Lia Emmiti: una soluzione della crisi che mortifica Santa Flavia

Lia Emmiti: una soluzione della crisi che mortifica Santa Flavia

Politica
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Gentile Direttore, stasera giovedì, in una seduta, per legge dovuta e all'uopo convocata, il sindaco di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo, presenterà ufficialmente al consiglio e ai suoi concittadini la nuova giunta.

Intendo cogliere questa occasione per fare alcune riflessioni sulla soluzione che il sindaco ha dato alla crisi apertasi circa un mese fa, confidando nell’ospitalità del sito bagherianews.com

In estrema sintesi si può dire che, con le soluzioni trovate, il sindaco ha mortificato, non solo gli ex assessori che hanno collaborato lealmente con lui, ma soprattutto l’intera comunità flavese.

Il primo cittadino ha cominciato revocando la fiducia all’assessore Palumbo il 13 febbraio 2014 ed estendendo la revoca un paio di settimane dopo agli altri assessori superstiti, Imburgia e Sucato, oltre che alla sottoscritta che ricopriva il ruolo di vicesindaco.

Nella determinazione sindacale N° 26 del 26.02.2014, la revoca delle deleghe veniva giustificata, a dire del sindaco, dal fatto che era ‘venuto a mancare l’originario rapporto di fiducia che aveva consentito l’attribuzione degli incarichi e delle deleghe assegnate’.

Tale espressione contiene non solo una ingiustificata mortificazione della dignità delle persone, ma anche un giudizio ingeneroso e superficiale oltre che contraddetto dai fatti, nei confronti di esponenti della sua stessa amministrazione, che lo avevano lealmente sostenuto e supportato con esemplare impegno e disponibilità, coprendo sempre e comunque la sua scarsa presenza  sulle vicende amministrative, giustificata da motivi professionali.

Tale mortificazione, di fatto, viene estesa anche a quei cittadini che avevano eletto democraticamente la sottoscritta e Marco Imburgia nel consiglio comunale di Santa Flavia.

In reiterate dichiarazioni agli organi di informazione il sindaco precisava che il suo obiettivo era di riuscire a trovare una larga maggioranza di consiglieri che sostenessero il suo programma, visto che ultimamente in consiglio si era trovato scoperto, anche perché – sosteneva il sindaco - gli assessori in carica non potevano contare su consiglieri di riferimento e che quindi nel futuro gli assessori avrebbero dovuto avere i loro capisaldi o tutori in seno al consiglio comunale.

Ma ecco che, ad un certo punto, come il mago Silvan, il sindaco Sanfilippo, fa un piccolo gioco di prestigio, trucca il mazzo, cambia le carte in tavola e confeziona ai danni della sua comunità una operazione di bassa cucina politica .

Succede infatti che, all’atto della formazione della nuova giunta il sindaco va a ripescare, indovinate un po’ chi? l’assessore Salvatore Sucato, guarda caso, (ma un motivo certo ci sarà), già assessore ai Lavori pubblici, sfiduciato 15 giorni prima, camuffato da tecnico e che non ha quindi in consiglio nessun consigliere di riferimento, ma in cambio ha influenti referenti  politici fuori da Santa Flavia, essendo stato per lunghi anni assessore al comune di Palermo.

Il sindaco che parlava di necessità di conquistare nuovi consiglieri, va a nominare assessore la signora Anna Maria Di Vanni, direttore generale della discussa società ‘Sicilia Lavoro’, adesso in liquidazione, poichè la stessa società negli ultimi anni ha accumulato un notevole passivo che ha attirato l'attenzione della Corte dei conti.
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Non sappiamo quali e quanti siano i consiglieri che facciano riferimento al nuovo assessore, ma essendo stata la dr.ssa Di Vanni direttrice dell’Unicoop, possiamo anche intuirli.

E se il nostro sospetto fosse fondato, stia ben attento il sindaco, perché accade talvolta che il morto, politicamente parlando s’intende, si tira dietro il vivo.

Nomina assessore il consigliere Giuseppe Tripoli, per non smentire e dare spazio a quella caratteristica, ormai presente purtroppo da decenni nella politica flavese, di un cordone ombelicale di dipendenza dalla vicina Bagheria.

Il quarto ed unico assessore ‘indigeno’ è, anche lui ripescato, Salvatore Sanfilippo, già un tempo componente della giunta, cui lo stesso sindaco aveva ritirato la delega nel novembre del 2012: un’altra dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che la fiducia del sindaco Sanfilippo nei confronti dei suoi assessori viaggia a corrente alternata, o sarebbe meglio dire a seconda degli umori, delle convenienze e delle sollecitazioni esterne della giornata.

Possiamo concludere quindi, dati alla mano, che il sindaco Sanfilippo oltre a mortificare le persone, ha mortificato la comunità di Santa Flavia, togliendo dalla giunta espressioni autentiche del territorio e inserendo tre esterni, Di Vanni, Sucato e Tripoli, assessori calati dall’alto, ( ma da chi?), che niente, ma proprio niente, hanno a che spartire con i problemi e gli interessi della comunità flavese, poichè il loro 'accreditamento' nasce da necessità che esulano da quelle che sono le reali necessità del comune di Santa Flavia.

Il sindaco Sanfilippo ha comunque appalesato in questa occasione di essere sleale nei rapporti personali, politicamente inaffidabile, mutevole di umori ed idee: una pessima notizia per i cittadini flavesi. La soluzione di questa crisi è stata un imbroglio sotto tutti i punti di vista; ma il tempo è galantuomo.

Grazie ancora per l’ospitalità,  Lia Emmiti, consigliere comunale, già vicesindaco di Santa Flavia

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  Lia  Emmiti