Dopo reiterate segnalazioni sulla presenza della carcassa di capodoglio, (così è stato classificato dagli esperti), sia da parte di privati cittadini che delle autorità amministrative di Santa Flavia,
sindaco Napoli e assessore Roccapalumba in testa, è sceso in campo nel pomeriggio di sabato scorso l'Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello.
Gli amministratori flavesi temevano che il capodoglio, considerato che dal momento della prima segnalazione avvenuta giovedì 5 agosto, seguendo la deriva stava andando a "spiaggiarsi" nel golfo tra Solanto e il molo di Porticello; tale zona è difficilmente accessibile a mezzi pesanti che sarebbero stati senz'altro necessari per rimuovere e smaltire quell'ammasso enorme dello sventurato capodoglio che impigliato in una rete si era trasformato in una ventina di materiale organico in putrefazione.
Non solo, ma quella massa enorme non segnalata, rappresentava un grosso pericolo per i natanti da pesca e da diporto, soprattutto di notte.
Sabato 06 agosto, una motovedetta, la CP 524 ha vigilato, in collaborazione con il Sindaco di Santa Flavia, 'assessore Roccapalumba e l'intervento di due pescherecci della locale marineria, "MARCO POLO" E "MARIA RITA" lo svolgersi delle operazioni mirate ad allontanare in mare aperto, oltre cinque miglia, la carcassa del capodoglio di grosse dimensioni.
La carcassa è stata "imbragata" in una rete e raggiunto il largo si è tentato, agganciando pesanti pietre di affondarla. Ogni tentativo di questo tipo si è rivelato inutile.
L'intervento comunque, reso difficoltoso oltre che dalle grosse dimensioni del cetaceo, avente una lunghezza di circa 12 metri per un peso di diverse tonnellate, anche dall'avanzato stato di decomposizione dello stesso, ha consentito di scongiurare eventuali pericoli immediati per la salubrità dell'ambiente ed in particolare, evitare possibili effetti negativi sulla balneazione e sul sicuro svolgimento delle attività turistico-ricreative