Perchè il Comune non acquistò l'area dell'ex-poste? E' quello che gli inquirenti stanno cercando di capire con i primi accertamenti ed interrogatori di componenti dell'amministrazione effettuati in questi giorni.
Già lunedì l'altro, subito dopo il voto del consiglio comunale sull'area ex-poste, il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino aveva incontrato funzionari della Prefettura per rassicurarli circa la volontà della sua amministrazione di reiterare l'atto in consiglio.
In quella occasione era emersa l'attenzione dell'organo di governo prima, e degli inquirenti poi, sul comportamento tenuto dalla amministrazione presieduta da Pino Fricano, allorchè nel 2003, di fronte ad una proposta fatta dall' Ente Poste di cedere al Comune l'immobile per una somma pare di 650.000 Euro, si era visto rispondere no. L'amministrazione di allora si dimostrò disinteressata all'acquisto che fu successivamente realizzato dai familiari di Pietro Lo Iacono.
Gli inquirenti adesso intendono vederci chiaro. La Procura di Palermo con il sostituto Michele Prestipino, ha avviato un’indagine sul voto di mercoledì 6 febbraio in consiglio comunale, e che ha visto, lo ricordiamo, l’organo di rappresentanza cittadino respingere una proposta della dott. Marina Marino dirigente del settore urbanistica ( e cioè la destinazione pubblica dell’area ex-poste).
La delega per le indagini è stata affidata al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bagheria; la dottoressa Maria Russo ha già interrogato, oltre al sindaco Biagio Sciortino ed al presidente del consiglio Bartolo di Salvo, il consigliere dell’UDC Gino Di Stefano, e i consiglieri di SD Nino Amato e Gino Castronovo.
Cresce comprensibilmente negli ambienti della politica cittadina, la preoccupazione per una fine anticipata della consiliatura.
Leggi articolo da "Il Nuovo Paese" (nov-dic 2007), E' tempu di passuli e ficu per i Lo Iacono
Leggi l'atto di indirizzo dell'amministrazione per la destinazione dell'area ex poste