Potersi intestare del bene fatto al proprio Paese e trasferirne l’onore a figli e nipoti è la migliore eredità possibile. Pensate a cosa vuol dire portare un cognome come Perlasca, De Gasperi, Levi-Montalcini, Montessori, ecc.
Si parla tanto di meritocrazia mentre si continua a registrare un fallimento dopo l’altro. Questa volta però voglio fare un passo avanti e più che lasciare intendere, come mi è solito fare, provo a spiegare dov’è l’inghippo.
Bagheria, come del resto tutta l’Italia, risente di continui malgoverni, quindi è necessario un’inversione di rotta e per far questo sono necessarie le eccellenze, che per fortuna ci sono. Queste personalità però non hanno nessuna convenienza a servire le Istituzioni, ovviamente per loro è più lucroso stare a capo di una multinazionale piuttosto che rubare il posto a Salvini e Di Maio o al sindaco della propria Città.
Inoltre, questi personaggi non intendono la governance con eventi fallimentari com’è stata la riapertura del museo Guttuso a Bagheria e il piano per i banchi a rotelle al ministero, solo per accontentare qualche amico. Non continuerebbero a ripetere che il museo Guttuso è il più importante del meridione e che siamo i primi in tutto, sapendo di mentire! Perché questi personaggi sono eccellenze in quanto pensano e agiscono in modo diverso da noi.
Allora, come si può uscire da questo impasse? A noi non ci è dato saperlo, sappiamo solo che, se si vuole cambiare, è alle eccellenze che bisogna chiederlo.
Aspiranti faccendieri e principianti politicanti, state tranquilli, in un Paese dal benessere diffuso c’è spazio per tutti, diversamente, non tarderà il tempo in cui il ladro potrà rubare solo al ladro.
Morale della favola: rifare un Governo rimediando i numeri per governare a tutti i costi non serve, occorre mettere insieme le eccellenze e fare il Governo del cambiamento.
La foto: Renato Birolli, “Senza titolo” (Attesa), anni Trenta, carboncino su carta cm 47x58