Nei giorni scorsi si è tornati a parlare dell’identità siciliana e il professore Franco Lo Piparo con un suo intervento ha riacceso il dibattito.
L’identità siciliana mi sta molto a cuore e per questo sogno un futuro da mondo globale che guarda al patrimonio culturale materiale e immateriale locale, ovvero la local-globalizzazione.
Non tutti gli intellettuali sono d’accordo e taluni promuovono la globalizzazione tout court, perché pensano che ci si possa avviluppare attorno al local perdendo di vista la globalizzazione, io non avrei dubbi a correre questo rischio, perché non riesco ad immaginare un futuro diverso dalla local-globalizzazione.
Infatti, se fare dell’identità siciliana l’ombelico del mondo ci rende ridicoli e provinciali, optare per la globalizzazione tout court sarebbe ancora peggio, potremmo diventare simili agli americani o ai cinesi.
Sentite il pensiero di uno dei massimi studiosi dell’Identità siciliana, il prof. Aurelio Rigoli: “Spesso per identità si intende quel retaggio ‘popolare’ che si manifesta in modi e forme di folklore lontanissime dall’identità culturale vera di un popolo. L’identità è razionalità, conoscenza”; e ancora il prof. Gillo Dorfles: “… Io considero la Sicilia uno dei continenti più affascinanti del Mediterraneo, perché io considero la Sicilia e la Sardegna due entità assestanti, no come isole dell’Italia ma diciamo pure Nazioni, …”; infine, avendo fondato un museo di artisti siciliani, legittimamente mi chiedono se esiste un’arte siciliana, rispondo che non esiste un’arte siciliana ma un’arte prodotta dai siciliani, nella quale però vi si può ritrovare la nostra identità.
Insomma, è chiaro che l’argomento è complesso e non può essere trattato in modo superficiale, occorre un’analisi articolata e ricca di sfumature per leggere in filigrana il reale valore dell’identità di un popolo.
In una sola frase, la local-globalizzazione è fare emergere il meglio del patrimonio genetico di un popolo per salvaguardarne l’identità locale.
Per concludere, vorrei precisare che ho firmato la petizione al presidente della Regione, per togliere il termine “Identità siciliana” dalla dicitura dell’Assessorato alla cultura, non per disconoscere l’Identità siciliana, piuttosto per marcarne l’importanza e manifestare il mio disappunto per averla affidata alla Lega, un movimento politico dalla forte identità padana, e per questo non adatto ad occuparsi dell’Identità siciliana.
Ora, parlando ancora più seriamente, chiedo al presidente Musumeci di guardare oltre la superficie delle cose, scorporando dall’assessorato dei beni culturali l’”Identità siciliana”, per tutelarla, valorizzarla e promuoverla, istituendo un autoctono assessorato.
Bagheria 07/07/2020