L’annuncio parte da Andrea Mineo, ideatore del progetto Macerie che porta avanti da un anno con una comunità artistica ricca ed eterogenea formatasi a Palermo nel Novembre del 2012.
Dopo il recente trasferimento a Milano per conseguire gli studi nell’ambito della progettazione artistica dell’impresa a un corso di Product Design, Andrea annuncia un nuovo progetto che verrà lanciato a Milano a breve con una comunità artistica in grande fermento, e sembra lasciare temporaneamente ai compagni e successori artisti il destino del suo laboratorio con sede in un quattrocentesco palazzo di Palermo concessogli in comodato d’uso dal nobile Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che presto diverrà un Coworking e un ampio spazio espositivo.
La quattrocentesca abitazione nobiliare in questione oltre a contenere numerose attestazioni storiche del periodo chiaromontano è stato precedentemente abusato e utilizzato all’insaputa del proprietario come discarica delle macerie del quartiere (da qui il nome del progetto). Il palazzo per decenni dimenticato, appena passato nelle mani del giovane artista 23 enne Andrea Mineo, ha cambiato il suo status di sito in condizione di forte degrado, divenendo, dopo lunghi mesi di impegnativo lavoro, uno spazio espositivo e studio condiviso e schiuso al pubblico.
Con la prima edizione del Progetto Macerie, mostra avvenuta nel novembre del 2012, nella quale gli artisti sono stati chiamati a lavorare a partire da quello scarto edilizio che occupava in modo molesto lo spazio, le sorti del palazzo e del sistema artistico degli eventi palermitani cambiò repentinamente. La comunità artistica insediatosi fra le ferite del palazzo riuscì in poche settimane ad attirare un’ondata di visitatori che con grande stupore riscoprivano e attraversavano per la prima volta dopo un decennio di oblio, le maestose stanze dai pavimenti maiolicati e i soffitti lignei finemente decorati prima inaccessibili a causa del materiale edilizio di risulta che occupava le stanze.
Nelle scorse edizioni espositive Macerie ha optato per una soluzione partecipata, un piano di interventi e mostre, che non solo rendono visibili gli artisti e le loro opere, ma avviano processi di riqualificazione sociale e culturale proprio partendo dal recupero simbolico dei siti in degrado.
Dopo ben tre edizioni e due eventi trasversali dal nome PROSPECTUS e MACERIE UP/SALES l’obiettivo non poteva rimanere quello di espandersi ancor più anche oltre mare.
E mentre a Palermo continuano i lavori per l’apertura del nuovo Coworking con numerosi laboratori e servizi al suo interno compresi una mini residenza d’artisti e un piccolo teatro, a Milano Andrea Mineo prosegue oltre alla sua ricerca artistica sugli spazi e il modo trasversale di fruirli, anche il nuovo progetto che verrà lanciato a breve con la comunità artistica locale in fermento.
Due capi estremi dell’Italia Palermo e Milano molto diversi fra loro che il progetto vuol far diventare unica arena di una riflessione globale sulle macerie: edilizie e involontarie, rovine del passato e del presente, storiche e oggetto di abuso, esistenziali e psichiche o finanziarie ed economiche, carnali e residui umani di una guerra in corso.
Ci sono parole “come talismani” (direbbe Ceronetti) e Macerie è una di queste.
La radice di un’opinione è quella di essere spesso esatta contro la corruzione (l’inesattezza) di un atteggiamento o ragionamento, mentre invero l’opinione stessa (attraverso un processo doloroso di consapevolezza), cresciuta nell’ambito di quel contesto, potrà avere forze e umori altrettanto guasti, come ad esempio la rabbia o spesso la violenza. Le Macerie sono sempre un luogo di violenza eppure, come per tutte le cose, nel loro mutare, possono essere luoghi di lunghe sedimentazioni, riflessioni e pratiche etiche ed efficaci.
Gli eventi UP/SALES nascono dall’idea che una parte specifica del sistema culturale, quindi anche l’economia sana legata alla produzione e alla fruizione dell’arte sia ridotta in “macerie”; per questo motivo è stato elaborata una sezione specifica del progetto, dove non vengono messi in discussione esercizi istituzionali e privati, come le gallerie e i musei, ma dove si spera di avviare numerose edizioni che avvicineranno (e avvicenderanno) pezzi e prezzi nell’ambito di una microeconomia sperimentale e alla crescita dello spirito del collezionismo di arte contemporanea, qualcosa che, a oggi e in tempi di crisi, sembra essere solo una bizzarria elitaria.
La foto di copertina è di Giacomo D'Aguanno
Il progetto 'Macerie' da Palermo arriva a Milano
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