Indagano in tutte le direzioni , i carabinieri del Nucleo investigativo di Bagheria, nella speranza di far luce sull’omicidio di Vincenzo Urso, consumato ad Altavilla nella notte tra sabato e domenica scorsi. Il giovane non aveva alcun precedente penale , portava avanti l’attività della piccola azienda di movimento terra assieme al fratello, e niente faceva pensare che potesse essere vittima di una esecuzione così spietata.
Ieri è stata effettuata l’autopsia sul corpo del giovane per capire da quanti colpi sia stato effettivamente colpito e quali organi vitali siano stati irrimediabilmente lesi.
Un delitto anomalo, e per tanti motivi: le circostanze del feroce agguato farebbero pensare ad un delitto di mafia, ma il fatto che il killer abbia fallito parecchi dei colpi esplosi, ben cinque su otto, potrebbe stare a significare o che Vincenzo Urso avesse intuito quanto stava per accadere e si fosse dato ad una disperata fuga, come pare sia stato accertato, diventando in tal modo un bersaglio difficile per l’omicida, o che quest’ultimo abbia appalesato incertezze.
Anche l'arma, una pistola cal. 7.65, non è usuale venga impiegata dai killers di cosa nostra.
Gli inquirenti scavano anche nella vita privata del giovane, che da poco si era appunto fidanzato con una ragazza diciannovenne del luogo, interrogando parenti, amici, conoscenti e cercando di risalire dalle sue amicizie e frequentazioni ad una traccia che possa portarli ad individuare l’assassino.
La difficoltà a trovare un movente, ha portato il p.m. Formentini che indaga sul delitto a non richiedere sinora l'intervento della Procura distrettuale antimafia.
L’azienda che i due fratelli gestivano era stata ereditata dal padre, ed è pertanto difficile pensare ad un comportamento “anomalo”, da parte di gente del luogo e che conosceva senz’altro le regole del gioco.
Il giovane potrebbe essere stato però protagonista, magari inconsapevole, di un comportamento che nell'ambiente è stato percepito come "ostile".
E’ pensabile che Vincenzo Urso, abbia fatto qualche torto a qualcuno o abbia fatto il passo più lungo della gamba?
E’ quello che in queste ore si chiedono i carabinieri che stanno svolgendo le indagini.
Altavilla negli ultimi anni ha visto comunque proliferare come funghi aziende artigiane legate alle attività edilizie, che sono ormai oltre una cinquantina; tante, tantissime per un paese di poco più di cinquemila abitanti.
E questo perchè il territorio di Altavilla, da sempre particolarmente appetibile perché panoramico, è stato teatro nell’ultimo decennio di una attività edilizia massiccia, che ha consentito la realizzazione di centinaia , se non migliaia di seconde case al mare e in collina, e che ha portato in un paese che sino a qualche decennio fa viveva di agricoltura povera e pastorizia, una ricchezza ben visibile nelle vetrine dei negozi, nell’abbigliamento dei residenti e nel numero di fuoristrada.
Una condizione di relativo benessere, ma anche di grande concorrenza, che in una zona da sempre controllata da cosa nostra, avrebbe potuto dar luogo a"conflitti di competenza".
Intanto questo pomeriggio si svolgeranno ad Altavilla i funerali del giovane.