Questa, forse, la nuova Giunta

Questa, forse, la nuova Giunta

Politica
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Forse, non è quella giusta al 100%: ma con buona approssimazione saranno questi gli assessori della nuova Giunta di Biagio Sciortino.
Innanzitutto le riconferme: sono tre, Antonino Mineo, Pietro Pagano e Gianluca Rizzo,

già rispettivamente assessori al Bilancio, all’Urbanistica e alle Attività Produttive, e alle Politiche Sociali.

Per la riconferma, nel primo caso, hanno sicuramente pesato valutazioni legate alla grande professionalità messa in campo dall’assessore Antonino Mineo, che era riuscito ad ottenere “la quadra” (come la chiama Bossi), di un bilancio in cui pesa come un macigno il debito nei confronti del COINRES di oltre 2.000.000 di Euro (oneri di conferimento a discarica per il 2006).
Non solo: aveva previsto un inasprimento dell’aliquota comunale IRPEF che avrebbe portato oltre 800.000 Euro in cassa al Comune, ma che il Decreto Tremonti, che vietava ai Comuni aumenti di imposte, ha vanificato.
In più ha dovuto prevedere somme per la sistemazione del personale ex Opera Pia S.Sepolcro.
Insomma un bel rompicapo, da non dormirci la notte; e il suo bilancio è stato approvato alla unanimità dal consiglio. I consiglieri di riferimento sono Mimmo Di Stefano e Angelo Bartolone, già Progetto per Bagheria.

Valutazioni più squisitamente politiche negli altri due casi.
Per Pietro Pagano ci sono motivazioni diverse: cancellare completamente la rappresentanza degli ex-ds dalla Giunta, che peraltro non hanno nessuna rappresentanza consiliare, sarebbe stata interpretata come qualcosa di più di una virata al centro.
Sarebbe stata vista come una vera e propria inversione di marcia che avrebbe attirato su Sciortino le opposizioni di una parte considerevole del Partito Democratico.
Inoltre Pagano è stato assessore all’Urbanistica in una Amministrazione in cui un ruolo decisivo in questo settore lo ha giocato e lo gioca la Dr.ssa Marina Marino.
Togliere Pietro Pagano poteva essere letto all’esterno come la sconfessione di una politica, e avrebbe legittimato le voci che farebbero nascere le origini di questa crisi nella voglia dei costruttori di ieri e di oggi di rimettere le mani in pasta in un settore che negli ultimi anni è stato presidiato in maniera occhiuta da dentro e da fuori dell’Amministrazione.
Pagano (e l’intoccabile Marino) servono a tacitare e allontanare eventuali preoccupazioni e sospetti, su questo insidioso terreno dell’urbanistica e della politica del territorio.
E’ stato inoltre, Pietro Pagano, uno degli assessori che ha lavorato di più.

Gianluca Rizzo, è uno di quegli assessori che ha operato in silenzio e magari “pro domo sua” (M.P.A.); però è un giovane che ha aperto l’Assessorato ad opportunità e progetti innovativi.
Garantisce inoltre un importante legame con l’M.P.A. di Raffaele Lombardo. Sostenuto da Giuseppe Tripoli e Nicola Cirano o, come qualcuno dice, da Ciro Viscuso e A.Prestigiacomo. Fate voi.

Le new entry: sono due nel Partito Democratico.
Sergio Martorana, 43 anni docente al Liceo Classico, da sempre vicino e impegnato nella sinistra, è stato anche il segretario del P.D.S. per la sezione di Aspra, nei primi anni ’90.
Fa riferimento ai due consiglieri del P.D., Eustachio Cilea e Nino Maggiore, gruppo Vitrano.
Antonio Passarello, 42 anni, avvocato, in atto consigliere comunale del P.D.
La sua eventuale nomina ad assessore, e le conseguenti obbligatorie dimissioni, farebbero rientrare dalla finestra, come consigliere, Giovanni Di Bernardo (primo dei non eletti nel P.D.) che esce come assessore dalla porta. Rappresenta i consiglieri della ex Margherita.

Infine l’U.D.C.: forse stanno nelle incertezze di questo partito una parte dei ritardi: una delle componenti interne (Sardina, Maggiore) ha nicchiato sino all’ultimo.
Le ipotesi sul tappeto erano: mettere tre assessori già consiglieri, le cui dimissioni avrebbero favorito l’elezione a consiglieri di Pietro Canzoneri, Antonio Scaduto e Alessandra Jannì, oppure scegliere assessori esterni al consiglio in funzione però delle deleghe che Biagio sciortino aveva intenzione di assegnare a questo partito.
Alla fine pare che abbia prevalso prevalso la soluzione “interna”.
Per cui gli assessori sarebbero Maurizio Sardina, 55 anni dipendente amministrativo del Distretto Sanitario di Bagheria; Gino Di Stefano, 35 anni, geometra e Filippo Tripoli, 28 anni, universitario, in atto capogruppo.
Uno dei nomi in ballo come assessore è stato per lunghissimo tempo quello di Alessandra Jannì,38 anni, commercialista, per la quale è stato in predicato per lungo tempo un ruolo di assessore alla Provincia, prospettiva che è ancora in ballo, e che consentirebbe laddove si realizzasse, a Nino Tomasello, geometra, negli anni ’80 assessore all’Urbanistica, di rientrare dopo 15 anni in consiglio comunale.

Per chiudere rifacendo i conti: tre assessori al Partito Democratico, tre assessori all’U.D.C., uno ciascuno a due raggruppamenti estemporanei. E’ di quindici pertanto il totale dei consiglieri sostenitori ufficiali della maggioranza.
E i civici, con i loro “rassemblement” ? Niente di niente. Qualche vaga promessa per il futuro, ma oggi "nisba".
Per quanto riguarda il presidente del consiglio, l’accordo sembra essere stato raggiunto sul nome di Daniele Vella, 26 anni, universitario, del P.D.
E il difensore civico? Per quello c’è tempo. Tanto interessa solo ai 55.000 bagheresi.