Nell'edizione palermitana del quotidiano della 'Repubblica' di oggi sabato 20 febbraio, a firma di Carmelo Caruso, viene pubblicato un articolo che già dal titolo è tutto un programma: "Il sindaco 5 stelle che parla come Ciancimino" (si badi Vito Ciancimino).
Se questo è il titolo verrebbe facile immaginare il resto: infatti l'incipit prosegue sullo stesso tono, se non peggio, perchè secondo l'estensore dell'articolo "Gli mancava solo il bastone. Con la stessa violenza degli squadristi e il lessico da coltello, il sindaco del MoV 5 stelle di Bagheria, Patrizio Cinque, si rivolge a un cittadino così come Luca Brasi ne 'Il Padrino' si presentava alle sue vittime "Io ti strappo il cuore".
Per continuare "sembrava irriconoscibile questo giovane eccitato e incontrollato nel video che già lo dimissiona e che lo sta consegnando al paese come sindaco in versione malandrino, il grillino in versione podestà'.
Successivamente una serie di considerazioni sulla casa abusiva del padre e l'episodio dell'agitato confronto con Mariella Maggio, presidente della Commissione ambiente dell'ARS, “i siciliani che conoscono la doppiezza della semantica non possono non ricordare che il gergo usato è quello spavaldo dei guappi organizzati, dei ribaldi da marciapiedi. Cinque purtroppo non è nuovo alla gaffe. Solo grazie ai giornalisti ha ricordato che la casa di suo padre fosse a sua insaputa abusiva".
Quindi l'autore dell'elzeviro aggiunge "Certo, l'isola ha sempre avuto sindaci sgrammaticati, corrotti, infiltrati, ma nessuno poteva pensare di ritrovare tanto più nel MoV 5 stelle, l'enciclopedia rusticana e il dizionario di un Ciancimino"
Per concludere: "Per questo siamo sicuri che anche gli elettori, i deputati regionali del MoV 5 stelle si siano già vergognati di questo sindaco che parlando li sporca e che amministrando li minaccia, anzi 'li posa'."
Non manca l'appello finale ai vertici del Mov 5 stelle di sbarazzarsi di una presenza così ingombrante:“ci pensi il Movimento, esperto nell’espellere e selezionare, a ripulire e ritornare alle origini, perfino al liberatorio e disarmante turpiloquio. Se il nuovo è questo, ridateci il vaffanculo.”
Ci siamo limitati a riportare i passaggi di un articolo al quale crediamo non mancherà una risposta ragionata e pacata del sindaco e dell'amministrazione.
Per parte nostra argomenteremo domani che non tutta la verità e la qualità della persone è quella che appare da alcuni stralci di video, e che il giudizio su Patrizio Cinque così sommario e di stroncatura è ingiusto.
Un giudizio equilibrato richiederebbe una conoscenza più approfondita del personaggio e della situazione bagherese; per questo non condividiamo nè nello stile (da bastone appunto) e neanche nei contenuti le affermazioni fatte dal collega Carmelo Caruso.
E lo dimostreremo.