Che scuole ritroveremo a settembre a Bagheria? Risponde Filippo Cipolla, presidente A.GE.

Che scuole ritroveremo a settembre a Bagheria? Risponde Filippo Cipolla, presidente A.GE.

Politica
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Il mese d’agosto è tradizionalmente il mese delle agognate ferie, dedicato al riposo ed alla meditazione dopo le fatiche di un anno di lavoro, dove le attività della vita civile rallentano. Per i bambini ed i ragazzi rappresenta il culmine delle vacanze estive all’insegna del divertimento, dello svago e anche dell’ozio, il tempo per ricaricare le batterie e ritrovare nuove energie, motivazioni e stimoli utili ad affrontare il nuovo anno scolastico che si aprirà a settembre. 

E per i genitori bagheresi, che agosto sarà? Sicuramente di apprensione, anche per lo stato fatiscente delle strutture scolastiche comunali che necessitano di manutenzioni straordinarie. 

La chiusura a cui è stata sottoposta nel marzo scorso la scuola elementare Cirrincione, dove si è sfiorata la tragedia, e i conseguenti turni pomeridiani a cui sono stati sottoposti gli alunni, hanno sconvolto l’organizzazione quotidiana della vita delle famiglie. Su quanto avvenuto riportiamo l’opinione di Filippo Cipolla; Presidente dell’associazione Genitori (A.GE) di Bagheria.

L’emergenza dell’edilizia scolastica bagherese e l’ipoteca che grava sulla riapertura dell’anno scolastico a Bagheria in termini di agibilità degli edifici stessi, come viene vissuta dai genitori ?

Da diversi anni sono componente di consiglio di circolo in scuole frequentate dai miei bambini (ora ragazzini!). Il dirigente scolastico ci fece sapere che un sindaco di qualche amministrazione passata, le dichiarò (senza arrossire) che i problemi delle scuole stavano in fondo alle sue preoccupazioni. In effetti ciò che mi preoccupò non era la sensibilità istituzionale del politico, quanto il fatto che bisognava trovare una strada per sensibilizzare i genitori ai problemi della scuola, per farli diventare i protagonisti a tutto tondo dell’educazione dei propri figli. I genitori non possono limitarsi a comprare libri e quaderni ed ogni tanto chiedere all’insegnante se per il figlio/figlia “tutto è a posto”!

Non possono tanto meno fare gli struzzi dinnanzi al degrado degli edifici che ospitano i propri figli . Quando un edificio scolastico viene di fatto abbandonato al degrado, diventa imprescindibile non aspettare passivamente che si consumi un incidente grave. Qualche mese fa ce la siamo cavata con un trauma cranico ed alcuni punti di sutura per l’intonaco crollato al Cirrincione a danno di due piccoli studenti! Insomma, noi genitori siamo tenuti , quando pensiamo al futuro dei nostri figli, a quali politici stiamo affidando il loro destino.
 

Ritiene utili i tavoli tecnici di concertazione per la ricerca di soluzioni efficaci istituiti dall’amministrazione Comunale dove sono stati coinvolti i genitori e le Istituzioni scolastiche?

Ho partecipato alla costituzione di un comitato di tecnici genitori della scuola Bagnera. Il 26 giugno scorso abbiamo organizzato un incontro con l’attuale Sindaco ed altri membri della sua amministrazione. Abbiamo ottenuto l'assicurazione dell’apertura regolare dell’anno scolastico al Bagnera, ovvero che a metà settembre, i lavori di messa in sicurezza dell’edificio erano dati per finanziati, progettati, appaltati e realizzati. Siamo alle porte di agosto, ma alla dirigenza scolastica del Bagnera non risulta iniziato alcun intervento.

Ciò che conta non è ovviamente la credibilità di un’amministrazione: dopo una ne viene un’altra, è la solita storia che si ripete in modo arcinoto e ciclico. Quello che conta è avere coscienza che col futuro dei nostri figli non si deve scherzare e soprattutto non lo si può barattare con interessi di bassa clientela. L’esperienza dei comitati è quindi utile perché si svolge la necessaria azione di sensibilizzazione per i genitori, ma la sensibilità istituzionale, quella ne rimane purtroppo indipendente ed ad oggi tutta da valutare ed in sospensione di giudizio.