F. Campanella, sen. Mov 5 stelle: su dissesto favoritismi del governo verso alcuni comuni

F. Campanella, sen. Mov 5 stelle: su dissesto favoritismi del governo verso alcuni comuni

Politica
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In occasione della legge di stabilità abbiamo assistito al solito gioco per accontentare alcune amministrazioni comunali, roccaforti portatrici di voti di qualche potentato politico.

Dopo il maxi emendamento del Governo, è stato ripresentato in seconda lettura alla Camera dei Deputati, all’art. 1 l’emendamento a firma Ribaudo – Culotta che ha generato il comma 573 della legge di stabilità che riportava quanto proposto al Senato dall’emendamento “salva comuni” a firma Lumia – Verducci.

Il comma 573 fissava in trenta giorni il termine entro il quale gli enti locali, in sede di prima applicazione, potevano riproporre la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, modificando gli effetti del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), che tutelava anche quei Comuni (uno di questi Bagheria), che pur vedendosi bocciato il piano di riequilibrio dal Consiglio Comunale (unico organo competente), potevano rivedere i conti e riproporre al consiglio un nuovo Piano di Riequilibrio.

Nel caso specifico di Bagheria, tale norma entra in contrasto con quanto stabilito dalla Corte dei Conti, (nella deliberazione del 15 novembre 2013, in occasione della mancata approvazione del Piano di Riequilibrio a Bagheria, la Corte dei Conti chiedeva al Consiglio Comunale di dichiarare quanto prima il dissesto perché l’ente rischiava di aggravare la situazione debitoria), così facendo si permetterebbe ai comuni affossati dai debiti fuori bilancio (a Bagheria si parla di circa 60 mln ), di adottare un vero e proprio dissesto gestito dagli stessi amministratori che lo hanno causato.

Alla lettera d) comma 2 art.1 del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 151 “milleproroghe” il Governo punta addirittura a prolungare a 90 giorni il termine fissato per la ripresentazione del Piano di Riequilibrio.

Questa norma darebbe più tempo ai Sindaci di accordarsi con i loro Consigli Comunali per l’approvazione di un atto già bocciato dagli stessi Consiglieri, così facendo si eviterebbe la procedura di Dissesto, che :

- affiderebbe la gestione finanziaria dell’ente ai commissari regionali il cui unico scopo sarebbe quello di risanare in tempi certi il comune (massimo 5 anni);

- permetterebbe lo scioglimento del Consiglio Comunale in carica, con un notevole risparmio per le casse dell’ente;

- contribuirebbe a far ripartire la programmazione ;

- permetterebbe alla Corte dei Conti di individuare e punire gli autori del disastro, imponendo loro il pagamento di sanzioni oltre all’incandidabilità degli stessi .

A nostro modo di vedere questa norma è inconcepibile, come inconcepibile è la bocciatura in Commissione Bilancio al Senato dell’emendamento 1.31 che in qualche modo sanava l’anomalia proposta in legge di stabilità, anomalia rilevata anche da un articolo del Sole 24 ore, che parla di “approcci diversi” nelle sezioni regionali sul Piano di Riequilibrio.

Ci chiediamo come sia possibile assistere a situazioni dove amministrazioni comunali come Alessandria, che si sono attenute a ciò che imponeva la legge, sono state lasciate al loro destino, mentre altre “protette” politicamente stanno per essere salvate a spese dei cittadini, che subiranno gli stessi effetti di un normale dissesto, (tasse ai massimi livelli, rideterminazione della pianta organica, vendita immobili di proprietà comunale, ecc.), salvando gli amministratori.

La scadenza del decreto-legge è fissata per il 28 febbraio, se la battaglia al Senato non sortirà gli effetti sperati, (votazione favorevole in aula dell’emendamento 1.31 o scadenza dl), nei prossimi giorni il M5S potrà contare sul lavoro dei ragazzi alla Camera che, come dimostrato per il decreto-legge 150, hanno capacità e mezzi per fermare un ennesimo torto ai danni della collettività ed in favore della mala politica.