Ritengo di fare cosa utile dando qualche suggerimento pratico ai proprietari di palme ed alle Amministrazioni dei Comuni a noi vicini.
Le temperature elevate di questi giorni hanno portato ad una accelerazione nei cicli del punteruolo delle Palme ed ad una sua diffusione preoccupante sul nostro territorio.
Non si esagera se si afferma che è emergenza grave: dalla periferia di Palermo e da qualche caso sporadico a Bagheria della scorsa primavera si sta assistendo ad una rapida diffusione, che interessa severamente Aspra ed il litorale compreso tra Ficarazzi e Porticello, dove ben 12 palme sono morte nelle ultime tre settimane.
L’insetto (in foto), come è noto, colpisce di preferenza la Phoenix canariensis (la palma con le foglie lunghe) ma anche da noi attacca la Palma nana (scopazzo) e la Washintonia filifera (quelle davanti il Municipio di Bagheria).
Diversamente dalla Primavera scorsa si è infatti constatato in queste settimane una intensificazione della fenomenologia: sulle piante colpite improvvisamente e nel giro di due tre giorni la gemma apicale e le foglie si incurvano e la chioma diventa asimmetrica.
Occorre allora, oltre alla massima e continua vigilanza per segnalare puntualmente le piante infette ai Comuni ed all’Osservatorio per le malattie delle Piante:
- sulle piante colpite intervenire tempestivamente procedendo al taglio della chioma a circa cm 50 al di sotto dell’inserzione delle foglie, eseguire il trattamento con clorpiriphos o prodotti a base di nicotina e sigillare il tutto con catrame. Se la pianta non è stata colpita in modo severo ributta e si può salvare (come avvenuto in qualche esemplare, presso Villa S. Cataldo). Il materiale tagliato va bruciato sul posto o trasportato altrove per la distruzione con opportune cautele al fine di evitare la diffusione dell’insetto;
- sulle piante sane o apparentemente sane eseguire trattamenti a calendario ed a tappeto (trattare cioè tutte le palme!) applicando ogni tre settimane il clorpirphos (300 grammi ogni 10-15 litri di acqua). Anche se sui libri vi è scritto che non si fanno mai trattamenti preventivi per problemi ambientali, ritengo tuttavia che non vi sia alternativa se si vuole condurre una lotta efficace per salvare il patrimonio che possediamo. Soprattutto i privati proprietari di palme devono attivarsi subito a fare i trattamenti, dove possibile, senza aspettare nessuno o riporre la speranza in un intervento della pubblica amministrazione.
E’ importante inoltre che le Amministrazioni Comunali (Ficarazzi, Bagheria, S. Flavia e Casteldaccia) si attivino anch’esse subito per scongiurare irreversibili danni al prezioso patrimonio di Palme: con qualche migliaio di euro, con la disponibilità del cestello (che il Comune di Bagheria possiede), acquistando i presidi sanitari occorrenti, si può incaricare qualcuno che con pompa a zaino esegua il trattamento a tutte le palme pubbliche ed a qualcuna particolarmente alta o di pregio di proprietà privata, il tutto con l’assistenza di un vigile che tenga lontano per qualche ora i passanti.
Subito, come detto, e senza remore o scuse (del tipo... non ci sono i soldi!!!).