Si comincia a incrinare il muro di silenzio circa gli episodi di corruzioni di funzionari della Motorizzazione da parte di titolari di autoscuole.
Negli ultimi interrogatori una parte degli indagati ha ammesso le proprie responsabilità, giustificandosi con il fatto che se non si fosse adeguato alla prassi ricorrente di "pagare", le pratiche patrocinate avrebbero incontrato mille ostacoli.
Ed il pagamento poteva anche essere simbolico e modesto, come è il caso di Antonino Clemente, titolare di una autoscuola a Bagheria, che avrebbe omaggiato l'impiegato della motorizzazione, con una ricarica telefonica da 50 euro. Proprio così.
L'episodio che riguarda Clemente è solo uno e risale , secondo la Polizia all'11 marzo del 2009.
Ecco come viene descritto nell'ordinanza: "Clemente infila per ben due volte la mano destra nella sua giacca, prende qualcosa e nascondendo la mano destra con una carpetta mantenuta dall'altra mano, occulta del denaro sotto un posacenere della scrivania. Per far notare al Lo Cascio, il gesto appena compiuto -prosegue l'ordinanza- muove il posacenere in direzione del Lo Cascio".
In un caso addirittura le telecamere registrano quello che verrà definito "il lancio della tangente", episodio registrato fedelmente dalle telecamere il 1 aprile del 2009.
Protagonista del "gesto atletico", in questo caso è Marcello Barbaro, titolare di autoscuole a Palermo, che lancia direttamente nel cassetto lasciato volutamente aperto da Antonino Nobile una mazzetta di banconote, e Subito dopo quello che sino ad ora è il maggiore indiziato della vicenda va a controllare che il lancio sia andato a buon fine.
Su 51 indagati sono stati in otto ad ammettere le "dazioni".
Intanto gli avvocati di parecchi indagati si apprestano ma chiedere la revoca delle misure restrittive per i propri clienti.
Uno degli indiziati, Alfredo Gioietta, intanto è stato scarcerato , perché ha potuto dimostrare che gli inquirenti e la Procura erano incorsi in un errore di persona.