Rifiuti ingombranti a Bagheria: l'amministrazione dia informazioni certe

Rifiuti ingombranti a Bagheria: l'amministrazione dia informazioni certe

Politica
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Ci fu un momento mesi fa in cui qualcuno arrivò perfino ad ipotizzare una sorta di complotto della 'Spectre' finalizzato,  tramite l'abbandono per strada di materassi usati e vecchi elettrodomestici e mobili, a demolire l'immagine dell'amministrazione.

Troppi materassi abbandonati per strada insomma, inducevano a sospettare un piano di intelligenze raffinatissime che volevano mettere in cattiva luce sindaco e amministratori, e che quindi, con il favore delle tenebre, disseminassero per la città materassi e vecchie reliquie.

Dopo di chè si disse che il servizio di ritiro ingombranti era stato riattivato: lo scrisse il sito ufficiale del comune di Bagheria, lo scrivemmo un pò tutti, il solito numero verde da chiamare per chiederne il ritiro a domicilio.

In mezzo una storia ancora non chiarita sulla quale farà chiarezza (forse) la magistratura: come mai e perchè una vasta area dell'autoparco comunale, piuttosto che piattaforma  di trasferenza nei fatti venne per un certo periodo trasformata in piattaforma di stoccaggio di ingombranti. Foto sulla rete, polemiche, arrivarono i Carabinieri. Ma questo è appunto un altro discorso, per cui andiamo all'oggi.

Con una certa frequenza riceviamo da parte di amici e conoscenti richiesta di informazioni circa il ritiro a domicilio degli ingonbranti e rispondiamo quello che sappiamo, e cioè che il servizio dovrebbe essere attivo, ma stavolta con il corredo di una esperienza personale che ci sembra opportuno riferire.

Circa nel mese d febbraio-marzo di quest'anno anche noi avevamo necessità di disfarci di vecchi mobili e materassi, e chiamammo il numero verde fornitoci dall'Ufficio Stampa del comune.

Confessiamo che restammo più che piacevolmente sorpresi del garbo del nostro interlocutore all'altro capo del telefono: ci spiegò che il servizio era ripreso da pochi giorni e che quindi doveva essere smaltito l'arretrato, ma in ogni caso sarebbe bastato lasciare il nostro nome, il numero di telefono e la tipologia dei rifiuti da ritirare e che saremmo stati richiamati  qualche settimana dopo.

Non riuscivamo a crederci: spiegammo la tipologia degli ingombranti, un  vecchio divano, un materasso matrimoniale, una rete per materassi, demmo nome, cognome e telefono; ci profondemmo in ringraziamenti e complimenti e dobbiamo dire che in qualche modo ci sentimmo un pò più europei.

Una persona che risponde con tale gentilezza e disponibilità da un ufficio pubblico siciliano capita raramente; passavano però le settimane e nessuno richiamava, ed abbiamo naturalmente pensato che magari c'era tanta gente in lista d'attesa e che inevitabilmente le cose sarebbero andate per le lunghe.

Insomma eravamo armati di spirito di comprensione e di tolleranza. Verso aprile però non resistiamo più, e cominciamo a pennsare che magari la nostra prenotazione fosse andata smarrita o che cambiando magari l'addetto dell'ufficio l'ordine di priorità fosse stato capovolto, e mi decido a richiamare il numero non una, ma due, tre ed a distanza un'infinità di volte per sollecitare l'intervento; senza mai ricevere al telefono alcuna risposta.

Chiedo a qualcuno 'di dentro', politici di opposizione e impiegati, ma nessuno sa nulla di certo: sì, forse il servizio funziona, ci dice uno; no, credo che sia stato sospeso ci dice un altro. Insomma alla fine risolviamo il problema rivolgendoci ad una ditta privata che con grande professionalità ci dà un appuntamento, invia un mezzo, ci fa firmare un modulo e dopo qualche settimana ci manda riscontro dell'avvenuto conferimento.

Nelle ultime settimane intanto almeno tre o quattro persone ci hanno informato di stare facendo autentici salti mortali per difarsi di rifiuti ingombranti perchè sono posti di fronte all'alternativa di tenerseli in casa o abbandonarli per strada, alimentando le tante discariche abusive di periferia, con il rischio di beccarsi una denuncia.

Cosa debbono fare queste persone ? Risponda l'amministrazione  in maniera forte e chiara: se il servizio è attivo allora lo si faccia veramente funzionare, altrimenti si dica chiaramente ai cittadini come si debbono  comportare per disfarsi dei rifiuti ingombranti senza contravvenire alla legge e rischiare una grave sanzione.

Perchè un'amministrazione non può fare spallucce e rispondere sostanzialmente "arrangiatevi !"

Il silenzio e le omissioni, come sempre, sono le scelte peggiori.

Angelo Gargano