Politica

Il clima poco sereno e la tensione altissima in Aula Consiliare non giustifica nessun gesto e nessuna parola che possa andare oltre il dibattito politico e che va a ledere il rispetto per le istituzioni e soprattutto per le persone. Tra le parole e i gesti, quelli che colpiscono di più e rimangono nella memoria sono i gesti, le parole per loro natura possono anche essere dimenticate, interpretate dal mittente e dal destinatario, anche se il codice utilizzato è convenzionale e valido per tutti. Il gesto sembra più oggettivo, più diretto, colpisce soprattutto la vista e fa più clamore. Ieri in aula si sono dette e fatte cose che nulla avevano a che vedere con la politica, ma semplicemente con il nervosismo e la suscettibilità di persone che spesso dimenticano di essere istituzioni in quell'aula.

Il nervosismo ci sta, anche la provocazione, ma non ci stanno le parole e i gesti che vanno oltre. E ieri siamo andati oltre. Conosco la mitezza di Angelo e comprendo il nervosismo di un sindaco che si vede attaccato e giudicato per la sua azione amministrativa, sottopressione per il grave (pesante) compito che gli elettori gli hanno assegnato. Durante la sospensione del consiglio comunale a telecamere spente, qualcuno ha registrato il gesto assolutamente poco consono e non giustificabile del consigliere Barone ma ha dimenticato l'audio e quindi non ha riportato le parole altrettanto poco consone e non giustificabili del primo cittadino.

Non voglio fare polemiche e mi sto sforzando di essere il più obiettivo possibile, sapendo che mi viene diffciile per diversi motivi. Ma di una cosa sono convinto, non si può continuare in questo modo, con questo clima di guerra fredda, con la tensione costante di trasformare l'aula in una resa di conti. È arrivato il momento di mettere un punto e di rivedere il nostro modo di intendere le istituzioni, partendo proprio dalle parole del Presidente della Repubblica. Confido nella mitezza di Angelo Barone, consigliere comunale e nella maturità di Patrizio Cinque, oggi sindaco che non rappresenta solo i suoi elettori, ma la storia, l'identità la speranza di questa Città.

Deponiamo le armi della lotta personale e riprendiamo in mano gli strumenti dell'agone politico, del dibattito, del confronto e dello scontro, partendo dai temi che riguardano la nostra comunità.

Emanuele Tornatore, consigliere comunale  

Il documento che abbiamo ricevuto a firma del Presidente del consiglio circoscrizionale di Aspra, Gerardo Lorenzini,  è solo l'ultimo episodio di quello che è stato definitto la desertificazione di Bagheria e di Aspra.

Ufficio di riscossione delle imposte, Tribunale, Ufficio delle tasse, INPS, tutti sono andati via o sono sul piede di partenza; anche ad Aspra laddove risiedono oltre a 3.500 cittadini e dove sono localizzate le imprese dell'unico settore industriale produttivo rimasto a Bagheria, quello della lavorazione del pesce salato, chiude anche l'unico sportello bancario del Monte dei Paschi. 

Un problema serio per tanta gente. Pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto.

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Ormai abbiamo capito che la parola d’ordine è risparmiare e tutti siamo concentrati nel farlo a prescindere che ne abbiamo o no buone ragioni.
D’altra parte si sa c’è sempre stato chi “c’è” e sempre chi “ci fa”.

La nostra frazione vive, accanto al resto del paese, una crisi che ha prodotto grandi stravolgimenti dal punto di vista economico, con inevitabili ripercussioni nelle abitudini e negli equilibri sociali. Pur tuttavia, la comunità asprese ha mantenuto sempre vivo un impegno ed una laboriosità che sono elemento distintivo del nostro carattere.

La presenza delle industrie ittiche, le attività commerciali che grazie alla preziosa ubicazione geografica favorisce la presenza di turisti e visitatori specie in estate, ha mantenuto accesa la speranza della ripresa rafforzandone l’impegno.

Ciò che ci ha sorpreso e rammaricato è stato veder sparire, improvvisamente, l’unico sportello bancario aperto nella circoscrizione, che forniva un utilissimo servizio all’intera collettività.

E’ indubbio che la chiusura dello sportello del “Monte Paschi di Siena” ha prodotto grave nocumento a tutti e soprattutto a chi, per ragioni di età o di salute, fa fatica a spostarsi a Bagheria, ma ciò che ci ha colpito è il risvolto psicologico che la chiusura ha determinato, quasi a voler significare la fine di un interesse, la perdita di speranza.

Sento il dovere, prima come cittadino asprese e dopo come rappresentante di questa comunità, di far sentire la voce di chi vuol continuare a lottare attraverso il quotidiano impegno di lavoro, sicuro che sapremo fare la nostra parte per costruire, per i nostri figli un futuro migliore.

E chissà, forse, vedremo apparire con la proverbiale tempestività un’altra banca.

                        Il Presidente
del Consiglio Circoscrizionale
           F.to Gerardo S. Lorenzini
 

In data 28 gennaio 2014 il Consiglio Comunale ha votato e approvato il PAES, Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile, secondo quanto previsto dalla Commissione Europea che nel 2008 lanciò il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale.

