La nostra risposta a Lo Meo: 'faccia il gesto nobile che tutta Bagheria si aspetta da lei'

La nostra risposta a Lo Meo: 'faccia il gesto nobile che tutta Bagheria si aspetta da lei'

Politica
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Abbiamo letto la piccata, ma anche per certi aspetti intimidatoria, replica del sindaco Vincenzo Lo Meo, sottoscritta dall'intera giunta, ad un nostro articolo pubblicato su bagherianews.com  lo scorso 6 marzo dal titolo 'L'assedio al sindaco Vincenzo Lo Meo',  in cui mettendo uno dietro l’altro una serie di fatti e di considerazioni, arrivavamo alla conclusione che il sindaco è sotto assedio.

Ancora ora pensiamo di non avere sbagliato né considerazioni né titolo nè terminologìa usata: i fatti che stanno accadendo vanno nella direzione che abbiamo previsto, e non perché siamo noi ad orientarli né perché abbiamo la sfera di cristallo; è solo perché gli eventi politici hanno una loro evoluzione che segue una logica e che un osservatore attento, e purtroppo con qualche anno addosso, si sforza di leggere o di interpretare.

Per andare sull’attualità: signor sindaco, ma Lei si rende conto del significato politico rappresentato dal fatto che ben diciannove consiglieri su trenta, consiglieri di idee, storie politiche e personali diverse, sensibilità lontane se non addirittura opposte, si ritrovino unite per apporre la loro firma in calce ad una mozione di sfiducia, con due altri potenziali firmatari trattenuti per i capelli, (ed in che modo?), all’ultimo minuto, dall’aggiungere la loro firma sulla mozione; sarei stato pure io ad orientarli ?

Anche loro sono parte  di un complotto per screditarla? non è possibile che Lei asserragliato con i suoi prodi assessori dentro il palazzo non abbia più alcun sentore del sentire popolare ?

e ci scusi per il bisticcio di parole

E’ vero abbiamo delle opinioni, ma  guai se non ne avessimo; abbiamo degli orientamenti, e ci sentiremmo persone senza spina dorsale se non le coltivassimo; ci sentiremmo ominicchi, o peggio quaquaracqua, secondo la definizione sciasciana.

Le abbiamo le nostre idee, le sottoponiamo ai lettori e le difendiamo con voce forte e chiara; ma le cose che abbiamo scritto stanno nei fatti accaduti e da noi puntualmente riferiti.

Abbiamo riletto attentamente il nostro articolo e non troviamo le espressioni che Lo Meo ci attribuisce: c’è un condizionale d’obbligo nel primo rigo, e l'indiscrezione da noi riportata di ulteriori avvisi di garanzia.

Ma una domanda è d’obbligo: ma il sindaco Lo Meo legge i giornali? segue la televisione?

Non ha mai notato come in politica, l’arte appunto del possibile, in economia, nello sport e dovunque, gli scenari da venire vengono talvolta prefigurati, intuiti, anticipati e previsti se fondati su osservazioni logiche?

Ogni giorno i giornali pullulano su ipotesi politiche, su maggioranze possibili, su espulsioni previste, su liste di ministri di governi che ancora non sono nati.

Forse pensa che il bravo giornalista sia quello che si alimenta solo attraverso i comunicati ufficiali?

Dobbiamo ritenere che è questo il giornalismo che vorrebbe Lo Meo, e lo testimonia con questa nota dall’inequivocabile tono intimidatorio; ma ci dispiace, noi pensiamo che il giornalismo debba informare, innanzitutto sui fatti, ma che non si possa esimere, anzi non si debba esimere, dal ragionare sui fatti su cui informa.

Il sindaco Vincenzo Lo Meo ed i suoi solerti assessori, (che hanno ritrovato la parola dopo esser rimasti muti e come statue di sale durante la seduta del consiglio comunale sul cimitero), stavolta però nelle loro rimostranze hanno oltrepassato il segno e sono andati molto al di là scrivendo di ‘apposite strategie comunicative volte non ad informare ma a condizionare l’opinione pubblica attraverso un modo di fare giornalismo schierato e identitario o, peggio ancora, volto a ricevere sovvenzioni.’

Proprio così.

altAllora siamo chiari: da quando è nato, l’11 febbraio del 2008, bagherianews.com non ha mai avuto un solo euro di ‘sovvenzioni’ né dal comune di Bagheria, né da altri comuni; anche perché non ha mai chiesto sovvenzioni a nessuno, e su questo concederemo in Tribunale, dove li trascineremo, al sindaco Lo Meo e ai suoi assessori amplissima facoltà di prova.

