Svolta nelle indagini riguardanti l'omicidio di Angela Maria Corona, bagherese di 47 anni, uccisa e gettata avvolta in sacchi neri nelle campagne della strada provinciale 16 che attraversa i territori di Bagheria, Santa Flavia e Casteldaccia, il cui corpo è stato ritrovato sfigurato dagli animali selvatici lo scorso 16 aprile.
I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Termini Imerese nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili, in concorso morale e materiale tra loro, dell’omicidio di Angela Maria Corona e del successivo occultamento del cadavere.
La donna sarebbe stata uccisa nei giorni immeditamente successivi al lunedì di pasquetta, il ritrovamento del corpo è avvenuto giovedì 16 aprile scorso.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dalla procura di Termini Imerese, la nipote della vittima avrebbe assoldato due sicari affinché, dietro corresponsione di un prezzo, l’aiutassero ad uccidere Angela Maria Corona ed a occultarne il cadavere.
Ad essere stati arrestati la nipote Maria Francesca Castronovo, 39 anni, Guy Morel Diehi, ivoriano di 23 anni e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni.
L’omicidio di Angela Maria Corona sarebbe avvenuto- secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bagheria, che hanno magistralmente eseguito le indagini- martedì 14.
La donna sarebbe stata strangolata e poi infilata in un sacco e gettata nel dirupo. Secondo quanto ha detto la nipote avrebbe ucciso la zia perché da sempre maltrattata nonostante accudisse il nonno, padre della vittima.
Maria Francesca Castronovo avrebbe confessato di avere ucciso la zia perché, dice, da tempo lei la maltrattava. Per compiere il delitto si è avvalsa della collaborazione di due giovani, un maliano e un ivoriano che vivono a Palermo, a cui la donna avrebbe consegnato 15 mila euro.
Il compagno e altri testimoni avevano raccontato di continui dissidi tra la zia e la nipote. I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro Grandi ustionati dell'ospedale Civico dove era stata ricoverata poco dopo il delitto con bruciature alle gambe. Secondo alcuni testimoni le sarebbero state provocate dalla zia che le avrebbe lanciato dell'acqua bollente, secondo la giovane le ustioni sarebbero state provocate dall'incendio della sua macchina. Auto andata in fiamme vicino il cimitero di Bagheria. I carabinieri con la consulenza dei vigili del fuoco hanno accertato che il rogo era stato doloso.
Maria Francesca Castronovo avrebbe consegnato circa 15 mila euro ai due complici per uccidere la zia. I soldi sono stati trovati dai carabinieri in casa di Guy Morel Diehi l’ivoriano che la donna avrebbe "ingaggiato" assieme a Toumani Soukouna per assassinare la familiare.