In particolare, il documento operativo redatto da ing. Pietro Di Liberto, progettista del PAES per il Comune di Ficarazzi, fotografa i consumi energetici del territorio, dati da cui partire per proporre progetti che garantiscano al territorio comunale risparmi energetici nel lungo periodo, attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica e il ricorso a fonti di energia rinnovabile.

A tale proposito, il PAES in prima battuta passa in rassegna i consumi degli impianti ed edifici prettamente comunali, dall'altro quelli energetici di edifici, stabilimenti e attività commerciali private.
Secondo quanto relazionato in sede consiliare da ing. Di liberto in una seconda fase i dati sui consumi pubblici e privati sono stati catalogati in una sorta di inventario.

In primo luogo, il documento d'Azione stabilisce un intervento volto alle installazioni di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e fotovoltaici per l'erogazione di energia elettrica, nonché eventualmente le più moderne applicazioni di solar-cooling, considerato che la Sicilia gode di condizioni ottimali di irraggiamento.

La pianificazione e la sensibilizzazione a questi interventi rappresenterebbe un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea, in merito alla riduzione di CO2 e alla diminuzione del 20% di consumi energetici attraverso l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

Non per nulla, se da un lato il Piano d'Azione definisce il Comune di Ficarazzi un territorio a rischio in termini di emissioni inquinanti, dall'altro l'amministrazione comunale ha cominciato a prendere atto del fattore mobilità del territorio, attraverso l'attuazione di misure drastiche come il divieto di circolazione dei mezzi pesanti lungo il corso principale di Ficarazzi e di cui il documento d'Azione Europeo fa menzione.

In questo senso, il Piano d'Azione individua nella sensibilizzazione progressiva all'acquisto di auto a metano una possibile soluzione in merito a emissioni CO2 elevate.

Tuttavia, il PAES ha analizzato i consumi elettrici e termici e le relative emissioni del Comune di Ficarazzi a partire dagli edifici di proprietà comunale e dall'illuminazione pubblica.

Quest'ultima, secondo quanto relazionato in sede consiliare, potrebbe essere migliorata attraverso l'installazione di lampade a led per uso esterno.

Secondo l'amministrazione comunale il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile potrebbe rappresentare un passe par tout per finanziamenti in materia di risparmio energetico nonché un requisito fondamentale per l'accesso a bandi regionali e comunitari.

Il prossimo passo prevederà la comunicazione del Piano d'Azione sia alla Commissione Europea, che all'assessorato regionale dell'energia e dei servizi di Pubblica utilità, il quale ha finanziato la redazione del documento.


Maria Luisa Domino
Ufficio Stampa – Comune di Ficarazzi
 

 

 

Una sala Borremas gremita a Palazzo Butera ha ospitato sindaci, amministratori locali, consiglieri comunali, cittadini ed imprenditori nel corso di un convegno dibattito che, grazie alla relazione di esperti in materia di fondi e misure comunitarie, ha offerto utili spunti in tema di intercettazione di fondi, programmazione e linee di finanziamento. 

Presenti, oltre il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, anche numerosi consiglieri comunali di Palermo, Bagheria, Termini Imerese, ed altri comuni del comprensorio. “In Italia – ha spiegato Corrao - il peso delle frodi in agricoltura è il più alto d’Europa: secondo i dati della Corte dei Conti, le risorse frodate ammontano a circa 200 milioni di euro, e circa l’86% delle somme da recuperare interessano quattro Regioni del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania). Moltissime sono però le vicende che hanno come protagonisti soggetti il cui unico obiettivo è stato quello di lucrare fondi stanziati dall’unione Europea a sostegno dell’agricoltura. 

Purtroppo anche l’Agea è stata a più riprese richiamata dalla Commissione Europea perché di fatto non ha mai recuperato le risorse né prestato particolare attenzione alle erogazioni.

In base alle notizie che vengono fornite durante il convegno "nel 2013 l’Agea avvia un recupero di 180 milioni di euro derivanti da frodi avvenute nell’arco di un decennio, ma “scopre” che 109 milioni di questi sono assolutamente irrecuperabili. Di questi, 66 sono stati fatti sparire in Sicilia. Nel frattempo l’Agea tra il 2009 e il 2012, è costata circa 20 milioni di euro. Non va meglio per le società partecipate: Telaer, Coanan, Sin, Agecontrol.

Solo di affitti il gruppo spende 6 milioni l’anno. Ha poco meno di 500 dipendenti e qualcuno si è divertito a fare il conto: ogni posto scrivania costa 12.500 euro l’anno ed i dirigenti della Sin hanno uno stipendio medio di 180 mila euro all’anno.

Il problema di tali disastri è stato ed è di natura politica tanto a livello locale, quanto a livello europeo”. A relazionare su fondi europei nel settore rurale in Sicilia, sono stati gli esperti Diego Gandolfo e Tommaso Fontana. In tema di pesca, con criticità e prospettive di sviluppo ha relazionato il responsabile tecnico del GAC di Termini Imerese Giuseppe Sanfilippo.

"Per quanto riguarda la nostra attività in Parlamento Europeo e sul territorio – conclude Corrao – vogliamo stravolgere questo sistema e far si che gli imprenditori volenterosi e chi ha voglia di sbracciarsi, non debbano scontrarsi con la burocrazia e la mala gestio. Per tali ragioni, oltre a perseguire battaglie nelle sedi istituzionali, vogliamo fare quanti più incontri possibile per informare direttamente i cittadini”.
 

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