Questa mattina la conferenza dei capigruppo, convocata dal Presidente del Consiglio, Bartolo Di Salvo, per discutere e affrontare la gravissima emergenza igienico-ambientale determinatasi a Bagheria, ha manifestato all'unanimità l'orientamento che il nostro comune esca dal Consorzio rifiuti e torni a gestire autonomamente il servizio.
Le motivazioni risiedono nel fatto che, malgrado le reiterate prese di posizione del consiglio comunale di Bagheria, che ha sempre sostenuto tramite il sindaco Sciortino, di avviare al Consorzio una gestione di tecnici ed esperti, scevra dai condizionamenti della politica, non solo non si è riusciti ad invertire la rotta, ma la situazione sta letteralmente precipitando.
Domani la conferenza dei capigruppo , tornerà a riunirsi con la presenza del sindaco Biagio Sciortino, per individuare il percorso giuridico-amministrativo che dovrà essere intrapreso per rendere concreto l'orientamento manifestato.
Passiamo alla cronaca: più di dieci incendi negli ultimi due giorni, ed il bilancio crescerà sicuramente nelle prossime ore; oltre 100 cassonetti bruciati (un danno di almeno 50.000 Euro); decine e decine di tonnellate di rifiuti che marciscono al caldo e al sole; spazzatura che invade le corsie stradali e che viene macinata dalle ruote delle auto; odori nauseabondi che invadono case, scuole, negozi.
Ci siamo trovati ingenuamente e forse stupidamente a desiderare che nessun estraneo potesse venire in questi giorni a Bagheria, e lo stesso vale per Santa Flavia, Casteldaccia, Villabate, Misilmeri, proprio per non mostrare questo volto indecoroso delle nostre città.
Ma oggi nella civiltà delle immagini e della comunicazione in tempo reale, non si può più nascondere alcunchè: possiamo anche noi provare vergogna, rabbia, e sbigottimento per il livello cui è arrivata la situazione.
Nella sede del Coinres, come in un fortino asssediato, sindaci e direttore generale, cercavano smarriti di mettere qualche pezza ad una situazione di degrado che non aveva mai raggiunto questi livelli.
Le ditte hanno messo a disposizione i mezzi, gruppi di operai sono tornati al lavoro e di domenica, ma c'è una città da ripulire, cassonetti da sostituire e per tornare alla normalità occorreranno giorni e giorni.
Ma non è solo questo: ci sono operai, che per far valere le loro ragioni, vorrebbero vedere la città sepolta sotto i rifiuti, e tentano di intimidire e minacciare i loro colleghi che sono tornati al lavoro: e quindi polizia e vigili, a vigilare su uomini e mezzi al lavoro.
Ci chiedevamo l'altra volta, come mai si fosse arrivati a questo punto.
Ognuno scarica le colpe sull'altro: l'opposizione sulla maggioranza, i sindaci sul Coinres, il Coinres sui sindaci e quest'ultimi sui sindaci e gli amministratori che li hanno preceduto.
Insomma l'abbiamo già detto e ripetuto sino alla nausea: il nauseante, anche questo, rimpallo di responsabilità.
Responsabilità, antiche e recenti, che hanno reso ipertrofico per le assunzioni, e inefficiente perchè le assunzioni erano clientelari, un consorzio, il Coinres, che è una sorta di mostro bifronte: da un canto i sindaci, in quanto capi di una amministrazione, stipulano con "questo Coinres" un contratto che prevede certi oneri in cambio della resa di certi servizi (raccolta rifiuti, spazzatura delle strade, differenziata, trasporto a discarica ecc...), dall'altro gli stessi sindaci stanno dentro il Coinres, in quanto amministratori e gestori di un contratto che hanno essi stessi stipulato.
Per cui quando Coinres, presidente, direttore generale e sindaci soprattutto, si lamentano che i comuni non versano le loro quote contrattuali, e quindi mancano i soldi per pagare dipendenti e servizi, si scordano che sono essi stessi come sindaci dei comuni aderenti al Coinres che debbono versare quei soldi.
Insomma un bella sceneggiata!
Il nuovo presidente Antonio Caruso, ci ha dichiarato, che sta cercando di capirci qualcosa.
Aspettiamo notizie, turandoci naturalmente il naso, e chiudendo gli occhi.