Bagheria e il Cinema un legame indissolubile - di Stefania Morreale

Bagheria e il Cinema un legame indissolubile - di Stefania Morreale

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'Storie del cinematografo. Anime di celluloide a Bagheria dai Guttuso a Tornatore', di Biagio Napoli e Mimmo Aiello, sarà presentato il 13 Aprile a Villa Cattolica . All'evento interverranno anche Emiliano Morreale e Giuseppe Tornatore. Il libro, che ripercorre la storia del cinematografo a Bagheria, nasce all'interno di un fertile contesto, quale quello bagherese, che da sempre ha mostrato interesse e curiosità per la cinematografia.

L'amore per il cinema sembra essere una caratteristica peculiare dei bagheresi che, nel corso degli anni, hanno dimostrato una passione cinematografica che è rimasta immutata. Nonostante la tecnologia odierna permetta di guardare film comodamente da casa, le sale cinematografiche bagheresi continuano ad essere affollate . "Per quanto riguarda la cinematografia il contesto bagherese è curioso" spiega il professore Mimmo Aiello, docente di Storia e Filosofia e di Storia del Cinema del Liceo Classico Scaduto – "I bagheresi amano il cinema e vogliono viverlo partecipando sia come spettatori dello spettacolo cinematografico, sia come creatori. Esiste un grande mondo neanche troppo sommerso fatto da estimatori, cultori, semplici appassionati di cinema che lavora e si confronta ogni giorno con le difficoltà del mestiere".
Diversi sono i talenti bagheresi che si sono cimentati nella carriera cinematografica "A parte il grande nome, che conosciamo tutti, esistono tanti professionisti che lavorano nel cinema e che vengono da Bagheria. Filippo Orobello, aiuto regista, Paolo Pintacuda, sceneggiatore che ha vinto il premio Salinas, Nico Bonomolo, vincitore del prestigioso premio al Santa Barbara Film Festivale, Francesca La Mantia, apprezzata soprattutto per il suo 'La memoria che resta'. Insomma, di stoffa ce n'è a Bagheria”.
Il professore Aiello, insieme ai professori Buttitta, Caparrotta e Padovano, porta avanti la sperimentazione di cinema al Liceo Scaduto "Il liceo organizza cineforum dal 1992 e dal 2005 ha un corso di Storia del Cinema. Inizialmente l'unico corso sperimentale era il corso C, ma recentemente si è aggiunto anche il D. I ragazzi rispondono estremamente bene, sono molto interessati e stimolati da questa materia. Oltre ad ampliare le loro conoscenze in campo teorico sul cinema, sono invitati ad approcciarsi in modo pratico a questo mondo. Così lavorano alla realizzazione di promo, video, cortometraggi. Recentemente per esempio una classe ha vinto il primo premio al 'Meet Festival' di Plymouth, un contest per le scuole europee in cui veniva richiesto un promo che presentasse la scuola".
L'entusiasmo e il talento di certo non mancano, l'unica nota dolente riguarda l'organizzazione di eventi che si occupino di cinema "Purtroppo Bagheria non offre molti spazi attraverso i quali farsi conoscere, confrontarsi. L'unica manifestazione importante è l'Animaphix, Festival internazionale del cinema d’animazione curato da Rosalba Colla. È un evento di grande interesse e molto partecipato, sintomo che la cittadinanza è ben disposta nei confronti di festival cinematografici. E poi c'è la Galleria di Pietro Drago che spesso è teatro di presentazioni ed eventi interessanti". Qualche anno addietro si provò a istituire una Casa del Cinema bagherese, così da creare uno spazio di confronto e condivisione "L’idea di creare la Casa&Museo del Cinema Bagheria è nata dall'esigenza di fornire un'importante opportunità di confronto tra gli operatori del settore, le associazioni, le Istituzioni, gli appassionati, i giovani talenti. Si pensò di poter creare una realtà che da un lato valorizzasse un importante aspetto culturale bagherese anche agli occhi di turisti e visitatori, e dall'altro diventasse un punto di riferimento per la formazione dei cittadini ai linguaggi della cinematografia e dello spettacolo. Pensammo di coinvolgere le scuole, l’Università, gli enti pubblici e privati, le associazioni, le imprese del territorio. La proposta venne accolta con entusiasmo, ma non partì mai un vero e proprio progetto. Capisco che le priorità in un comune in dissesto finanziario siano altre, ma partire dalla cultura è sempre un buon punto di inizio. Io comunque non perdo le speranze".

Stefania Morreale