dignità artistica è ancora tutta da verificare, rischiamo di inceppare un meccanismo che già di suo non era granchè, ma che paradossalmente si sta scontrando con tutta una serie di inziative di privati che stanno investendo sulle ville settecentesche perchè possano diventare elemento propulsore di economia e ricchezza; e avremo modo di tornare sull'agomento.

ADESSO  DIAMO  I  NUMERI

Ed adesso alcuni numeri che hanno, loro sì, la testa più dura dei tifosi della curva sud.

Partiamo dalla data dalla firma del cosiddetto protocollo di legalità tra il procuratore Leonardo Agueci e il sindaco Patrizio Cinque con annessa foto:la data è quella del 16.12.2014 e non c'è alcun errore, è trascorso già un anno e mezzo.

Sulle 4.474  richieste di sanatoria che dovevano essere corredate di documentazione o di pagamenti e per le quali si era parlato di invio a mezzo raccomandata con l'invito perentorio a mettersi a posto in un paio di settimane, da notizie ufficiose, pare che solo per circa un 10%  sia stata avviata una interlocuzione tra i richiedenti la sanatoria e gli uffici; in alcuni casi c'è stato il diniego, in altri è stata rilasciata la concessione, in altri si vedrà. Ci vorranno anni per esitarle però tutte.

Sulle oltre seicento sentenze passate in giudicato, quindi non più appellabili, che impongono all'amministrazione di incamerare questi beni abbiamo già detto: il ritmo è di una immissione in possesso ogni dieci giorni. Il conto lo facciano i lettori.

Demolizioni siamo praticamente all'anno zero.

Allora siccome non vogliamo fare demagogia, sappiamo bene che parliamo di procedure che andranno avanti per anni, se non per decenni. Pertanto l'unica garanzia che può essere data ai cittadini è quella di applicare regole certe e definite sulle quali la gente deve essere correttamente informata, e di dare a queste regole il massimo di pubblicità e di garantire il massimo della trasparenza senza trastullarsi però con privacy e pretesti vari.

1) Sarà l'ordine cronologico di ricezione ad essere seguito per le sentenze che ha trasmesso o sta trasmettendo la magistratura ? Bene, anzi benissimo. Allora si pubblichi sul sito del comune, magari omissando i nomi delle ditte, la data in cui queste sentenze sono pervenute al protocollo del comune con una descrizione generica dell'immobile.

2) Come si ci porrà di fronte a quei 4.474 che hanno documentazione o bollettini da allegare ? Quanta dilazione si potrà dare ? un mese, sei mesi, un anno, due anni ? bene, anzi benissimo. Lo si dica a voce alta e chiara e si informino i cittadini.

3) Quanto tempo si pensa di attendere documentazione proveniente dai vari enti interessati al problema, Catasto, Sovrintendenza, Genio civile ecc.?

Un mese, sei mesi ? un anno ? due anni? Bene, anzi benissimo. Allora lo si stabilisca ufficialmente e tutti vengano informati dei margini che hanno a disposizione.

Perchè almeno una cosa ci aspettiamo dal MoV 5 stelle, e cioè che sia finito il tempo di figli e figliastri. E lasciare circolare sospetti e maldicenze e lasciare pensare che alcuni cittadini siano più uguali degli altri, sarebbe un errore imperdonabile, errore che, su una materia come questa  si rischia di pagare politicamente molto caro.

Con juicio dunque Patricio, ma quanto basta.

Angelo Gargano