E' morto questa mattina alle 8.00 al Civico di Palermo Antonio Tripoli, il pensionato di 60 anni ferito due settimane fà in Via del Mulino a Bagheria.
La morte dell'uomo aggrava , in maniera significativa, la situazione di Gargano Domenico di 32 anni, il nipote di Tripoli che era stato arrestato, con l'accusa di avere attentato alla vita dello zio, pare per motivi di interesse, perchè l'imputazione si trasformerà da tentato omicidio, in quella, ben più grave, di omicidio volontario.
L'uomo, si ricorderà, era stato ferito gravemente con due colpi di una pistola calibro 22 al volto; la polizia era stata informata da una telefonata anonima del fatto, e recatasi sul posto aveva ritrovato l'uomo, che pur avendo perso parecchio sangue era ancora semicosciente, e aveva fatto chiaramente intendere ai soccorritori che era stato colpito con una pistola.
All'inizio le condizioni di Tripoli erano parse disperate ai medici dell' Ospedale Civico, che lo avevano immediatamente operato: dopo qualche giorno le condizioni si erano però stabilizzate , inducendo i sanitari ad un cauto ottimismo, anche per una positiva risposta del paziente alle terapie.
Nel pomeriggio di sabato scorso il Tripoli si era risvegliato dal coma farmacologico e avrebbe riconosciuto in una foto del nipote Domenico Gargano di 32 anni, suo socio in alcuni affari, l'identità dello sparatore.
Di fronte a questo elemento la Polizia, che già aveva trovato qualche punto di contraddizione nella ricostruzione che il Gargano aveva fatto dell'incontro con lo zio, avvenuto proprio in Via del Mulino quel sabato pomeriggio, ha provveduto ad emettere un provvedimento di fermo firmato dal sostituto De Lucia: provvedimento poi trasformato in arresto dal G.I.P., con l'accusa di tentato omicidio.
Accusa che adesso, come dicevamo, verrà trasformata in quella di omicidio volontario