Gli unici rapporti economici intrattenuti da bagherianews.com con l’amministrazione comunale di Bagheria sono 250 euro per un banner pubblicitario di una Festa di S.Giuseppe nel 2010, liquidati nel 2012 e 750 euro per un banner e dei redazionali informativi per il Distretto socio sanitario D39 crediamo nel 2011.

Punto e basta. Pubblicità date peraltro alle stesse condizioni  a tutti i siti online bagheresi e agli strumenti di informazione cartacea.

Naturalmente valuteremo con un avvocato se nell’ affermazione fatta dal sindaco e dalla giunta, esistano, come noi pensiamo, gli estremi della diffamazione, nel qual caso presenteremo lunedì mattino di buon’ora una formale denuncia alla Magistratura nei confronti del sindaco Vincenzo Lo Meo e dei suoi assessori.
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.Noi di bagherianews.com, e a dire il vero anche gli altri siti online e organi di informazione cartacei, sopravviviamo grazie agli inserzionisti pubblicitari, che sono i nostri veri finanziatori, e che non smettiamo mai di ringraziare perché consentono che voci libere possano esprimersi.

Però avrei avuto modo, ora che ci rifletto, di essere lautamente retribuito magari accettando la proposta che il sindaco Lo Meo da circa due anni mi ha reiteratamente e con insistenza rivolto, vale a dire di entrare a far parte degli assessori della sua giunta: l’ho sempre ringraziato per la stima e la considerazione che tale proposta sottendeva ma l’ho, con garbo, sempre declinata, e non perché nutrissi pregiudizio nei suoi confronti, tutt’altro; ma semplicemente perché con introiti molto, ma molto più modesti di quelli di un assessore, mi piace fare il lavoro che faccio e cioè quello di informare dicendo quello che penso, e di aiutare i nostri lettori a leggere dentro i fatti.

Ed a Lei e allo stipendio da assessore, ho preferito, non si offenda, quei  lettori che da Bagheria a Roma, da Londra a Chicago, e qualcuno anche dalla Cina e dal Giappone, in ottomila mediamente ogni giorno, aprono il sito bagherianews.com. perché apprezzano il nostro modo di informare che a Lei, e ne ha tutto il diritto, non piace.

Io, come tutti sanno, ho votato per Lei nelle elezioni del maggio del 2011, perdendo anche il saluto di qualche amico, ma l’ho fatto con scienza e coscienza, e alle condizioni date lo rifarei, perché fu un voto frutto di una riflessione profonda che anche se mi sono tenuto per me, traspariva malgrado tutto.

E l’ho fatto, veda, nella convinzione che Lei e le persone che le stavano accanto rappresentavano un argine nei confronti del rischio della malapolitica e del malaffare.

Lei ricorderà quanto le dissi, più o meno, all’indomani della sua elezione, allorchè ci ha invitato a collaborare, per la nostra parte e nel nostro ruolo, nello sforzo immane di rimettere in piedi Bagheria: “Signor sindaco io sarei, dopo di Lei ovviamente, la persona più felice per il mio paese, per la mia comunità e per la mia famiglia, se Lei fosse in grado anche solo di cambiare rotta e di avviare a soluzione qualcuno dei problemi più drammatici di Bagheria, e gliene darei il giusto merito”.

Ho onestamente riconosciuto gli sforzi, è vero enormi, che ha intrapreso di risanamento del Coinres, ho condiviso la scelta del risanamento finanziario del comune pur sapendo quanto questa pesava in termini di sacrificio fiscale sui più deboli della nostra comunità, l'avere strenuamente difeso la scelta del corso pedonale ed altre questioni che ora non ricordo, e sono e sarò sempre il primo a riconoscere le cose giuste che, a mio avviso, avrà realizzato.

Però vede signor sindaco, sono rimasto impressionato, in senso negativo s’intende, dal suo intervento in consiglio comunale durante la vicenda del cimitero: trasformare in calcoli da ragioniere un moto di orrore e di indignazione dell’animo dei cittadini, non avere la percezione che era stato infranto quel patto non scritto che lega gente di tutte le fedi politiche e religiose e filosofiche, e cioè il rispetto e il culto dei morti.

Un tema su cui da sempre si sono cimentati storici, filosofi, ministri delle varie fedi religiose, antropologi: sin dai primordi, l’Uomo, senza connotazioni né aggettivi, ha considerato il culto e il rispetto dei morti la vera discriminante con gli esseri non dotati della nostra ragione.

