Trafugati misteriosamente circa 15 mq di pregiate maioliche del '700.
Le ceramiche - che originariamente adornavano i balconi del fronte nord della villa - erano state rimosse nei mesi scorsi per cosentire il restauro delle balconate in ferro da parte della ditta che sta eseguendo i lavori, e depositate in un'area "di transito" all'interno del cortile del Palazzo.
Ma, quando lo staff si è recato sul luogo per trasferire le maioliche in laboratorio per il restauro, più nulla è stato trovato, nessuna traccia di un eventuale spostamento presso altra sede: in soldoni, qualcuno le aveva rubate.
"Anticamente le piastrelle maiolicate", ci ha spiegato l'architetto Tatiana Zaso che sta seguendo i lavori del cantiere, "adornavano balconi, ma anche ampi tratti di pavimentazione interna della costruzione; le uniche rinvenute all'apertura del cantiere per il restauro del Palazzo, sono quelle che si trovavano nei balconi, e per questo in fortissimo stato di degrado, esposte così a lungo agli agenti atmosferici. Ora, è difficile credere che le maioliche rubate possano trovare mercato in quello stato".
Le maioliche (18x18 cm) disegnavano il classico motivo ad onda tipico dei palazzi settecenteschi, un disegno geometrico che ripropone una diagonale centrale di colore bruno manganese e che separa i due colori dominanti, il bianco ed il blu.
Una perdita che lascia allibiti tutti gli operatori del cantiere, e che lascia l'amaro in bocca a tutti noi.
Infatti, sebbene fossero in corso i lavori di restauro, il Palazzo è stato lasciato volutamente aperto alla cittadinanza, proprio per ostacolare al minimo il normale svolgimento della vita all'interno dello stesso (e quindi l'accesso alle suore, alle associazioni che lì dentro operano, ai volontari, a cittadini e visitatori). Fidarsi... un bene o un male?!