“E’ una porcheria, che cercheremo di rimediare” - dice proprio così il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, quando gli chiediamo la sua opinione circa il fatto che la abolizione dell’ICI sulla prima casa è stata “finanziata" dal governo
cancellando circa 1,5 miliardi di Euro per investimenti previsti nelle infrastrutture di Sicilia e Calabria.
Insomma non la manda a dire, il Presidente Lombardo.
E per dimostrare che fa sul serio ha già avviato un ricorso alla Corte Costituzionale per violazione dell’ art. 31 dello Statuto Autonomistico Siciliano, che come sapete, fa parte integrante della Costituzione, e che prevede la presenza obbligatoria del Presidente della nostra regione, in consiglio dei ministri allorché si affrontino argomenti riguardanti la Sicilia.
Non è stato comunque, né forse poteva esserlo, un bagno di folla , quello di ieri di Raffaele Lombardo nei magazzini di recente restaurati di Villa Cattolica a Bagheria, cui eravamo abituati con l’ex presidente Cuffaro.
L’ora innanzitutto, le cinque del pomeriggio, in una sede, sì molto bella, ma decisamente inadatta agli incontri di pomeriggio con il sole che picchia; e poi la notizia della visita arrivata quasi all’ultimo minuto, ed infine il fatto che la presenza di Lombardo era legata ad una iniziativa del suo partito: la presentazione della lista dei candidati del collegio Bagheria-Belmonte, con i candidati locali Michele Balistreri e Moncada a fare gli onori di casa.
150-200 persone di Bagheria e del territorio a dimostrare che però le radici R. Lombardo comincia a metterle, ed anche il recente risultato alle regionali, quasi 3.500 voti a Bagheria per M.P.A, ne fanno una formazione in grande ascesa.
Riconosciamo Giorgio e Cettina Castelli, l’on. Cesare Piacentino, il prof Pino Carollo, l’ex assessore di Valentino, Biagio Ferro, Pippo Glorioso della C.N.A. regionale, Michele Rizzo e Ciro Scianna di Progetto x Bagheria, Pietro Lo Monaco, dirigente del Genio Civile, l’assessore alle politiche sociali Gianluca Rizzo.
Ed inoltre ad accompagnare il Presidente Armando Aulicino, Nicolò Niolosi, e Stapino Greco.
Per il resto Lombardo sembra l’opposto di quello che era Cuffaro: come Totò era giovialone, vasa vasa e “amiciunaro”, anche con noi dell’informazione, così Lombardo è freddo, distaccato, quasi infastidito dalla folla.
Cuffaro in questo contatto fisico, di baci, abbracci, pacche sulle spalle, tirate per le braccia dava il meglio di sé, Lombardo diciamo che non brilla.
Così come Cuffaro era verboso e “doroteo” nel linguaggio, Lombardo, è conciso, stringato, che va subito al sodo; anche l’aspetto fisico è agli antipodi: rotondo, in salute e con abbigliamento da “presidente” Totò Cuffaro, più pensoso, riflessivo e quasi dimesso nell’aspetto Lombardo.
Insomma due uomini e due stili profondamente diversi e stentiamo a capire come politicamente “viaggiassero” sulla stessa lunghezza d’onda, almeno fino all’altro ieri, quando il grande gelo è sceso nei rapporti tra U.D.C. ed M.P.A.
E’ stato considerato, infatti, un vero e proprio affronto personale, fatto qualche giorno fa all’amico Totò, allorché Lombardo, con un semplice tratto di penna ha depennato dalla lista degli assessori regionali Nino Dina (che, pare, avrà in cambio una presidenza di commissione).
Ma lo sgarbo politico forse più significativo, quasi a segnare una rottura, Lombardo lo ha fatto mettendo due magistrati in due settori che erano due fonti di clientelismo (e malaffare ) nella Regione Siciliana, vale a dire Sanità e Personale.
Occorrerà usare la scure e dire molti no, e forse è meglio, ha pensato Lombardo, che a dirli siano uomini lontani dalle clientele e dalla politica.
L’impressione che alla Regione Sicilia sia iniziata una fase nuova in cui ci sarà sempre meno spazio per sprechi e parassitismi, viene confermata da un dettaglio, banale se vogliamo, ma già indice di un nuovo modo di ragionare.
Lombardo prima della manifestazione, accortosi che i numerosi faretti dell’ambiente, erano inutilmente accesi considerata l’ora , ha preteso che prima di cominciare venissero spenti.
Un buon inizio. Speriamo ora che la scure si abbatta su ben altri sprechi e privilegi.