Il non aver inteso che i reati, ad oggi anche solo ipotizzati, di profanazione, di occultamento, di dispregio di cadaveri fossero reati che scuotevano profondamente, al di la del puro fatto tecnico-penale, gli strati più profondi della coscienza, è stato credo l’errore più grave che Lei abbia potuto fare, dimostrando, mi lasci passare il termine, la sua pochezza di fronte ad un evento tragico di fronte al quale un sindaco, un primo cittadino, il primus inter pares, avrebbe dovuto avere ben altra reazione.

Mi sarei atteso nel consiglio comunale convocato ad hoc un discorso di alto profilo, di grande dignità, di vera e non formale assunzione di responsabilità, e non le tremolanti espressioni di chi pensa solo a pararsi il proprio sedere, come se in quel momento fosse la cosa più importante.

altLa cosa più importante era ed è un’altra: l’immagine della nostra comunità, e pur facendo violenza a se stesso Lei avrebbe dovuto fare da parafulmine di una vicenda allucinante: avrebbe dovuto assumere nel suo intervento, una dignità tragica e consapevole, un ruolo che solo l’opportunismo o forse la pavidità le ha impedito di mettere in campo.

Con la sua contabilità da ragioniere e alcune considerazioni un po’ fuori luogo, non si è dimostrato all’altezza delle circostanze, al di là del merito specifico delle questioni su cui sarà la giustizia degli uomini a dire una parola

Lei, e la sua giunta con Lei, ad oggi ancora non avete ‘realizzato’ quanto effettivamente accaduto, quanto questa vicenda del cimitero abbia pesato sulla sensibilità dei nostri concittadini e sull'immagine pubblica di Bagheria.

E poi l’accusa risibile che rivolgerei l’accusa di mafia a tutta intera la nostra comunità, solo perché ho scritto: “Le indagini delle forze dell’ordine sul pianeta mafia di Bagheria e dintorni con gli inevitabili addentellati nel mondo delle imprese, della politica e dell’apparato amministrativo”.

Ma dove vive ? viene da chiedersi.

In un territorio in cui da Misilmeri a Trabia attraverso Villabate, Ficarazzi, Bagheria ( due volte) S.Flavia, Altavilla M., ( la quasi totalità dei comuni è stata sciolta per infiltrazioni mafiose), scrivere dunque sulla pericolosità di cosa nostra in una realtà come quella di Bagheria e del suo territorio in cui negli ultimi dieci anni, dall’operazione Grande mandamento del gennaio del 2005 al maggio del 2013 con l’operazione ‘Argo’ sono state fatte ben sei retate antimafia, di cui due nell’ultimo anno (operazione Baghdad e operazione Argo), ed in cui sono stati arrestati centinaia di mafiosi e disvelata la pervasività di cosa nostra sulle imprese e sul tessuto produttivo, sarebbe una sorta di accusa all’intera nostra comunità ?

Ma come fa a pensare e a scrivere certe cose il sindaco di Bagheria?

Il fatto che io abbia scritto “c’è poi la variabile ‘indipendente’ del più che prevedibile scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose: non ci vuole essere maghi per prevedere che i Carabinieri stiano preparando il dossier da sottoporre al Prefetto per chiedere il cosiddetto accesso agli atti presso il comune di Bagheria, prodromica allo scioglimento”.

Pensa Lei che questa considerazione possa essere visto come un mio suggerimento o una indicazione che gli inquirenti seguirebbero pedissequamente, ‘quasi a suggerire - per usare le sue parole - modalità di indagine e fronti da seguire ma facendo illazioni che ricadono solo ed esclusivamente su questa amministrazione’.

Ma Lei veramente ha così poca stima e considerazione dell’Arma dei carabinieri e dei magistrati inquirenti, che si lascerebbero bellamente condizionare dalle mie esternazioni e dai miei articoli?

O che la Corte dei conti possa (in)seguire le nostre ‘dritte'’?

Ma sta dicendo sul serio?

Deus dementat quos vult perdere! proprio così, e Lei il latino l’ha studiato, anche se il senso è chiaro a tutti e rende superflua la traduzione.

Quanto al suo ‘avvertimento finale’ di inviare il comunicato alle Forze dell’Ordine, non ci fa credere che questa sua improvvida esternazione controfirmata dai suoi esperti e solerti assessori, possa togliere il sonno e distrarre chi ha ben più serie e gravi vicende sulle quali indagare.

In conclusione, signor sindaco, provi a ragionare e stavolta assieme a qualche testa pensante che si ritrova accanto, da assessore o da consigliere, faccia le scelte che, non bagherianews.com, ma la stragrande maggioranza dei bagheresi si attende che Lei faccia.